Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari

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La provincia di Catania è ricca di territori caratterizzati da bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche che vale la pena visitare almeno una volta nella vita. Nei pressi della cittadina di Mirabella Imbaccari è particolarmente consigliata una visita presso il palazzo Biscari che attualmente è sede dell'Istituto delle Suore di Santa Dorotea.

Storia del Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari

Il palazzo Biscari è certamente il simbolo della cittadina di Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania. Un complesso monumentale la cui edificazione venne avviata nell'anno 1635 da Giacinto Paternò e completata da Ottavio Trigona circa 90 anni più tardi nel 1720. Queste due opere di realizzazione effettuate in periodi storici differenti, furono caratterizzate da stili artistici e architettonici leggermente diversi portando a un risultato di tipo barocco locale.

Ci sono tanti elementi di interesse per gli appassionati come il magnifico portale oppure gli stipiti delle finestre di pietra intagliata che sono opere effettuate da maestri artigiani del periodo. Si possono apprezzare nella facciata esterna i numerosi balconi che sono stati rifiniti con una struttura in ferro bombato e con la presenza puntuale dello stemma della nobile famiglia dei Biscari.

Le caratteristiche del Palazzo Biscari

È possibile parlare di un vero e proprio complesso monumentale perché il Palazzo Biscari in realtà ha dimensioni molto importanti.

Nella sua parte interna c'è un cortile che poi venne utilizzato soprattutto per coltivare un piccolo giardino con orto che permetteva di avere a disposizione gli alimenti necessari per preparare delle ottime pietanze. Inoltre c'erano tutte le varie sale e stanze che un tempo venivano utilizzate per alloggiare ma anche per fungere da dispensa e per cucinare i vari alimenti importati. C'erano poi i magazzini per depositare le riserve di cibo e di altri prodotti, molto utili all'epoca. Inoltre, in questa parte del palazzo c’era la cavallerizza ossia la zona dove i nobili solevano esercitarsi nel galoppo e in tutto quello che riguarda l’equitazione.

L'interno del grande androne e nella parte centrale c'era un pavimento rifinito con eleganza utilizzando dei mattoni di argilla e degli elementi che servivano per alcune funzioni quotidiane come il raccoglimento delle acque piovane che avveniva con un sistema particolarmente ingegnoso che faceva confluire i liquidi in una sorta di cisterna. La grande stanza che un tempo veniva utilizzata dalla nobile famiglia come camera da letto, in seguito è stata adibita a cappella dalle suore Dorotee nella quale oggi si possono ammirare un bellissimo altare in legno di noce e due candelabri di bronzo perfettamente conservati.

C'è poi una parte esterna del palazzo che in gergo veniva chiamata carcere e un monumento ai caduti inaugurato nell'anno 1938, di fronte all'accesso al palazzo nel quale viene raffigurato un soldato dalle grandi prestazioni fisiche che sorregge una donna. Si tratta di un dono da parte di tutte le persone originarie di questa zona e che hanno deciso di lasciarla per andare a vivere negli Stati Uniti d'America.

La donazione del Palazzo Biscari

Una svolta nel palazzo Biscari avvenne quando i principi Paternò di Biscari di Sicilia decisero di chiudere di fatto la loro dinastia sciogliendo la loro promessa matrimoniale e donando tutti i propri averi compreso il palazzo alla chiesa. Il principe divenne un sacerdote mentre sua moglie, una suora.

Questa che era un po' la residenza di campagna venne data in affido alle suore Dorotee anche perché la principessa aveva studiato presso di loro e aveva apprezzato il loro modo di porsi. Questo fu molto importante per lo sviluppo civile ed economico di tutta la cittadina perché le suore importarono le loro capacità lavorative tra cui la lavorazione al tombolo e la loro bravura nell'agricoltura e nel preparare gustosi piatti.

Dopo diversi secoli in particolare negli ultimi anni il palazzo Biscari è stato donato alla comunità perché la congregazione ha deciso di accogliere l'invito e l'appello di Papa Francesco. L'obiettivo è rilanciare questa struttura come bene comune del territorio per consentire lo sviluppo umano con la possibilità di allacciare importanti relazioni internazionali.

Come raggiungere Mirabella Imbaccari

In auto, per chi proviene da Catania occorre prendere la SS147, proseguire in direzione Caltagirone per 509 km e uscire per la SP37 seguendo la Variante e la Sp37i e Sp37ii. Questo percorso richiede un totale di 78 km da poter coprire in circa un'ora e 10 minuti di viaggio.

Per chi invece arriva da Messina sono 177 km per 2 ore e 10 minuti. La gran parte del viaggio va fatta nell'autostrada A18 da coprire per 110 km per poi uscire in SP106 e successivamente seguire la SS417, Sp37ii e Sp37i.

© Immagine di Rosario Scollo, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

 

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Via Salvatore Politini, 95040 Mirabella Imbaccari CT, Italia

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