Villafranca Tirrena, la storia di una cittadina ricca di fascino

La storia di Villafranca Tirrena racchiude al suo interno numerosi elementi davvero molto interessanti per chiunque abbia intenzione di scoprirla.

Si tratta di un sito storico della città metropolitana di Messina, situata nel cuore di una regione affascinante come la Sicilia. Ecco cosa bisogna sapere riguardo alle origini della località.

Perché Villafranca Tirrena si chiama così

Nei tempi antichi, il comune di Villafranca Tirrena era noto con la denominazione di Bauso. La storica frazione fu adibita a comune autonomo a partire dal 1825, mantenendo il suo primo nome fino ad alcuni anni dopo, ossia nel 1829. Quindi, cambiò ulteriormente denominazione in quella attuale, in seguito alla fusione tra le due piccole località di Calvaruso e Saponara.

Le origini di Villafranca Tirrena

Non è semplice datare con precisione le origini di Villafranca Tirrena. A ogni modo, le prime notizie dovrebbero risalire al 1271, quando il re Carlo d’Angiò affidò il relativo feudo a Pierre Gruyer. Nei decenni seguenti, la parte di terra appartenne a varie famiglie nobili, tra le quali spiccano le dinastie Manna, Gioeni e Giovanni da Taranto. Da queste parti, nel 1399 alloggiò il tesoriere del regno di Sicilia Nicolò Castagna, che poi lasciò la sua tenuta ai discendenti familiari diretti.

Altri momenti importanti della storia di Villafranca Tirrena

Un altro passo importante della lunga storia di Villafranca Tirrena risale al 1548, quando Giovanni Nicola Cottone acquistò la baronia dell’allora Bauso. Verso la fine dello stesso secolo, il discendente Stefano diede una nuova vita al castello locale, quindi l’imperatore Filippo II fece evolvere Bauso da feudo a contea. Nel 1623, Giuseppe Cottone fu nominato principe di Castelnuovo da parte del sovrano Filippo IV di Spagna.

Nel corso del Settecento, il territorio locale era caratterizzato da un’aria salubre, unita alla coltivazione di gelsi e frutteti. Quindi, alcuni documenti parlano di un paese considerato come una zona di sosta tra Palermo e Messina. Un altro passo di un certo rilievo viene datato al 1819, quando la terra e il castello locali furono messi in vendita da Carlo Cottone, che li cedette all’ex giudice della Corte Civile palermitana Domenico Pettini.

Villafranca Tirrena nel Novecento

Nel corso dei decenni, l’attuale Villafranca Tirrena assunse un fascino sempre crescente. D’altronde, un luogo che si affaccia sullo Stromboli e sulle isole Eolie non poteva essere lasciato in secondo piano, essendo considerato come una residenza di assoluto rilievo. Come detto in precedenza, la nascita vera e propria del comune è dovuta alla fusione tra Calvaruso, Saponara-Villafranca, Bauso, Divieto e Serro. Nel 1952, l’area di Saponara tornò a essere un comune a sé stante.

Nel corso del XX secolo, l’industrializzazione ha fatto in modo che la storia di Villafranca Tirrena ricevesse un impulso molto importante. La zona divenne la sede perfetta di stabilimenti per la plastica, la gomma, le fibre tessili e il cemento. Dall’inizio del terzo millennio, la cittadina si è concentrata sul turismo e sul commercio, essendo considerata come un’autentica perla messinese.

Le conclusioni generali su Villafranca Tirrena

Nel complesso, Villafranca Tirrena è un luogo intriso di storia, eleganza e fascino. Chi si reca da queste parti può riscoprire la tradizione siciliana e immergersi in una cittadina nella quale i tesori da scoprire sono davvero molteplici.

Immagine di Aldo fiorenza, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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