Piazza Carlo Maria Carafa a Grammichele

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La piazza Carlo Maria Carafa a Grammichele viene costruita con il paese per volere del principe Carafa che realizza nei dettagli il progetto del centro abitato. La piazza esagonale ospita edifici seicenteschi e opere moderne che ripercorrono la storia del paese restando fedeli alla visione del principe.

Storia di Grammichele e della Piazza Carlo Maria Carafa

La piazza principale di Grammichele deve il suo nome al fondatore del paese, Carlo Maria Carafa Branciforte. Don Carlo è principe di Butera e di Roccella e barone di Occhiolà e presta soccorso ai pochi sopravvissuti del terremoto dell’11 gennaio del 1693 che colpisce la Val di Noto. Poco tempo dopo la sciagura, infatti il principe incarica don Giovanni Di Silvestro, uomo di palazzo, di condurre i superstiti di Occhiolà nel feudo di Gran Michele.

La costruzione del centro abitato inizia sotto la guida dell’architetto frà Michele da Ferla, ma la pianta della città viene disegnata dal principe Carafa che traccia la collocazione di case e chiese su di una lavagna di ardesia, oggi conservata nel Palazzo comunale. La prima pietra viene posta il 18 aprile del 1693 e, come stabilito da Don Carlo, la città viene costruita con pianta esagonale. Al centro del progetto si trova la piazza, anch’essa esagonale, da cui si diramano sei borghi perimetrali, di cui uno riservato alla famiglia Carafa.

L’architettura di Piazza Carlo Maria Carafa e i monumenti che la rendono unica

Al centro della piazza viene posta una meridiana a forma di croce, rimossa ai primi dell’ottocento e sostituita da una statua in bronzo, un orologio solare tra i più grandi al mondo. L’opera progettata da Giovanni Brich, raffigura un uomo inginocchiato che regge un’asta. L’uomo rappresenta il tempo ed è avvolto da una serie di cerchi concentrici che simboleggiano i limiti posti dall’epoca in cui vive. L’orologio è composto da uno gnomone, un quadrante e una serie di linee e riporta le date più importanti della comunità, la distruzione di Occhiolà e la fondazione di Grammichele.

A sud della piazza si trova una scultura in bronzo dell’artista Paolo Guerrera che ritrae il principe Carafa. La statua, alta 2 metri è imponente ed è collocata in cima a una scalinata che simboleggia la passione del principe per la filosofia, la religione, le lettere, l’arte, le scienze e la politica. Don Carlo è legato alla comunità di Grammichele perciò l’artista lo raffigura mentre è intento a scendere la scalinata per avvicinarsi simbolicamente alla città. La gamba sinistra del principe lascia Occhialà distrutta dal terremoto, mentre la destra conduce verso il nuovo paese.

Limita la piazza, la Chiesa Madre di Grammichele, dedicata ai santi patroni Michele e Caterina è preceduta da una scala che conduce a un sagrato molto suggestivo. L’edificio che risale al 1724, viene progettato dall’architetto Andrea Amato ed è in stile tardo barocco. Al suo interno presenta una pianta a croce latina con tre navate. La Chiesa viene ultimata dall’architetto Carlo Sada e raccoglie diverse tele che appartenevano alla Chiesa Madre di Occhiolà come "La disputa di S.Caterina con i filosofi", opera di autore ignoto del 1618. Attiguo all’edificio sorge il palazzo Comunale, anch’esso costruito su progetto dell’architetto Sada, è costruito in stile rinascimentale e di altezza inferiore alla Chiesa per sottolineare il ruolo preminente dell’autorità del Papa rispetto al potere civile. Oggi la struttura è sede dell’Archivio storico e del Museo civico.

Cosa vedere a Grammichele e nei dintorni

Alla fine del Corso Roma a Grammichele si trova la Chiesa dell’Addolorata o l’Eremo del Calvario che presenta una facciata piuttosto semplice a tre ordini. All’interno c’è un quadro di Francesco e Giuseppe Vaccaro "San Francesco d’Assisi che interviene presso la Madonna per le anime del Purgatorio" e una tela di autore ignoto proveniente dalla Chiesa del Calvario di Occhiolà, raffigurante il "Cristo deposto dalla Croce". Poco distante dal paese c'è il Parco archeologico di Occhiolà che conserva le rovine dell’antico paese con il famoso Castello di Terravecchia. a pochi chilometri si trova il Santuario della Madonna del Piano, gioiello seicentesco risparmiato dal terremoto.

Come raggiungere Grammichele

In auto, da Catania imboccare la SS417 per Ramacca dove proseguire per Caltagirone con la SS385. All’entrata del paese prendere la SP33 in direzione via Giuseppe Garibaldi a Grammichele dove poi si seguono le indicazioni per piazza Carlo Maria Carafa.

© Immagine di Davide Mauro, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

 

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Piazza Carlo Maria Carafa, 95042 Grammichele CT, Italia

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