Il Castello di Salomone a Mazzarino

Storia del Castello di Salomone a Mazzarino

Oggi di quel che fu nel Medioevo, il Castello di Garsiliato o Grassuliato, rimangono solo i ruderi.

Per gli abitanti della zona, è semplicemente il Castiddazzu, ma un tempo su veramente un terribile maniero che si trova in contrada Salomone, a poca distanza dal comune di Mazzarino.

Il castello fu edificato sopra ad un’altura – come si usava fare per dominare il territorio dall’alto – a 418 metri s.l.m., per avere una visuale che abbracciava tutta la vallata del fiume Gela.

Anche oggi per arrivarci, si deve percorrere un arduo viottolo d’accesso che attraversa un territorio di interesse archeologico che è ancora tutto da scoprire.

Da quanto ipotizzato dagli esperti, il castello doveva avere delle poderosa mura merlate e, come voleva lo stile architettonico dell’epoca, finestre e porte a sesto acuto. Si immagina che ci fossero anche saloni ampi, cisterne come magazzino e un passaggio sotterraneo che conduceva fino alla valle sottostante.

Con l’edificazione dell’agglomerato di Mazzarino, il castello perdette il suo ruolo strategico. Da documenti storici risalenti alla fine dell’XI secolo si evince che su di una lista di donazioni a favore della Chiesa di S. Maria della Valle di Giosafat, ci fosse il nome di Salomon de Garsiliat – spesso erroneamente scritto Grassuliato, che ebbe il merito di ripristinare l’antico borgo e di far restaurare il castello.

Il territorio, vasto e ricco di risorse, era suddiviso in nove feudi e il castello, grazie alla sua posizione strategica, era particolarmente ambito. Bartolomeo di Grassuliato, il signore del feudo, sfidò l’autorità di re Gugliemo convogliando anche altri nobili del luogo tanto da causare un conflitto che fu cruento e lungo. Chi ci rimise, fu il castello che venne distrutto e lasciato in stato di abbandono.

Fu sotto Federico II di Svevia che il feudo di Grassuliato riprese il suo antico splendore trasformandosi in contea. Nelle epoche successive a partire dalla guerra del Vespro, la contea di Grassuliato fu coinvolta in vari conflitti, provocando alterne fortune fino a quanto, come riconoscimento per i servizi resi agli Aragonesi, il territorio venne dato a Niccolò Branciforte, signore di Mazzarino e a tutti i suoi discendenti che a partire dagli inizi del XVI secolo, vennero chiamati Conti di Mazzarino e di Garsiliato.

Pur continuando a vivere a Mazzarino piuttosto che nella capitale del Regno, i Conti di Mazzarino non considerarono mai l’ipotesi di vivere nel castello che, iniziò ad andare in rovina.
Anche la gente che abitava nei dintorni del maniero cominciarono a trasferirsi a Mazzarino soprattutto per il fatto che la cittadina era meno isolata e fu allora che presero a circolare storie e leggende a proposito del Castiddazzu il cui abbandono risale al XVI secolo.

Il turista che intende visitare il Castello di Salamone si trova dinnanzi a resti non unitari bensì riconoscibile in tre gruppi di ruderi che possono offrire solo una parziale idea di quello che doveva essere il maniero.

Un gruppo è formato da sue ambienti scoperti. Un secondo resto di ruderi è riconducibile ad un esteso vano dalla forma rettangolare caratterizzato da tre campate quadrate, che risulta più interessante anche del terzo resto di ruderi dove su una delle pareti ancora esistenti, si possono vedere tre feritoie strombate.

Cosa vedere e fare di interessante nei dintorni del Castello di Salamone

Mazzarino, vera chicca del barocco siciliano appartenente al territorio nisseno, è una meta interessante da visitare per via della bellezza delle chiese e dei palazzi nobiliari presenti.

La cittadina è da considerarsi un centro d’arte che offre al turista, molte stimoli per esplorarla a fondo a partire da un castello chiamato U Cannuni per via di una torre cilindrica che richiama proprio un cannone puntato verso il cielo. Questo castello ha una origine romano-bizantina anche se, nel tempo, ha visto diversi restauri e rifacimenti.

Oltre U Cannuni, si suggerisce di visitare la Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo e il Convento dei Padri Carmelitani che sorgono proprio sulla piazza centrale di Mazzarino.

Sempre a proposito di edifici religiosi è da non perdere la Chiesa di Sant'Ignazio con annesso il Collegio dei Gesuiti. La chiesa conserva al suo interno un organo privo di canne sistemato su di una settecentesca cantoria.

Si possono ammirare anche la chiesa dei Padri Cappuccini, la Chiesa di Santa Maria della Neve e la chiesa della Madonna del Mazzaro, che è la patrona della città che viene festeggiata nel mese di settembre.

Da visitare anche una delle costruzioni di grande valore architettonico, Palazzo Alberti, magari scegliendo di fare il percorso turistico denominato "La via dei Fasti e del Prestigio".

Come raggiungere il Castello di Salomone

Quasi al centro della Sicilia, questi sono i percorsi da effettuare in auto partendo da Palermo oppure da Catania. In alternativa ci sono pullman di linea che effettuano corse per e da Mazzarino.

Palermo dista da Mazzarino 152 chilometri e il percorso suggerito è quello di prendere l’autostrada Palermo – Catania (A19) con uscita a Caltanissetta e poi prendere la SS640 fino alla SS626 poi la SS560 e la SS191. Da Mazzarino, seguire le indicazioni stradali.

Catania dista da Mazzarino 102 chilometri e il percorso suggerito è quello di prendere la SS192 fino alla SS417, proseguire per la SS124, SS117bis e la SP13. Da Mazzarino, seguire le indicazioni stradali.