Serradifalco tra storia e leggende del borgo siciliano

Serradifalco è un comune della provincia di Caltanissetta ricco di storia e cultura, non a caso denominato Paese delle miniere e delle tradizioni.

Ecco la storia, la cultura e i monumenti storici della piccola ma caratteristica comunità.

La storia di Serradifalco

Serradifalco è una cittadina di circa 5500 abitanti ubicata nella provincia di Caltanissetta in un territorio prevalentemente collinare che si trova tra il fiume Platani e il fiume Salso.

Distante circa 20 chilometri dalla stessa Caltanissetta, l’attività produttiva di questo borgo è prevalentemente agricola e mineraria con ampie campagne coltivate con vigneti, mandorleti e uliveti.

Per quanto riguarda le origini di Serradifalco non si riesce ad avere una data precisa ma volendo fare riferimento ai documenti storici ci sono delle scritture che parlano del duca di Serradifalco intorno al quattordicesimo secolo e che faceva parte della Contea di Caltanissetta.

A tal proposito è bene ricordare come un’antica leggenda locale racconti di come il nome della città sia dovuto al fatto che un tempo sulle alture rocciose che si presentano sul territorio c’erano numerosi falchi.

Tornando alla ricostruzione storica, queste terre erano in un certo punto di proprietà di un certo Berengario Angileri che le aveva avute in dono da Pietro I d’Aragona. Dunque probabilmente i primi insediamenti sono proprio di questo periodo. C’è poi un vuoto di circa 4 secoli con l’arrivo del primo conte, Giovanni Tommaso Moncada che decise di cedere il feudo a Nicolò Barresi di Pietrapersia. Venne venduto diverse volte fino ad arrivare al barone Francesco Graffeo nella seconda metà del Seicento. Gli affari di famiglia venivano gestiti dalla nonna del barone la quale decise di concedere alla popolazione la possibilità di costruire nuove abitazioni e quindi creare di fatto quello che è l’attuale borgo. Dopo soli 35 anni la famiglia del barone decise di cedere il feudo a un barone palermitano Leonardo Lo Faso che fu molto apprezzato per la sua capacità di portare avanti una politica che fece sviluppare economicamente e demograficamente tutto il comune.

La cultura e le tradizioni di Serradifalco

Ci sono molte tradizioni di Serradifalco che sono state mantenute nei secoli e che ancora oggi vengono tutelate. In particolare in occasione dei festeggiamenti per il santo patrono che è San Leonardo, il 6 novembre c’è una lunga processione molto sentita che accoglie i fedeli provenienti da tutta la Sicilia.

La terza domenica invece del mese di settembre si festeggia la ricorrenza della Madonna Addolorata che è compatrona nonché protettrice dei minatori che lavoravano sul territorio di Serradifalco. Una devozione della comunità locale che ha origini addirittura a metà del 700 con i minatori che avevano l’usanza di fermarsi presso una piccola cappella dedicata alla Madonna Addolorata prima di andare a lavorare e al termine della giornata ringraziare del buon esito.

Come in tante altre parti della Sicilia, anche a Serradifalco c’è una tradizione molto sentita per quanto riguarda la settimana santa con tanti riti che vengono ripetuti ormai da diversi secoli e che riguardano l’ultima cena, la passione di Cristo con una lunga processione alla quale partecipano anche le statue dell’Addolorata, di Maria Maddalena e di San Giovanni. In ultimo ma non per importanza e per devozione, c’è la cosiddetta Tavulata di San Giusé. È una festa che viene dedicata a San Giuseppe Artigiano, si celebra nella terza domenica di maggio e prevede l’allestimento di un palco in legno a cui prendono parte dei personaggi viventi ed è per questo che viene detta la tavulata.

La cultura culinaria di Serradifalco

Il borgo di Serradifalco è famoso per un’ottima tradizione culinaria con tante prelibatezze apprezzate da turisti e da gente del luogo.

Innanzitutto grazie all’attività portata avanti da intere generazioni e che riguarda soprattutto l’agricoltura, è possibile godere di tanti prodotti tipici locali come i formaggi, le mandorle, i pistacchi, il miele, l’olio, il vino e la ricotta. Non a caso sul territorio del borgo c’è una concentrazione di ristoranti e di attività del settore che non è comparabile con quella degli altri comuni della provincia di Caltanissetta. Tra i piatti più tipici e genuini, ci sono gli ‘nciminati che è un impasto locale ottenuto con farina, semi di finocchio, olio del luogo e alcune spezie. Qui si fanno ottimi cannoli, cassata, sfingi e taralli.

Come raggiungere Serradifalco

In auto, per chi arriva da Caltanissetta occorre coprire un percorso di 20,3 km per una durata di 27 minuti. Occorre semplicemente immettersi sulla SP5 e proseguire in direzione SP40 e SS122 per circa 17 km. Da Catania sono 125 km che si coprono in 90 minuti circa. Bisogna prendere l’A19 da percorrere per 88 km e quindi seguire la SS640, la SS122 Bis, la SS640, SP5, SP40 e SS122. Da Palermo sono 119 km per una durata del viaggio di 123 minuti circa. Si prende la E90 e successivamente la SS121 e la SS189 in direzione SP26 (circa 78 km di tratto). Infine, ci si immette sulla SP16, la SP38, SP37 e SP46.

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