Monastero delle Benedettine a Palma di Montechiaro

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Nell’agrigentino, Palma di Montechiaro risulta essere una sorpresa per il visitatore che vuole addentrarsi nei luoghi che rubarono il cuore a Pirandello. Abitato sin dal II secolo a.C. come testimoniano diversi reperti archeologici ritrovati sul territorio, affascinante è la storia del Monastero delle Benedettine a Palma Montechiaro, che merita di essere conosciuta.

Storia del Monastero delle Benedettine a Palma di Montechiaro

Risalente alla metà del Seicento, il Monastero fu edificato inglobando il primo Palazzo ducale allora presente e fu costruito per ospitare le benedettine della regola cassinese tanto che anche le figlie, e in seguito anche la moglie del duca di Palma, ne entrarono a far parte.

All’interno del Monastero, posto su di una severa gradinata semicircolare che si trova su una piazza dalla forma quadrata, trova spazio anche la tomba di Isabella Tomasi di Lampedusa, ossia della Beata Corbera descritta da Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo.

Come anticipato poc’anzi, fu colui conosciuto come il Duca Santo ossia Giulio Tomasi a volere la costruzione del Monastero dopo che lo stesso, felice marito e padre di sei figli, ricevette il desiderio di vivere in povertà come eremita: scelta questa che determinò la volontà da parte della moglie e della figlia di entrare a far parte dell’ordine. Donato il suo Palazzo, questo costituì una parte del Monastero che si presenta al turista, semplice e sobrio all’esterno mentre, l’interno risulta essere abbellito da stucchi in stile barocco e diverse sculture. Bello anche il giardino dove sono piantate erbe medicinali.

Risulta essere tutt’oggi, uno dei pochi luoghi dove la clausura è ancora in essere tanto che è proibita l’entrata salvo con speciali permessi.

Isabella Tomasi, ovvero Suor Maria Crocifissa, è la figura più importante di questo Monastero anche perché durante la sua vita monastica aveva avuto delle visioni mistiche e – narra la leggenda – aveva ricevuto una lettera scritta in una incomprensibile lingua che pare contenesse un messaggio del diavolo tanto che – prosegue la storia – fu lo stesso demonio a chiedere alla donna di firmare quel documento per sottometterla ma ricevendo un netto rifiuto.

La lettera, conservata gelosamente nel Monastero, fu elemento di studio tanto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che di Andrea Camilleri che hanno confermato il fatto che lo scritto non è compatibile con alcun idioma conosciuto. Al mistero si aggiunge anche un altro quesito: chi fece pervenire la missiva dal momento che al Monastero non poteva accedere nessuno?

Architettura e opere d'arte presenti nel Monastero delle Benedettine a Palma di Montechiaro

Come descritto, la costruzione appare essere molto semplice, dipinta di bianco e con finestre senza alcuna decorazione mentre l’interno è caratterizzato da finestre riccamente decorate in stile barocco. All’interno si trova un parlatorio a volte di botte raggiungibile attraversando il verde giardino al cui centro si staglia la scultura della Madonna insieme a San Benedetto.

Cosa è possibile fare nei dintorni del Monastero delle Benedettine a Palma di Montechiaro

Andando a Palma di Montechiaro si può vedere il nuovo Palazzo Ducale risalente al XVIII secolo e avendo scenografici soffitti lignei riccamente dipinti. Interessante anche il settecentesco Municipio realizzato in puro stile di barocco-siciliano.

Stesso stile anche per la Chiesa Madre della Madonna del Rosario, riconoscibile per via delle due torri campanarie che si trovano ai suoi lati. Da non perdere gli splendidi dipinti seicenteschi che abbelliscono l’interno.

Nei dintorni della cittadina, meritano una visita le rovine del trecentesco Castello Chiaramontano ed alcuni siti archeologici come quello di Monte Grande dove sono stati recuperati reperti risalenti all’età del bronzo.

A distanza accettabile – meno di un’ora di automobile – si trova l’imperdibile Scala dei Turchi e, in alternativa, la famosa Valle dei Templi di Agrigento.

Come è possibile arrivare a Palma di Montechiaro

In auto, da Agrigento, percorrete la S.S. 115 in direzione di Siracusa, mentre da Palermo, percorrete la S.S. 189 per Agrigento; all'arrivo seguite la segnaletica per la S.S.640 e le indicazioni per Siracusa fino ad imboccare la S.S. 115. Da Catania invece, percorrete l'autostrada A 19, uscite allo svincolo di Caltanissetta e imboccate la strada a scorrimento veloce Caltanissetta-Agrigento S.S.640 e poi la S.S. 115.

 

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