Santuario di Sant’Antonio a Messina

La Basilica Santuario Sant'Antonio a Messina è un'architettura religiosa di notevole rilevanza anche sotto l'aspetto sociale e culturale. Si tratta, infatti, di un edificio capace di rappresentare una sorta di rinascita dopo il cruento sisma che ha colpito buona parte della Sicilia agli inizi del Novecento. Ecco cosa c'è da sapere in merito al santuario, dando un'occhiata a storia e punti di forza.

La storia del Santuario di Sant'Antonio a Messina

La Basilica di Sant'Antonio ha una storia che parte dall'inizio del Novecento. Infatti, dopo il terribile terremoto che ha colpito Messina nel 1908, il cittadino locale Annibale Maria Di Francia, che in seguito sarebbe stato fatto santo, fece erigere il nuovo santuario.
Il prete intervenne per contribuire alla ricostruzione della città e aveva ricevuto dal pontefice Pio X una chiesetta, che poi sarebbe stata distrutta da un incendio. Tale figura diede anche vita alla congregazione dei Rogazionisti, oltre al gruppo formato dalle Figlie del Divino Zelo.

La struttura fu poi creata in un quartiere in pessime condizioni sociali, Avignone, per opera dell'ingegnere Letterio Savoia. Richiese cinque anni di lavori e fu completato nel 1926, per poi essere consacrata undici anni dopo. Quindi, nel 1988, il santuario accolse il papa Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione della futura Santa Eustochia. La struttura divenne una Basilica Minore nel 2006, su disposizione di Benedetto XVI.

Architettura e opere d'arte del Santuario di Sant'Antonio a Messina

Il Santuario di Sant'Antonio a Messina è stato concepito in cemento armato ed è un chiaro esempio di stile eclettico, a metà strada tra Rinascimento, Neoclassicismo e Liberty. Si estende lungo un'area di 500 metri quadrati ed è alto circa 15 metri. L'ingegnere Gaetano Bonanno si occupò dei calcoli architettonici, mentre Lorenzo Interdonato si concentrò sulla realizzazione dell'opera. La statua in bronzo del Sacro Cuore di Gesù in mezzo a due angeli regna sul timpano di forma triangolare, mentre sono presenti sulle due nicchie laterali le sculture dedicate ai Santi Luca e Matteo.

Tra le opere d'arte principali, vanno segnalate varie scene dedicate all'esistenza di Sant'Antonio, situate nel soffitto a destra. A sinistra, ecco alcuni momenti dell'esistenza della Madonna, tra i quali il Trionfo dell'Immacolata e la Vergine vittoriosa sul serpente. Importante è anche l'organo a canne risalente agli anni Sessanta, senza dimenticare il museo collegato alla Basilica e dedicato a Sant'Annibale e Sant'Antonio di Padova.

Cosa fare nei pressi del Santuario di Sant'Antonio a Messina

Una grande città come Messina offre numerose opportunità ai suoi potenziali turisti. Chi vuole effettuare un viaggio religioso può scoprire la Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani e il Sacrario di Cristo Re, ma le opportunità sono molteplici. Da non perdere neanche Palazzo Zanca e la Galleria e il Teatro intitolati a Vittorio Emanuele III. Dal Lazzaretto a Porta Grazia, dalla Statua di Ferdinando II di Borbone al Monumento a Papa Giovanni Paolo II, c'è solo l'imbarazzo della scelta per chi ama la cultura locale, senza dimenticare le celebri fontane.

Come raggiungere il Santuario di Sant'Antonio a Messina

Per recarsi presso il Santuario di Sant'Antonio e scoprire le bellezze di Messina, è possibile prendere l'auto e attraversare le autostrade A20 e A18, uscendo direttamente a destinazione.
In treno, la stazione più vicina è quella di Messina Centrale, che richiede solo un altro chilometro e mezzo di percorso.