Giardino Ibleo di Ragusa

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Il sud-est della Sicilia è ricchissima di luoghi d'indicibile bellezza, da Noto a Siracusa fino a Ragusa, una cittadina che vanta ben 11 siti UNESCO. Sono molte le cose da vedere nella cosiddetta "Città dei Ponti" sita all'ombra dei Monti Iblei e il Giardino Ibleo è una di queste, tanto bello quanto antico.

Giardino Ibleo di Ragusa: cenni storici

Il Giardino Ibleo sorge nel cuore di Ragusa Ibla, in cima a uno sperone roccioso che domina l'antico abitato: è stato realizzato nel 1858 sulle vestigia della cattedrale di San Giorgio in un'area inizialmente non recintata. Furono tre facoltosi abitanti a sostenerne la realizzazione, seguiti poi da gran parte della cittadinanza: i loro nomi (il marchese Giuseppe Maggiore, Emanuele La Rocca Impellizzeri dei San Filippo e Carmelo Arezzo di Trifiletti) sono anche impressi nella lapide presente sul muro esterno del Convento dei Cappuccini. Nel 1907 fu aggiunto al giardino una sorta di recinzione progettata da Giuseppe Pinelli, inglobando con gli anni sempre più terreni fino ad assumere il suo aspetto definitivo, ossia quello di uno splendido balcone verdeggiante che regala una vista magnifica sulla valle del fiume Irminio e i Monti Iblei.

Giardino Ibleo di Ragusa: stile e architettura

Il Giardino Ibleo è il polmone verde di Ragusa, ricco di piante acquatiche, esotiche e soprattutto mediterranee.
La parte principale del giardino inizia dall'ingresso affacciato su Piazza Giovan Battista Hodierna: il Viale delle Palme accoglie i visitatori, con panchine in pietra e i sentieri circostanti cinti da siepi che portano alla Chiesa di Sant'Agata e a quella dei Cappuccini. In questa parte del Giardino Ibleo si trovano anche il Viale delle Colonnine, realizzate tutte in terracotta e un'elegante balconata in calcare.

La seconda parte del Giardino Ibleo ha il tipico aspetto novecentesco, con ordinate aiuole fiorite che circondano una vasca centrale: spicca in questa zona però Monte Venere, una collinetta che ricorda i più classici giardini tardo-romantici, alla quale si accede salendo scale in pietra circondate da piante mediterranee.

C'è infine una terza parte del giardino che è quella che ruota attorno al Boschetto della Rimembranza, ovvero il monumento eretto negli anni 30 in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Oltre al Convento dei Cappuccini (annesso al quale c'è il Museo Diocesano che custodisce il Trittico del Novelli), il Giardino Ibleo custodisce altri edifici di culto che sono la Chiesa di San Domenico, riconoscibile dal campanile decorato da maioliche e la Chiesa di San Giacomo.

Cosa vedere nei dintorni del Giardino Ibleo di Ragusa

Dopo aver visitato il giardino, sito nel punto più alto di Ragusa Ibla, vale la pena esplorare i suoi dintorni, a partire dagli scavi archeologici dell'antica colonia greca di Hybla Heraia.
Da Piazza della Repubblica invece si possono raggiungere la bellissima Chiesa di Santa Maria dell'Itria situata, con il suo campanile ricoperto da maioliche azzurre, nel cuore del quartiere ebraico di Ragusa, ma anche la Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio, uno dei pochissimi edifici rimasti in piedi dopo il terremoto del '600.
Imperdibile è poi la Chiesa di Santa Maria delle Scale, nata in epoca normanna e ricostruita in stile gotico dopo il sisma del 1693: all'interno è custodita una bella statua della Vergine con Bambino e una pala in terracotta realizzata nel 1538 e raffigurante il Transito della Madonna.
Passeggiando tra i vicoli di Ragusa Ibla, tra botteghe di artigiani come "Cinabro Carrettieri" dove si fabbricano i tipici carretti siciliani, si incontrano edifici incantevoli come il Palazzo della Cancelleria dichiarato Patrimonio dell'UNESCO e il meraviglioso Palazzo Cosentini in stile tardo-barocco.

Come arrivare a Ragusa Ibla

In auto, per raggiungere Ragusa e visitare il Giardino Ibleo, partendo da Catania, bisogna percorrere la SS114 e deviare poi all'altezza di Lentini, proseguendo fino a Ragusa lungo la SS194.
Partendo da Siracusa invece si deve percorrere l'Autostrada A18 e poi uscire sulla SS115, che è la stessa strada su cui bisogna viaggiare se si parte da Agrigento.

© Immagine di Gdiquattro, Public domain, via Wikimedia Commons

 

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