Museo Archeologico Salvatore Lauricella a Ravanusa

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Il Museo archeologico Salvatore Lauricella ospita diversi reperti archeologici che ripercorrono la storia delle civiltà indigene e greche dell’antico Monte Saraceno. L’esposizione presenta oggetti di vita quotidiana e corredi funebri che raccontano lo sviluppo delle popolazioni del territorio. Gli abitanti primitivi dei villaggi preistorici infatti con il tempo sono diventati testimoni della cultura della Magna Grecia.

Il Museo archeologico Salvatore Lauricella e la storia degli abitanti del Monte Saraceno

Il Museo archeologico Salvatore Lauricella a Ravanusa in provincia di Agrigento ospita i ritrovamenti del lato occidentale della valle del fiume Salso sul Monte Saraceno. Le opere sono esposte per iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Ravanusa, d'intesa con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento. Il museo presenta al pubblico i reperti ritrovati a seguito di diverse campagne di scavo dagli anni venti del novecento fino agli anni duemila.

Gli oggetti più antichi risalgono all’VIII secolo e appartengono alla popolazione preistorica che viveva in villaggi con capanne circolari. Nel VI secolo i coloni greci si stanziano in Sicilia per motivi economici e commerciali e l’incontro tra i due popoli dà origine alla cultura della Magna Grecia. La città diventa vivace e prospera e raggiunge un notevole progresso anche da un punto di vista artistico. Gli oggetti infatti prima solo funzionali diventano raffinati, si arricchiscono di figure mitologiche e si ravvivano con il colore rosso tipico dell’Attica.

Il percorso del Museo archeologico Salvatore Lauricella

Il museo articolato in due sale, può essere visitato anche in modo virtuale.

La vetrina 1 ospita i reperti della civiltà del ferro come diversi vasi indigeni ad incisione e un vaso globulare con nervature a rilievo.
Nelle successive vetrine 2 e 3 ci sono i ritrovamenti che raccontano la storia di un insediamento più stabile e ampio con aree dedicate al culto religioso.

Nella vetrina 4 sono esposte le terrecotte policrome che adornavano i templi e il pezzo di maggiore pregio è il Gorgone – in greco gorgoneion - associato sia a Zeus che ad Atena. L’opera è una chiara testimonianza del rapporto delle popolazioni locali con le divinità greche.

Nella vetrina 5 ci sono alcune arule – piccoli altari – di terracotta dipinte con motivi religiosi mentre le vetrine dalla 6 alla 12 presentano oggetti che raccontano la vita quotidiana degli abitanti del territorio come vasellame da cucina, parti di telaio e pentole.

Le vetrine 13 e 14 espongono reperti casalinghi più recenti che risalgono alla seconda metà del IV secolo, mentre le vetrine dalla 15 alla 18 contengono vasi di importazione corinzia, attica e greco orientale, testimoni della fitta rete commerciale che legava la zona sud occidentale della Sicilia con la Grecia.

Le vetrine dalla 19 alla 24 ospitano corredi funebri e due sarcofagi decorati con semicolonne che riproducono un tempio dorico. Il pezzo più interessante della collezione museale è un vaso senza coperchio di produzione attica che raffigura un asino e un satiro in atteggiamento erotico. L’opera datata tra il 123 e il 453 a.C., faceva parte del corredo di un sarcofago di piccole dimensioni che probabilmente apparteneva a un bambino.

Il percorso di visita termina con i resti di un’edicola funeraria in parte incorporati in una torre fortificata. L’edificio di carattere sacro in passato infatti è stato dismesso e alcuni elementi della sua costruzione sono stati riutilizzati per la difesa della città.

Cosa vedere a Ravanusa e nei dintorni

A pochi passi dal Museo archeologico si può visitare il Santuario Maria SS. Assunta costruito nel 1884. La chiesa in un’unica navata è ricca di stucchi bianchi ed elementi decorativi che rappresentano la liberazione dal dominio musulmano da parte di Ruggero d’Altavilla. L’edificio infatti raccoglie l’eredità di un primo tempio cristiano costruito attorno all’anno mille per commemorare la vittoria dei cristiani sui Saraceni e in seguito abbandonato per le frane.

Fuori dal centro abitato si trova il Sito archeologico del Monte Saraceno. Sul sito ci sono tracce di una città costruita su tre terrazze di cui quella superiore ospita i resti di un’acropoli. La zona centrale presenta due impianti urbani successivi e il più antico risale ai tempi dell’ellenizzazione di Gela del VII secolo a.C., mentre la parte inferiore ha insediamenti del V secolo.

A circa 40 Km da Ravanusa si trova il Parco archeologico della Valle dei Templi con i resti di 11 templi dorici, diversi edifici civili e due agorà. L’area archeologica ospita anche il Museo Archeologico Regionale di Agrigento con reperti siculi e ellenici di grande interesse.

Come raggiungere il Museo archeologico Salvatore Lauricella

Il Museo archeologico Salvatore Lauricella si trova nel centro storico di Ravanusa al n.27 del Corso della Repubblica ed è raggiungibile in auto da Agrigento in circa 40 minuti con la SS640 che dalla costa conduce alla zona interna.

 

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http://museoarcheologicoravanusa.weebly.com/

Corso della Repubblica, 27, 92029 Ravanusa AG, Italia

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