Chiesa Madre di Acquedolci
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Ad Acquedolci, nella provincia di Messina, ci sono numerosi punti di interessi per viaggiatori e turisti tra cui la Chiesa di San Benedetto il Moro. Si tratta della principale struttura religiosa del territorio dedicata al Santo patrono.
La Chiesa di San Benedetto il Moro ad Acquedolci
Acquedolci, in provincia di Messina, è un piccolo comune italiano che si fregia di avere sul proprio territorio numerose bellezze artistiche e culturali come la meravigliosa Chiesa di San Benedetto il Moro conosciuta anche come Chiesa Madre.
Si tratta di una struttura la cui consacrazione è stata effettuata nel 1928, dopo soli due anni dall'inizio dei lavori per la realizzazione. Essendo una chiesa del Novecento lo stile architettonico scelto è quello neoclassico grazie ad un progetto sviluppato dall'architetto Giordano Giovanni. La Chiesa è attualmente sede della parrocchia di San Benedetto il Moro che è anche il Santo patrono della città.
La storia e le caratteristiche della Chiesa Madre di Acquedolci
La Chiesa Madre di Acquedolci è una struttura religiosa costruita tra il 1926 e il 1928 sulla parte collinare della cittadina, grazie ad un progetto urbanistico che prevedeva anche la realizzazione di quella che poi è stata chiamata Piazza Libertà. Si può parlare quindi di un vero e proprio complesso architettonico il cui progetto è stato sviluppato da Giovanni Giordano che è stato architetto e allievo di un grandissimo artista come Ernesto Basile, diventato famoso per essere stato uno dei principali esponenti internazionali del modernismo e dello stile liberty.
Nel 1928 avvenne la consacrazione della chiesa ma soltanto nel 1931, per volere di Monsignor Antonio Anastasio Rossi che era il Vescovo di Patti, la chiesa venne dedicata alla Beata Vergine Assunta. Il motivo per il quale però viene indicata come la chiesa di San Benedetto il Moro, secondo gli storici, è dovuto al fatto che nell'abside ci sia un bellissimo dipinto che raffigura proprio questo Santo e anche perché la parrocchia è dedicata allo stesso San Benedetto.
Lo stile è tipicamente rinascimentale con accenti marcatamente neoclassici con le colonne che sono stati realizzate in ordine ionico e corinzio. La pianta è a tre navate, con quella centrale caratterizzata da tante decorazioni realizzate in gesso che si rifanno allo stile art nouveau della scuola palermitana. Da segnalare tra le bellezze presenti nella chiesa anche il fonte battesimale in marmo bianco, le seggiole che affiancano l'altare maggiore e un bellissimo pulpito realizzato in legno intarsiato e risalente alla prima metà dell'Ottocento. Gran parte della chiesa venne poi danneggiata durante gli eventi della seconda guerra mondiale e in particolare nel 1943 il che ha richiesto un restauro avvenuto nel corso degli anni 50.
Cosa vedere ad Acquedolci
Sul territorio di Acquedolci ci sono altri monumenti da visitare e da non perdere come il Castello Larcan Gravan risalente alla prima parte del XIV secolo e oggi praticamente diventato un rudere anche se apprezzabile in gran parte. Per quanto riguarda le architetture religiose c'è la Chiesa di San Giacomo Maggiore del XVIII secolo, la Chiesa rurale di Sant'Anna e la Cappella del Sacro Cuore.
Un consiglio per gli amanti delle bellezze naturali è la visita nei pressi del Pizzo Castellaro dove c'è la grotta di San Teodoro. Questa zona è particolarmente famosa perché qui, alcuni anni fa, sono state ritrovate le ossa della donna più antica di tutta la Sicilia a cui poi venne dato il nome di Thea. Secondo le ricostruzioni dei docenti e degli studiosi, le sue ossa sono addirittura risalenti a 11.000 anni fa. Tra l'altro questa grotta è diventata famosa anche perché durante l'anno mille, trovarono rifugio i monaci Basiliani che erano in fuga dall'Oriente.
Come arrivare ad Acquedolci
In auto, per arrivare ad Acquedolci provenendo dal capoluogo Messina il percorso più breve è di 107 km per circa 75 minuti di durata attraversando l'autostrada A20 e la E90.
Da Catania, invece, il viaggio è di 112 chilometri attraverso delle strade interne che però richiedono una durata di ben 2 ore e 20 minuti, ossia la SS284 oppure la SS289. Si può prendere, in alternativa, il percorso che prevede l'attraversamento prima dell'autostrada A18 e quindi della A20/E90 che nonostante sia di 200 km richiede anche qualche minuto in meno.