La Leggenda delle Pietre Colorate di Villalba

Ci sono luoghi che apparentemente hanno poco da raccontare ma che, conoscendoli più a fondo, si rivelano come uno scrigno di tesori e leggende suggestive.

In Sicilia vi sono molti posti tanto misteriosi quanto affascinanti e tra questi c’è il Pizzu di Lauriu: si tratta di una caratteristica rupe rocciosa che domina il paesaggio montano a due passi da Villalba, a 55 Km da Caltanissetta. Questo isolato sperone roccioso, al primo sguardo, incute un misto di paura e mistero: è inserito nella lista dei Luoghi dell’Identità e della Memoria della Sicilia.

Il Pizzu di Lauru e la leggenda delle Pietre Colorate

Non stupisce che il Pizzu di Lauru, come del resto il territorio circostante, sia avvolto da oscure leggende: si racconta infatti che questa rupe rocciosa così irta e difficile da scalare sia la casa di streghe e paurose fate, che governano un mondo fatato fatto di diavoletti e nani.

Si dice che Pizzu di Lauru custodisca anche un tesoro e che le stesse fate vivano nel benessere, tra ori e gemme, intrattenendosi di notte tra danze e canti sinistri. Pare che chiunque riesca a scalare la rupe vicino a Villalba si assicurerebbe agio e ricchezze per sè e l’intero paese. Non sono pochi coloro che ci hanno provato, senza però mai riuscirvi e trovandovi invece la morte: alcuni raccontano che alcune notti si possano ancora oggi ascoltare i lamenti delle anime dei più temerari che hanno trovato la morte scalando il Pizzu di Lauru. Un giovane uomo però riuscì nell’impresa di salire in cima a questa rupe, sfidando le sue pareti lisce: una volta in vetta vi trovò un sacchetto che custodiva delle pietre colorate. Se lo mise in tasca, scese dal Pizzu di Lauru e si incamminò verso casa: all’improvviso giunsero alle sue orecchie delle strane voci che lo invitavano a restituire il piccolo tesoro che aveva trovato. L’uomo però ignorò l’avvertimento e giunse a casa: quella stessa notte però, mentre dormiva, degli spiriti malvagi piombarono nella sua camera e cominciarono a picchiarlo selvaggiamente.
Il ragazzo, scosso e impaurito dall’inimmaginabile agguato notturno, prese il sacchetto con le pietre colorate, scalò nuovamente il Pizzu di Lauru e lo ripose nello stesso posto dove lo aveva trovato, fuggendo poi via terrorizzato.

Le altre leggende di Villalba

Villalba è un piccolo borgo che sorge a 620 mt di altezza, all’ombra del Monte Pirtusiddu, nel cuore della Valle del torrente Torto: tutto intorno si aprono campi di grano e di papaveri, vigneti, uliveti e le Serre di Villalba, ossia dei particolari rilievi montuosi in calcare.

Il paesaggio è assai incantevole e suggestivo, ma anche impenetrabile e oscuro, per via delle tante leggende che vi aleggiano. Non c’è solo quella delle pietre colorate che riguarda Pizzu di Lauru ma anche il racconto della Grotta di Lu Tauru, situata sulla strada che porta a Vallelunga.

Ebbene si narra che entrando in questo oscuro antro e recitando una serie di formule e parole magiche, si possa fare apparire un toro e trasformarlo in oro alle prime luci dell’alba, trovandovi così ricchezza per il resto della vita: l’unica condizione era non fare alcun riferimento ai santi cristiani.
Due uomini vollero mettere alla prova questa leggenda ed entrarono nella grotta: recitarono le oscure parole ed effettivamente all’improvviso comparve un toro, furente e quasi pronto ad attaccare. Uno dei due uomini fu talmente terrorizzato dall’animale che invocò la protezione di San Giuseppe: appena il nome del santo fu pronunciato, il toro scomparve e non fece nemmeno in tempo a trasformarsi in oro.

C’è anche un’altra grotta nei pressi di Villalba e si tratta della Grotta di Li Panni, le cui dicerie sono decisamente più positive delle altre. Si narra infatti che un giovane pastore, sorpreso da un violento temporale, trovò rifugio in questo antro, addormentandovi. A mezzanotte però, il giovane pastore fu svegliato dalle urla di quello che era un mercante, intento a vendere la preziosa merce posta su un bancone apparso all’improvviso. Il pastore riuscì ad acquistare quel ricco bottino e si riaddormentò: quando si svegliò non vi era più traccia del venditore, ma la merce che aveva comprato era ancora lì e fece le fortune del pastore e della sua famiglia.

Chi ama i racconti del mistero non deve fare altro che raggiungere Villalba, un borgo che offre al visitatore la possibilità di visitare antiche chiese e assaggiare i prodotti tipici del territorio, dal pomodoro siccagnu alle lenticchie.

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