Folklore e costumi di Giarre

Il folklore e i costumi di Giarre sono lo specchio fedele della cultura e delle tradizioni della Sicilia orientale.


Situata a metà strada tra Catania e Taormina, e tra l’Etna e il Mar Ionio, la città di Giarre è situata in un punto strategico e panoramico che consente di esplorare il Parco dell’Etna, di immergersi nel passato ammirando i resti greci e di ammirare le sue spiagge straordinarie.

Giarre, cenni storici

La storia della città che oggi conta circa ventisettemila abitanti, ha origini lontane alle quali è necessario accennare prima di tuffarsi in una panoramica del folklore e dei costumi di Giarre.

Originariamente, era sicuramente un insediamento greco e alcuni storici hanno, addirittura, ipotizzato che nel luogo in cui si trova, un tempo sorgesse la città perduta di Kallipolis. Indipendentemente dal fatto che Giarre sia o meno l’erede della leggendaria metropoli, il cui ricordo si è tramandato nei millenni, i reperti rinvenuti durante numerosi scavi archeologici, hanno confermato l’antichità dei suoi albori.

La cittadina, il cui nome deriva da una parola araba che significa “contenitore di terracotta” ha un territorio esteso che comprende diverse frazioni: San Giovanni Montebello, Carruba, Macchia e Santa Maria della Strada.

Il borgo che diede origine alla città attuale fu fondato nel XVI secolo come parte del Comune di Mascali. Dopo il violento terremoto della Val di Noto del 1693, la città visse un periodo di prosperità diventando un punto di riferimento strategico tra Catania e Messina. Grazie alla sua importante vitalità economica e culturale, Giarre ottenne l’autonomia nel 1815.

 Il patrimonio artistico e architettonico di Giarre


Giarre vanta la presenza di molti edifici di pregio, sia civili che di culto. Di straordinaria bellezza è il Duomo in stile neoclassico, costruito nel 1794 dall’architetto Pietro Valente. Al suo interno è possibile ammirare numerosi dipinti di alcuni celebri pittori siciliani del Settecento e dell’Ottocento come Pietro Paolo Vasta, un pregevole arazzo realizzato in velluto rosso ricamato con filo d’oro e un enorme organo che è il più grande della Sicilia.

La chiesa più antica, Santa Maria della Strada, costruita nel 1081, si trova ai margini della città; la Chiesa Gesù Lavoratore, edificata nel 1979 in contrada Jungo, custodisce un prezioso crocifisso del XVIII secolo opera di Fra Umile e un fonte battesimale, realizzato in pietra calcarea, di Tino Barresi; la Chiesa Oratorio San Filippo Neri è uno dei più ammirati esempio del barocco siciliano.

Al Settecento e all’Ottocento risalgono eleganti palazzi in stile Liberty. Tra questi, meritano una menzione particolare Palazzo Bonaventura e Palazzo Quattrocchi.

U zuccu

Uno dei più grandi eventi legato al folklore e ai costumi di Giarre è U Zuccu (o zuccata), un grande falò acceso la notte della vigilia di Natale. Il termine Zuccu, nel dialetto siciliano, indica un ceppo di legno. Il rituale non è tipico solo di Giarre, ma si svolge con modalità simili, in diversi Comuni della Sicilia orientale.

Le origini del rito risalgono agli antichi riti pagani, e, in particolare, ai fuochi che si lasciavano ardere in occasione del solstizio di inverno per onorare il dio Sole (Sol Invictus).

Con l’avvento dell’era cristiana, U Zuccu ha acquistato un significato diverso: il fuoco si accende la notte che precede il Natale per riscaldare Gesù Bambino.

A Giarre, l’evento si svolge in tre piazze: piazza Duomo, piazza De Andrè e piazza San Camillo. Altri fuochi vengono fatti ardere nelle vicinanze della chiesa la di San Filippo Neri e in diverse frazioni.

Giarre ricca di feste e tradizioni

A Giarre nel mese di Maggio, precisamente, il 15 del mese Giarre celebra la festa del suo Santo patrono: Sant’Isidoro Agricola. Il fercolo su cui è collocata la statua del santo viene portato in processione lungo le strade della città accompagnato dal lancio di nzareddi (strisce di carta colorata), festosi scampanii e fuochi di artificio.

Una delle frazioni di Giarre, Fondo Macchia, è nota per la abbondante produzione di ciliegie di dimensioni eccezionali, così nasce la Sagra delle Ciliegie e delle Rose.

Se la frazione Fondo di Macchia si distingue per la produzione di ciliegie, Miscarello, altra frazione di Giarre, è nota per l’uva da vino. Miscarello che per la sua collocazione viene definito la “terrazza di Giarre“, compare nelle mappe a partire dal 1700 e il suo nome, secondo l’interpretazione più diffusa, dovrebbe significare “divino refrigerio”.

Giarre è famosa nel mondo intero per la produzione di una patata che, grazie alle particolari condizioni climatiche della zona, si distingue per la straordinaria qualità.

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