Borgo Parrini a Partinico
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Chiunque decida di visitare la Sicilia e le sue innumerevoli bellezze, organizza il suo tour includendo Palermo tra le varie tappe: non tutti sanno che ad appena 47 Km dal capoluogo siciliano, nel cuore della graziosa Partinico, si cela una piccola Barcellona. Si tratta di Borgo Parrini, un piccolo angolo dove si respira a pieni polmoni lo stile tipico di Gaudì, in un'atmosfera che riporta i visitatori alla luce e i ai colori tipici della Catalogna.
Borgo Parrini: cenni storici
Nel 1500 un gruppo di perrini, ossia Padri del Noviziato dei Gesuiti di Palermo, acquistarono dei terreni attorno a Partinico e vi gestirono la vita agricola: costruirono una chiesa, delle torrette di avvistamento, magazzini e case per i lavoratori. Con la soppressione dell'ordine e la cacciata dei Gesuiti nel 1767 da parte dei Borboni, le proprietà passarono a Henrì d'Orleans: il francese realizzò qui un'azienda vitivinicola dove avviò la produzione del Moscatello dello Zucco, offrendo lavoro a centinaia di persone.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Borgo Parrini fu pian piano abbandonato, con gli abitanti che decisero di trasferirsi nelle città più vicine: la frazione di Partinico risorse dalle sue ceneri solo grazie a Giuseppe Gaglio, un imprenditore con una grandissima passione per l'arte. L'uomo decise di dare un volto più colorato e luminoso a Borgo Parrini, facendo un uso stravagante di colori come faceva il grande pittore e scultore Guadì.
L'architettura di borgo Parrini
Oggi Borgo Parrini è un tripudio di vetri colorati, murales, pareti caleidoscopiche e maioliche che ricoprono pavimentazioni e muretti: qua è là poi sbucano terrecotte con le sembianze di monumenti come la Torre della Cattedrale palermitana e la cupola del Duomo della bella Ragusa Ibla. A dominare sono i colori blu del cielo e il mare, il giallo del sole abbagliante e l'ocra della fertile terra. Sulle pareti si leggono qua e là versi di grandi poeti e personaggi come Frida Khalo, Coelho, Gandhi e Mandela.
Borgo Parrini ruota attorno alla vecchia Chiesa di Maria Santissima del Rosario, oggi sede di un Caffè Letterario dove si svolgono eventi e piccoli concerti. Gli altri edifici visitabili sono tre e presentano al piano inferiore una cucina che sembra rimasta ferma nei tempi antichi: tutto, dal mobilio al vasellame e i tessili, è stato recuperato e restaurato.
A Borgo Parrini sono presenti anche una caffetteria all'aperto dove degustare le tipicità gastronomiche del posto, tre pizzerie e il forno Za Santa dove si produce lo squisito Pane dei Perrini.
Cosa vedere nei dintorni di Borgo Parrini
Borgo Parrini è una frazione di Partinico, una cittadina che è ricca di cose da vedere, a partire dalla cinquecentesca Chiesa di Santissima Annunziata, dentro alla quale sono conservate opere del XVI-XVII secolo tra cui la bellissima S. Rosalia in estasi. Passeggiando per Partinico, nei pressi del centrale Corso dei Mille, si nota un elegante palchetto neoclassico realizzato nel 1875, ancora oggi usato per allietare con la musica gli eventi del paese. Imperdibili sono poi il Museo Collezione Grillo dedicato alla vita agricola (con tanto di riferimenti a quelle credenze superstiziose che caratterizzavano la vita rurale del passato) e l'Opera dei Pupi di Vincenzo Garifo, con tanto di marionette antichissime raffiguranti Carlo Magno e il suo seguito.
Appena fuori da Partinico si trova poi la Real Cantina Borbonica voluta nell'800 dal Marchese Francesco del Castillo: qui venivano prodotti oli, liquori e vini, custoditi in eleganti sale dai soffitti a volta sorretti da pilastri e arcate.
Come arrivare a Borgo Parrini
Per arrivare a Borgo Parrini bisogna prima raggiungere Partinico, distante da Palermo circa 47 Km. Dal capoluogo siciliano bisogna percorrere la A29 in direzione di Mazara del Vallo e uscire a Montelepre. Da qui in poi bisogna proseguire lungo la SP1-bis fino a svoltare per Via Suriano.
L'automobile può essere parcheggiata proprio alle porte di Borgo Parrini, in un'area di sosta a pagamento.
© Immagine di Davide Mauro, CC BY-SA 4.0 - Davide Mauro, CC BY-SA 4.0, - Davide Mauro, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons