La valle della Divina Commedia a Campobello di Licata
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All’interno di un’ampia area di verde pubblico a Campobello di Licata, si trova quella che è nota come la Valle della Divina Commedia che, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, ha visto all’opera il muralista argentino di origine italiana Silvio Benedetto.
L’opera narra tutto il ciclo dell’opera narrativa più famosa al mondo scritta da Dante Alighieri, ossia La Divina Commedia.
Storia della valle della Divina Commedia a Campobello di Licata
Fu il Comune a voler assegnare a quello che è conosciuto come l’ultimo muralista, l’incarico di realizzare una sorta di museo a cielo aperto all’interno di uno spazio verde destinato al pubblico.
Quella che è nota come Valle delle Pietre Dipinte o come Parco della Divina Commedia trova la sua collocazione in un’antica cava di pietra che si trova in prossimità del borgo e può intendersi come un vero e proprio parco letterario costituito da ben centodieci monoliti di travertino dislocati in un cammino di circa trecento metri.
I massi, alcuni levigati ed altri lasciati allo stato naturale, sono stati usati alla stregua di tele dove l’artista ha saputo dipingere i passi più significativi della Divina Commedia iniziando proprio da quelli posti in discesa dove sono raffigurate scene dell’Inferno, per poi salire poco a poco verso il Paradiso passando per il Purgatorio e terminando, nel punto più elevato, con il monolite che rappresenta la visione di Dio.
L’autore ha scelto di utilizzare colori acrilici bicoponenti pigmentati per rendere il suo lavoro duraturo e ha saputo modellare il suo dipinto lasciando in modo volontario, alcune parti del monolite come si trovava in origine con lo scopo di dare una continuità al soggetto e alle colorazioni geometriche dello stesso.
L’idea di fondo tuttavia non è quella di narrare la Divina Commedia ma di rendere questa come un mezzo affinché il visitatore possa immedesimarsi nello spirito del Sommo Poeta e di condividerne le sue inquietudini.
Architettura e opere d'arte presenti nella valle della Divina Commedia a Campobello di Licata
Il visitatore che si inoltra in questa valle, segue un percorso che muta costantemente andando avanti e si inizia con una distesa di nera lava sbriciolata che passa poi ad essere ciottolato e termina con un curato manto erboso su cui si staglia la campagna costellata da selvagge piante di fichi d’India.
Proseguendo il percorso è possibile incontrare i vari personaggi narrati da Dante a partire dal Caron Dimonio che attende i turisti per traghettarli idealmente sull’Acheronte. Non sfuggono agli occhi dei più attenti le figure del conte Ugolino e quelle di Paolo e Francesca per terminare con la pietra finale dove si recita "E quindi uscimmo a riveder le stelle".
L’artista ha scelto di caratterizzare le sue opere con un realismo espressionistico che non lascia indifferenti tanto che, a volte, gli interpreti dei murales paiono come assalire l’osservatore mostrando tutta la loro rabbia e il loro dolore.
Il ciclo dell’opera dantesca è tuttavia condita anche da anacronismi come il ritratto di Dante che esibisce un orologio o della terra vista dallo spazio ma anche dalle effige del Che Guevara e di Pier Paolo Pasolini: immagini che poco hanno a che vedere con la Divina Commedia.
Cosa è possibile fare nei dintorni della valle della Divina Commedia
I turisti che visitano il Parco della Divina Commedia a Campobello di Licata non possono non andare alla scoperta di quest’antico borgo di origine feudale che si trova ubicato in seno alle verdi campagne che intercorrono tra le province di Caltanissetta e Agrigento.
Decisamente interessante il suo centro storico denso di monumenti e luoghi meritevoli di essere piacevolmente scoperti come il Palazzo del Duca, un edificio nobiliare di un certo pregio, il Palazzo La Lomia, la Fontana Canale risalente alla metà del Seicento e, soprattutto l’importante Chiesa Madre che ospita mirabili opere artistiche come la cinquecentesca Madonnina delle Grazie, il settecento Crocifisso ligneo e le statue della Madonna dell’Aiuto realizzata a fine del XVIII secolo dal Quattrocchi e l’ottocentesca statua rappresentante San Giovanni Battista ad opera del Bagnasco.
La cittadina regala anche altre emozioni d’arte moderna in quanto l’amministrazione, molto attenta sotto il profilo culturale, ha dedicato per oltre vent’anni una graduale trasformazione artistica che si evince non solo con una ideale ristrutturazione del tessuto urbano ma anche con la realizzazione di murales dipinti sulle facciate di alcuni edifici e non mancano piazze ornate da un lastricato di marmo o di ceramiche che vengono impreziosite da monumenti di bronzo ed artistiche fontane.
Da non perdere il percorso che rappresenta i ventiquattro Canti dell’Iliade che sono costituite da importanti ceramiche e da oltre duecento mattonelle dipinte e sistemate sulle pareti esterne del Centro Polivalente.
Nei dintorni di Campobello di Licata si consiglia la visita della Contrada Iachinu Fili, uno tra i territori più caratteristici della zona dove sono state scoperte numerose testimonianze risalente all’Età del Bronzo come una necropoli caratterizzata da tombe in stile grotticella che, in qualche caso, sono state riutilizzate anche durante l’epoca bizantina.
Come è possibile arrivare alla valle della Divina Commedia a Campobello di Licata
In auto
Da Palermo
percorrere l’autostrada PA-CT fino a Caltanissetta, uscendo da Caltanissetta e si prosegue per la S.S. 640 in direzione Canicattì, uscendo a Canicattì nord e continuando dopo aver preso il bivio Ravanusa - Campobello di Licata.
Da Agrigento
percorrere la S.S. 640 fino all’uscita di Canicattì sud e continuando dopo aver preso il bivio Ravanusa - Campobello di Licata.