Sito Archeologico del Monte Saraceno a Ravanusa

Il comune di Ravanusa nasce ufficialmente nel 1616 quando Giacomo Bonanno, all'epoca duca di Montalbano, ricevette la licentia populandi. Tuttavia la zona era abitata già da molto tempo prima, come dimostrano alcuni ritrovamenti avvenuti nella zona di Monte Saraceno: una visita in questo luogo dà immediatamente l'idea di tutte le dominazioni che si sono succedute nel territorio.
Ecco, allora, le informazioni principali per organizzare un tour a Ravanusa, Monte Saraceno.

Ravanusa, Monte Saraceno: la storia del luogo

Negli anni Cinquanta circa, sul Monte Saraceno, alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce la storia di questo luogo che fin dall'antichità è stato abitato per via della sua conformazione naturale che lo rendeva un posto perfetto per la difesa.

I primi insediamenti risalgono alla preistoria e mostrano che già dal III millennio a.C., quindi l'Età del Rame, la zona era frequentata da essere umani. Sulla sommità del monte, invece, si trovano tracce che fanno pensare ad un uso prettamente liturgico del luogo e risalgono all'epoca del Bronzo Antico e del Bronzo Medio.

Nel periodo che va fra l'VIII e il VII secolo a.C. in zona trovano spazio nella parte bassa del monte delle popolazioni sicane che stabiliscono qui la propria dimora. Nel VI secolo a.C., però, il villaggio scompare per fare posto ad un altro insediamento che ha la conformazione di una città e che si estende anche nel secondo terrazzamento caratteristico del monte.

Fino al V secolo a.C. la zona prospera, probabilmente per opera dei greci, e si trasforma in una vera e propria polis, con il centro cittadino e la necropoli appena fuori dalla zona abitata. Fino alla metà del IV secolo a.C., poi, alcuni eventi traumatici - un terremoto oppure una guerra - portano il centro abitato a restringersi sempre di più fino al suo totale abbandono.

L'architettura ed eventuali opere d'arte presenti nel sito archeologico del Monte Saraceno a Ravanusa

Ad oggi a Ravanusa, Monte Saraceno, si possono ammirare solo alcuni resti di quella che fu la vivace vita delle popolazioni che si sono succedute nella zona. In particolare, fra i resti che sono sopravvissuti al tempo e sono stati scoperti durante gli scavi archeologici ci sono parte delle mura di fortificazione, i resti di tre edifici sacri e una consistente parte della necropoli. Tutti i reperti più piccoli che sono stati trovati, invece, sono attualmente conservati in parte nel Museo Archeologico Salvatore Lauricella, che si trova proprio a Ravanusa, e in parte in quello di Agrigento. In particolare sono stati ritrovati oggetti funebri, rituali e vasi di ogni forgia.

Cosa è possibile fare nei dintorni di Ravanusa, Monte Saraceno

Oltre a visitare il sito archeologico del Monte Saraceno a Ravanusa, un viaggio nel borgo può essere l'occasione giusta per scoprire altre bellezze che il luogo offre.
Ad esempio, il Santuario della Santissima Maria Assunta è considerato uno dei più bei siti religiosi che si trovano sul territorio e che custodisce alcune opere d'arte di grande pregio come la statua lignea che raffigura San Diego d’Alcalà oppure quella di San Francesco. Un altro edificio particolare è la Chiesa Madre, intitolata a San Giacomo, realizzata nella prima metà del 1700: il suo interno, in puro stile barocco, si distingue per gli stucchi dorati e l'altare policromo.

Come arrivare a Ravanusa

Chi desidera recarsi nel borgo per scoprire le bellezze del sito archeologico del Monte Saraceno a Ravanusa, può coprire la distanza che separa la località da Palermo con l'auto, percorrendo prima l'autostrada A19 e poi la E932. Ancora più semplice per chi, invece, proviene da Catania, che dovrà solo percorrere la A19 fino ad arrivare a destinazione. Infine da Agrigento si deve percorrere solo la SS640.

Ravanusa è raggiungibile anche con il treno: il borgo è servito dalla linea ferroviaria locale Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa. Infine, dalle principali località siciliane è possibile raggiungere Ravanusa anche attraverso il servizio di autobus che è fornito dall'azienda ATS.