Museo Civico Archeologico di Ramacca

Il piccolo Museo Civico Archeologico Popoli Migranti di Ramacca risulta essere interessante per vedere le testimonianze del passato del suo territorio a partire dall’era preistorica fino all’epoca medioevale. Infatti tutti i reperti sono disposti seguendo un preciso ordine temporale e sistemati, quando questo è possibile, per zone di ritrovamento.

Indubbiamente di notevole interesse è il percorso museale dedicato alla protostoria e alla preistoria in quanto le significative testimonianze rappresentate dai reperti esposti sono molto interessanti soprattutto alle epoche del Mesolitico e dell’età del Bronzo.

La grande maggioranza dei pezzi esposti sono riconducibili all’insediamento autoctono della Montagna ed è focalizzato in un arco di tempo che parte dalla fine dell’VIII secolo fino a giungere al V secolo a.C. e frutto di varie missioni di scavi archeologici avvenuti in loco. Principalmente si tratta di vasellame che può essere suddiviso in due segmenti che sono, la ceramica autoctona e la ceramica greca. Sono inoltre presenti oggetti d’uso comune e di ornamento.

A questa base si aggiungono reperti recuperati in varie contrade del territorio che aiuteranno il visitatore a formarsi un quadro esaustivo delle varie epoche oltre che a costituire una mappatura delle zone dove sono collocati i siti di interesse archeologico.

Storia del Museo Civico Archeologico "Popoli Migranti" di Ramacca

Solo nel 1998 il Museo Civico Archeologico Popoli Migranti di Ramacca ha riaperto i battenti dopo un lavoro di ristrutturazione che ha consentito sia di ampliare la sala espositiva che realizzare uno spazio magazzino. I lavori hanno permesso di creare due sezioni ben distinte che sono una mineralogica e un’altra paleontologica.

Ovviamente entrambe conservano reperti raccolti sul territorio. L’esposizione archeologica si trova nell’ambiente principale e consiste nell’allestimento di cinque vetrine che seguono un certo ordine temporale. Il museo vede un'intensa attività scientifica e didattica per via di studiosi e studenti che offrono la loro opera in modo del tutto volontario.

Museo Civico Archeologico di Ramacca: Architettura e opere d’arte

Come accennato, il Museo Civico Archeologico Popoli Migranti di Ramacca ha raccolto i reperti in cinque vetrine espositive. Questo il loro contenuto.

Vetrina 1
- Frammenti ceramici risalenti al IV millennio durante l’età del Rame provenienti da Perriere Sottano
- Frammenti ceramici risalenti al V millennio durante il Neolitico provenienti da Masseria Scavo e Perriere Sottano. Inoltre ceramiche decorate con pitture in stile Capri Megara Iblea provenienti da Perriere Sottano.
- Manufatti in selce e quarzarinite risalenti all’età Mesolitica e a quella Neolitica provenienti da Albospino, Carrubo e Perriere Sottano.

Vetrina 2
- Manufatti in selce, quarzarinite e basalto risalenti all’età del Bronco provenienti da Torricella e da Perriere Sottano
- Frammenti ceramici della facies di Thapsos
- Varie ceramiche risalenti all’età del Rame provenienti da Palma, Torricella e Perriere Sottano
- Frammenti di ceramiche della facies provenienti da Torricella.

Vetrina 3
- Reperti vari come vasellame di origine greca, autoctona e coloniale risalenti ai secoli VII-VI a.C. e frammenti di utensili in ferro provenienti dagli scavi della casa RM.

Vetrina 4
- Reperti vari provenienti da scavi effettuati dalla Montagna come oggetti comuni – anfore, pesi fittili, macine - , ceramiche attiche a figure nere e rosse, oggetti in bronzo e piombo, corredi recuperati da una tomba a camera d’epoca arcaica recuperati dalla necropoli Est della Montagna.

Vetrina 5
- Statuette votive di Demetra e Kore provenienti dal santuario rupestre, antefisse gorgoniche, bracciale in bronzo a forma di serpente
- Frammenti di epoca arcaica, classica ed ellenistica provenienti da diverse contrade
- Reperti risalenti all'età romano-imperiale recuperati in varie contrade.
- Frammenti di ceramica risalenti al Medioevo e una statua fittile d'età moderna.

Cosa è possibile fare nei dintorni del Museo Civico Archeologico di Ramacca

La visita di Ramacca può essere molto interessante a partire dalla conoscenza della Chiesa Natività di Maria Santissima .
L’attuale costruzione in origine era un magazzino di una masseria unita alla cinquecentesca chiesa del SS. Crocifisso all’epoca costituita solo dalla volta campanaria. La chiesa si nota anche grazie alle torretta quadrata del campanile, risalente al XVII secolo.

Dopo aver visitato Ramacca, si consiglia la visita della vicina Palagonia che si trova al confine meridionale della piana di Catania. Abitata sin dalla preistoria, come testimonia un insediamento paleolitico è caratterizzata da palazzi di bel pregio costruiti a cavallo del XIX e XX secolo in stile liberty e neoclassico come Palazzo Ponte, Palazzo Blandini, Palazzo Politini. Interessante anche l’Eremo di Santa Febronia, una basilica rupestre risalente al VI e VII secolo d.C.

Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO è Militello Val di Catania, cittadina in stile barocco facente parte dei Borghi più belli d’Italia. Da non perdere il trecentesco Castello Barresi-Branciforte e la Fontana della Ninfa Zizza. Da visitare anche la chiesa di Santa Maria della Stella e la chiesa Matrice di San Nicolò e del Santissimo Salvatore.

Museo Civico Archeologico di Ramacca: come arrivare

In auto: da Catania, immettendosi sull'A19 Catania-Palermo, uscendo allo svincolo Motta S. Anastasia e percorrerendo le strade statali 192 e 288, fino al bivio per Ramacca.
Oppure percorrendo la S.S. 417 Catania-Gela fino al bivio Ramacca.