Castello Normanno di Paternò

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Edificato verso la fine dell’anno Mille, il Castello Normanno di Paternò, del quale resta solamente la torre principale , era un’articolata fortificazione nata con l’obiettivo di proteggere il territorio dopo l’invasione dei Normanni. Si tratta della torre più grande esistente nella Valle del Simeto che, pare, sia stata utilizzata anche come osservatorio astronomico data la passione di Federico II di Svevia per le scienze. Da tempo è il simbolo distintivo della vicina Paternò.

Storia del Castello Normanno di Paternò

I cenni storici sono stati recuperati da alcuni documenti conservati dal benedettino Goffredo Malaterra e giunti fino a noi. Dalla documentazione si evince che la costruzione del castello risale alla seconda metà dell’anno Mille voluta dal Gran Conte Ruggero De Hauteville, uno dei normanni conquistatori della Sicilia. Lo stesso, ordinò anche l’edificazione di altri manieri come quelli di Troina, Nicosia, Motta e di Adrano, tutti voluti come elementi di difesa.

Nella fattispecie, il Castello normanno a Paternò pare venne costruito sui resti di un edificio arabo precedentemente abitato dall’emiro musulmano di quel tempo.

Ovviamente il maniero, ricoprì il ruolo di residenza ma anche di sede di funzioni amministrative ed ospitò per circa tre anni, Federico II di Svevia. Successivamente fu la casa della regina Bianca di Navarra all’inizio del XV secolo e, prima ancora, della regina Eleonora D’Aragona.

Il Castello Normanno divenne di proprietà dei Moncada, una famiglia che governò Paternò per oltre quattro secoli e che, in certi periodi, lo destinò ad essere prigione.

Architettura e opere d'arte presenti

Il Castello normanno di Paternò, fu costruito utilizzando conci di pietra di origine lavica irregolare tenuti insieme con la malta. La torre ha una base rettangolare ed appare molto poderosa innalzandosi su ben tre piani e arrivando ad essere alta 34 metri.

Il castello, da quanto si evince da un disegno del XVII secolo in una veduta di Paternò, era abbellito da una merlatura in stile ghibellino della quale sono restati solamente dei ruderi. L’edificio è caratterizzato da un contrasto esistente tra il colore scure delle pareti laviche ed il bianco calcareo dei conci squadrati esistenti negli angoli, nelle bifore e monofore nonché nelle feritoie.

La suddivisione dei piani vede, al piano terra , l’entrata verso alcuni ambienti generici e alla cappella presente nel palazzo, dedicata a S. Giovanni Battista costituita da una unica navata caratterizzata da un abside scavato nel muro dalla forma semicircolare e avente un tetto a volta decorato con stelle di legno che formano un cielo. La cappella presenta anche la testimonianza di affreschi sicuramente databili al XII e XIII secolo.

Al piano superiore si trovano il salone delle armi dove si tenevano riunioni e banchetti e tre altri ambienti probabilmente usati sia per alloggio che per altri scopi. Sul lato a settentrione si trova una delle torrette di guardia .

Al secondo piano , l’area è occupata di quattro grandi stanze quadrate e da una galleria, aventi le stesse dimensioni del sottostante salone, dove sono presenti due grandi finestre a bifora in stile gotico.

Lasciando il piano e salendo 130 scalini si accede al terrazzo di copertura da dove, due botole portano a dei camminamenti sicuramente adibiti per scopi difensivi.

Cosa è possibile fare nei dintorni del Castello normanno a Paternò

Il turista che si reca a visitare il Castello Normanno a Paternò, non può non prevedere la visita di questa bella cittadina dove si trovano delle chiese particolarmente interessanti sia dal punto di vista storico e sotto il profilo artistico. Sicuramente la chiesa di Santa Barbara è una di quelle da annotare sul taccuino delle mete da esplorare. Sempre per apprezzare l’architettura presente, si suggerisce di raggiungere in via dei Normanni la Scalinata della Matrice dalla quale si può arrivare fino all’inizio del borgo che risulta essere il fulcro di tutta Paternò.

Gli appassionati di natura non devono perdere l’opportunità di visitare l’ Oasi di Ponte Barca in quanto potranno scoprire un’ampia varietà di specie di uccelli insieme ad altri animali protetti nonché scoprire i singolare vulcani di fango che caratterizzano questa parte del territorio. L’Oasi si trova percorrendo la Strada Provinciale 15 seguendo le indicazioni stradali.

Anche i Mulini di Paternò sono meritevoli di attenzione. Questi si trovano in aperta campagna e, seppur attualmente in stato semi degradante, sono da visitare per via della loro particolare architettura.

Come è possibile arrivare a Paternò

In auto
Da Palermo: autostrada A19 Palermo-Catania, uscita: Gerbini
Da Enna: Strada Statale 121
Da Catania: Strada Statale 121 (superstrada Catania - Adrano), uscita: Paternò
Da Messina: autostrada A18 Messina-Catania, imboccare la tangenziale ovest per Catania, uscire a Misterbianco ed immettersi nella Strada Statale 121

© Immagine di Normangreek at Italian Wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

 

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Via dei Normanni, 95047 Paternò CT, Italia

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