Il Castello di Brolo

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Storia del Castello di Brolo

Risalente al X secolo, il Castello di Brolo si trova sulla sommità di uno scenografico promontorio a picco sul sottostante mare, dominando il pittoresco borgo con la sua torre.
Questo maniero, fu la residenza della moglie di Federico II, la principessa Bianca Lancia mamma di Manfredi ma anche molti nobili ebbero la fortuna di risiedere in questo castello così come tanti personaggi famosi tutti attratti dalla bellezza del contesto in cui si trova quest’antica costruzione.

Conosciuto con il nome di Voab all’epoca dei Normanni- che tradotto significa Rocca Marina, per via della sua ubicazione decisamente strategica – oggi ciò che rimane è solamente parte del complesso originario costituito da due portali d’accesso, la cortina muraria, una torre che si innalza per quattro piani terminante con una merlata terrazza e la corte al cui centro si trova un pozzo dalla forma esagonale.

Salendo al secondo piano della torre merlata si accede in un’ampia sala di rappresentanza dove si trova l’accesso al balcone panoramico che offre una stupenda vista su una parte della Costa Saracena verso Messina.
Singolare è la leggenda che narra di questo balcone dove la figlia di Vincenzo I, Maria la Bella era abituata ad attendere l’amante che giungeva dal mare e che una volta arrivato sotto la torre, usava le lunghissime trecce della donna per salire fino a lei.

Ma il fratello di Maria, resosi conto di ciò che faceva la sorella, aspettò l’amante dietro ad uno scoglio per colpirlo a morte. Maria, ignorando il fatto, continuò ad attendere l’amato invano fino alla fine dei suoi giorni e, si dice che di notte, è ancor oggi facile incontrare il suo fantasma che appare ai pescatori della zona che si trovano a passare da quelle parti.

Architettura ed eventuali opere d'arte presenti

Il Castello di Brolo è in stile normanno e, come accennato, l’accesso avviene tramite due porte di cui quella principale ha un arco in arenaria dominato da un altorilievo di marmo dove sono scolpiti degli scudi, ognuno dei quali riporta lo stemma di una famiglia.
In questo caso, si tratta degli stemmi degli Alagona, dei Piraino, dei Lancia e dei Luna. Sempre su questa porta principale è possibile trovare incisa la scritta "Imperium Rexit Blanca – Hoc e Stipite Natus Manfredus Siculus Regia Sceptra Tulit". La seconda porta, quella alle spalle del castello è chiamata Fausa e anche in questo caso riporta una scritta che ricorda Corrado III.

La cortina muraria presente è, in alcuni tratti inglobata con cinte murarie erette successivamente e, insieme alla corte con pozzo esagonale, è sovrastata dalla poderosa mole del mastio.
La torre si differenzia anche per via della presenza di un torrino di forma cilindrica adagiato alla parete settentrionale al cui interno si trova una scala a chiocciola che permette di raggiungere tutti i quattro piani fino a terminare alla terrazza caratterizzata da una inconfondibile merlatura.

Sia il pianterreno che il primo piano presentano entrambi una volta a botte mentre la sala di rappresentanza che si trova al secondo piano è caratterizzata da una volta a crociera dove spicca lo stemma dei Lancia. È anche l’unica sala che ha aperture in ogni lato e un panoramico balcone orientato verso la Costa Saracena dove i può ammirare Capo Calavà e la Torre delle Ciavole.

Cosa è possibile fare

Il Castello di Brolo annovera al suo interno due importanti attrattive da visitare e che sono il Museo delle Fortificazioni Costiere della Sicilia e il Museo della Pena e della Tortura.
Il primo percorso museale si coniuga con una sessione multimediale che si trova all’interno dei vari ambienti dove sono collocati dei pannelli che tratteggiano gli esempi più significativi relativi alle fortificazioni delle coste dell’isola e narrano l’evoluzione avuta nel corso dei secoli dei sistemi di difesa.

Il Museo della Pena e della Tortura nasce come testimonianza di quelli che furono gli strumenti indirizzati alla tortura e alle esecuzioni capitali durante il periodo del Medioevo. Si tratta di una più che esaustiva rappresentazione storica delle atrocità che accompagnarono quel buio periodo e che riscuote molto interesse da parte dei visitatori.

Occorre ricordare che la tortura, da sempre presente in tutte le culture, fu un barbaro metodo di punizione che veniva ampiamente utilizzato anche per estorcere false confessioni o importanti informazioni. Il Museo annovera diversi strumenti di tortura e di morte che sono stati diversificati per tipologia, uso ed epoche storiche. Tra gli oggetti più inquietanti si possono vedere la Garrota, la Sedia Inquisitoria, lo Schiacciapollici, la Gogna, la Forcella dell’eretico, il Cavallo Spagnolo, la Cicogna della storpiatura, la Botte dell’ubriacone, la Culla di Giuda e molto altro ancora.

Come è possibile arrivare al Castello di Brolo

In auto
Autostrada A/20 Messina-Palermo e uscire allo svincolo di Brolo, in alternativa prendere la Strada Statale 113 Messina-Palermo

© Effems, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons; Daniele Napolitano, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

 

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392 910 5471

Via Sotto Castello, 11, 98061 Brolo ME, Italia

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