Castello Di Tripi
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Attualmente chi si reca nel borgo per visitare il Castello Di Tripi non troverà che poche rovine poiché nel corso del tempo la struttura ha subito delle vicissitudini controverse e ha vissuto anche l'incuria e l'abbandono da parte delle autorità competenti. Ma la storia del castello di Tripi è molto affascinante poiché abbastanza oscura e rende la visita a quello che oggi resta della fortificazione ancora più suggestiva. Ecco, allora, tutte le informazioni che possono essere utili per organizzare un tour in questa zona della Sicilia in provincia di Messina.
Storia del castello di Tripi
Purtroppo i documenti storici che sono arrivati fino in epoca moderna non chiariscono del tutto la storia del castello di Tripi.
Vista la sua struttura e la posizione nella quale è edificato, al di sopra di una collina, si pensa che il castello di Tripi fosse una struttura difensiva, messa a guardia del punto in cui confluiscono i torrenti Mazzarrà e Tallarita e con una perfetta visuale sul tratto di costa tirrenica che si estende da Tindari a Milazzo.
Alcuni documenti risalenti al XII secolo, redatti da Edrisi, un geografo di origini arabe, parla di Tarbilis, nome originale di Tripi, come di una rocca bella e spaziosa.
Altre fonti del XIV secolo, invece, parlano di Tripi come di un castrum, a testimonianza che la fortificazione era già presente all'epoca. Infine, si sa che nel 1300 circa il castello di Tripi aveva già la conformazione attuale e fu il palcoscenico di numerosi eventi bellici fra cui il soggiorno di Federico II e quello dell'ammiraglio Ruggero di Lauria. Purtroppo, però, alcuni testi risalenti al Settecento parlano già del castello di Tripi come di un luogo in rovina.
L'architettura ed eventuali opere d'arte presenti nel castello di Tripi
Poco è rimasto del castello di Tripi, oggi in totale stato di abbandono, tuttavia grazie al lavoro degli esperti è possibile avere una ricostruzione abbastanza precisa delle sue dimensioni nel periodo di massimo splendore.
La sua planimetria è trapezoidale irregolare e si sviluppa intorno ad un cortile interno, mentre all'esterno era presente una cinta muraria turrita di cui restano ancora oggi pochi resti, tuttavia si evince dai reperti che era decorata con un motivo a merlatura. Nel punto più elevato del castello, che si trova nella zona a sud, c'era sicuramente una torre di avvistamento che aveva una pianta rettangolare mentre sul lato est sono ancora visibili le tracce di un bastione di forma quadrata. La cinta muraria è stata realizzata con pietrame locale e con pietra arenaria, il tutto cementato con la malta.
Cosa è possibile fare nei dintorni del castello di Tripi
Chi arriva nel borgo per una visita al castello di Tripi, potrà sfruttare l'occasione per scoprire anche altre bellezze locali che meritano uno sguardo più approfondito. Certamente uno dei luoghi di maggiore interesse è il Museo Archeologico Santi Furnari all'interno del quale ci sono molti reperti provenienti dagli scavi della città di Abakainon, che è una città di epoca romana che si trova nelle immediate vicinanze.
La grotta di San Cono, invece, è un luogo di interesse soprattutto per i fedeli visto che il santo vi soggiornò durante un suo pellegrinaggio in Terra Santa. Dal punto di vista dell'architettura religiosa sono da segnalare anche la chiesa dell'Immacolata di Tripi, che fu edificata nel 1600; la chiesa di San Vincenzo Martire, realizzata alla fine del 1700; infine i resti della medievale chiesa di Sant'Anna.
Come è possibile arrivare a Tripi
Chi desidera arrivare nel borgo per visitare il castello di Tripi potrà farlo in auto partendo dalle principali città della Sicilia. Da Catania è possibile percorrere l'A18 oppure l'A20 e proseguire sulla E90, quest'ultima alternativa è la medesima da scegliere per chi proviene da Messina e da Palermo. Coloro che provengono da Siracusa, invece, dovranno seguire le indicazioni per la E45 oppure per la Ss185.
Il borgo di Tripi non ha una sua stazione ferroviaria, tuttavia chi desidera viaggiare in treno potrà fare riferimento alle stazioni di Falcone, di Oliveri-Tindari oppure a quella di Novara-Montalbano-Furnari e poi proseguire fino a destinazione con le linee di autobus locali messe a disposizione dall'azienda AST.