Rocca Calanna a Bronte e la sua leggenda

Interessante risulta essere la visita del Roccazzo di Canalaci, meglio conosciuto come Rocca Calanna.

Siamo tra Bronte e Randazzo e questa rupe, oltre che particolarmente bella, conserva anche una famosa leggenda…

Contrada Difesa e la Rocca Calanna

Proprio all’altezza della contrada Brancatello in una scenografica vallata che incornicia l’imponente Etna, si innalza Rocca Calanna. Si tratta di una rupe arenaria che non passa certamente inosservata per via della sua grandezza. Siamo a tre chilometri da Bronte e il panorama che ci viene offerto vede la presenza di secolari boschi alternati da remote e non colate laviche e da conetti di natura vulcanica che si protraggono fino ai piedi del più grande vulcano europeo tutt’ora in attività.

In passato questo luogo era conosciuto come Contrada Difesa in quanto si riferiva ad un luogo protetto all’accesso ideale per animali da pascolo.

Proprio da Rocca Calanna a Bronte si può ammirare una spettacolare vista dell’Etna ma questo luogo suscita l’interesse di molti appassionati e studiosi di archeologia in quanto c’è la presenza di due escavazioni sulla roccia arenaria a grotticella artificiale certamente utilizzate per seppellire dei defunti insieme al loro corredo e conosciute localmente come i gruttitti. Le cellette sepolcrali hanno dimensioni ragguardevoli di un metro e cinquanta per un metro e ottanta e sono state attribuite ai Sicani che, secondo certe interpretazioni, vivevano in questo territorio sempre minacciato dalle colate laviche sin dall’antichità.

Alla base di Rocca Calanna sono presenti celle funerarie sicuramente risalenti all’epoca bizantina e sono quasi simili a quelle che si trovano in altre parti dello stesso territorio come Contrada Contura, Mangiasarde, Placa Baiana etc.

L’aspetto tutt’altro che confortante di Rocca Calanna non deve però trarre in inganno il visitatore, essendo stata per secoli un baluardo di difesa verso l’Etna e contro altri nemici.

La leggenda di Bronte

La leggenda di Bronte è riconducibile ad una speciale pantofola: quella della regina Elisabeth d’Inghilterra, molto conosciuta tra i pastori brontesi.

La storia inizia con la regina Elisabeth che, per ovviare alle tante complicazioni che intralciavano la sua salita al trono d’Inghilterra, chiese aiuto al diavolo con il quale strinse un patto attraverso il quale, in cambio della sua anima, garantiva che il suo regno durasse ben 44 anni. Quando si avvicinò l’ora fatale, Satana prese la donna in braccio sorvolando il mare del Canale della Manica, la Francia e l’Italia guadagnando bufere e tempeste infernali. Stanco del viaggio fino ad allora sostenuto fece tappa in Sicilia e depositò la salma della regina propria in cima alla Rocca Calanna dirimpetto all’Etna.

Riposatosi, riprese il volo ma dal piede della regina cadde una pantofola impreziosita da delle gemme che lasciò un’orma sulla roccia. Un pastore pascolando il gregge vide la strana processione di diavoli con Satana che portava in braccio un’anziana donna con una corona posata sulla testa volare fin dentro alla bocca dell’Etna che in quel momento si stava esibendo con fiamme e fumo. Per la paura il pastore svenne, riprendendosi solo verso il tramonto e vedendo qualcosa brillare su di una roccia. Si trattava proprio della preziosa pantofola della regina ma non fu in grado di prenderla perché la scarpetta bruciava. Rientrato a Bronte confessò quanto aveva visto ad un abate famoso per essere esorcista. Questo raggiunse il posto indicatogli dal pastore trovando la pantofola alla quale indirizzò tutti i suoi esorcismi ma senza successo ma a forza di esorcismi, la scarpetta si alzò in aria posandosi sulla torre dell’Abbazia di Maniace come a voler dire che da quel momento quelle terre erano sotto protezione della Gran Bretagna. La pantofola finì custodita in uno scrigno che una sconosciuta dama consegnò in regalo all’Ammiraglio Nelson che si rese conto che l’oggetto era appartenuto alla regina è lo considerò come un talismano che portò in ogni battaglia che lo vide trionfatore.

Se siete curiosi di vedere la traccia della scarpetta reale e di visitare la vicina Bronte, vi invitiamo a farlo in qualsiasi periodo dell’anno perchè troverete un’eterna primavera.

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