La Ceramica di Centuripe

Gli appassionati di reperti antichi certamente conosceranno la cosiddetta Ceramica di Centuripe, anche nota con il nome più tecnico di ceramica policroma della Sicilia orientale.

Si tratta di reperti storici che risalgono ad un periodo che può essere collocato fra il III e il II secolo a.C. e che stupisce tutti per la precisione della sua fattezza. Esempi di Ceramica di Centuripe possono essere ammirati sia presso l’omonimo centro cittadino in provincia di Enna sia in altre parti del mondo: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Che cos’è la Ceramica di Centuripe

Con il termine Ceramica di Centuripe si intende una serie di manufatti che sono stati realizzati in terracotta e, dopo la loro cottura, decorati a mano con la tecnica della pittura policroma. La loro creazione si fa risalire ad un lasso di tempo che va dal III al II secolo a.C. e sono definiti di Centuripe perché sono stati ritrovati proprio in questa zona che da sempre è oggetto di scavi archeologici vista la vastità di reperti che da sempre sono nascosti in queste zone, sepolti dagli strati del tempo.

Rientrano in questa categoria molte tipologie differenti di manufatti come le maschere in ceramica, i vasi centuripini ma pure le statuette fittili. Molti di questi reperti possono essere visionati nel museo archeologico di Centuripe mentre altri sono conservati nelle collezioni di altri musei in giro per il mondo.

La storia della Ceramica di Centuripe

Le Ceramica di Centuripe hanno avuto nel corso dei millenni una produzione continua e i primi esemplari sono fatti risalite al III secolo a.C., tuttavia l’attenzione degli studiosi è molto più recente se è vero che il primo a parlarne è stato Tommaso Fazello in un suo scritto del XVI secolo mentre Jean Houel nel XVIII secolo secolo ne realizza una riproduzione in uno dei suoi testi, descrivendo con dovizia di particolari alcuni esempi.

Per una classificazione più sistematica dei reperti, però, si deve attendere il XIX secolo quando due studiosi molto conosciuti dell’epoca, Reinhard Kekule von Stradoniz e Désiré-Raoul Rochette, portano all’attenzione mondiale le terrecotte ellenistiche di origine centuripine.

Purtroppo, però, la scarsità di fondi ha impedito per anni che venissero condotte delle campagne di scavo approfondite, lasciando così la strada libera ai cosiddetti tombaroli che hanno sottratto numerosi e importanti reperti per molto tempo.

Le Ceramica di Centuripe: dettagli tecnici

Tutti i manufatti che vengono classificati secondo la dicitura Ceramica di Centuripe hanno delle caratteristiche in comune che li rendono ben riconoscibili. Innanzitutto sono realizzati esclusivamente in terracotta e la decorazione viene effettuata a freddo, secondo la tecnica pittorica policroma oppure con l’applicazione di decorazioni plastiche che sono ovviamente a rilievo.

Per quanto riguarda i soggetti, vengono privilegiate le figure femminili e scene dionisiache, rivelando soprattutto una produzione a carattere nuziale o funerario. Per quanto riguarda i colori, infine, sono utilizzati in particolare il bianco e il nero ma anche il rosa, l’oro e l’ocra, il rosso, con meno frequenza il blu e il verde.

La produzione di ceramiche antiche a Centuripe

La Ceramica di Centuripe comprende diverse tipologie di manufatti. Fra quelli più famosi ci sono certamente i vasi centuripini che hanno una particolare forma a pisside ma ci possono essere anche esempi di lekanide. Questi manufatti sono in particolare decorati con motivi architettonici oppure floreali e hanno una derivazione chiaramente ellenistica.

Ci sono, poi, le cosiddette statuette fittili che erano realizzate a scopo funebre e ripropongono figure femminili danzanti oppure divinità o fauni. A partire dal II secolo a.C., però, iniziano ad apparire anche figure che rappresentano animali.

Infine ci sono le maschere teatrali che a Centuripe vengono prodotte in grande quantità, diventando il secondo centro di creazione dopo Lipari: secondo gli studiosi, le maschere di Centuripe erano create per essere indossate dagli attori durante le rappresentazioni teatrali, in particolare quelle delle opere di Menandro e di tutta la commedia nuova.

Dove ammirare la Ceramica di Centuripe

La Ceramica di Centuripe può essere ammirata in tutto il suo splendore nel museo archeologico della località omonima all’interno del quale, già a partire dai primi anni del 1900, sono stati raccolti tutti i reperti che venivano trovati o recuperati dai trafugatori. In particolare, al primo piano del museo sono conservati reperti come le maschere centuripine, i lekanis (vasi di forma circolare tipici dell’antica Grecia) e i crateri ma anche le statuette funebri filiformi.

Altri esemplari possono essere ammirati nei musei archeologici di Palermo, Trapani, Siracusa e Roma. Infine ci sono esempi di Ceramica di Centuripe anche al Metropolitan Museum of Art di New York, a Princeton nel New Jersey e al museo Getty di Los Angeles, solo per fare qualche esempio.

La ceramica a Centuripe oggi

Ancora oggi Centuripe è un centro di produzione della ceramica molto importante, che richiama ogni anno migliaia di visitatori che desiderano poter acquistare un esempio di finissima ceramica da portare a casa oppure semplicemente scoprire i segreti della loro produzione.

D’altra parte, anche se ovviamente sono cambiati nel corso dei millenni i soggetti delle decorazioni nonché le tecniche di produzione e la finalità delle ceramiche, comunque restano gli stessi l’attenzione e l’amore che sono utilizzati per questa oggettistica così particolare.

© Davide Mauro, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

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