Porta San Fratello a Piedimonte Etneo, una storia tutta da scoprire

La Porta San Fratello è un simbolo della storia di Piedimonte Etneo e la rappresenta fino in fondo.

C’è molto da scoprire riguardo a un edificio dal notevole impatto architettonico e culturale.

Ecco cosa sapere sulla Porta e su ciò che rappresenta all’interno della cittadina situata nell’hinterland catanese.

Come nacque la Porta San Fratello

La Porta San Fratello inizia la sua storia agli inizi del Settecento, quando il Principe Ferdinando Francesco Gravina Cruyllas la fece erigere per opera dell’architetto Agatino Daidone, originario di Palermo. Serviva anticamente a collegare le zone in possesso del principe tra il mar Ionio e quello Tirrenico.

Perché la Porta ha assunto questo nome

Sono numerose le storie collegate alla scelta del nome della Porta San Fratello. Una corrente di pensiero parla dei possedimenti della moglie del principe, la baronessa Anna Maria di San Fratello, località in provincia di Messina. Allo stesso tempo, nei pressi della struttura architettonica era ben visibile un’immagine con i tre Santi fratelli Alfio, Cirino e Filadelfo, dai quali sarebbe stata tratta la denominazione. Non ci sono certezze in merito alle varie opzioni, ma entrambe sono senz’altro suggestive.

Le modifiche recenti alla Porta

La Porta San Fratello è attualmente costruita in pietra lavica, con un’altezza pari a 13 metri. La prima versione dell’edificio presentava alcune appendici che mettevano in difficoltà il passaggio dei pedoni sul marciapiede circostante, che poi furono soppresse nel 1936. Dopo alcuni decenni di sostanziale abbandono, l’ingresso ha trovato una nuova vita a partire dal 1988, per opera di tecnici incaricati al suo restauro. Per un breve periodo, ha assunto il nome temporaneo di Porta Ferdinanda in onore del sovrano Ferdinando II di Borbone, ma alla fine la denominazione originaria ha ripreso il sopravvento.

Breve storia di Piedimonte Etneo

Anche la storia di Piedimonte Etneo racchiude vari elementi molto interessanti per chiunque abbia intenzione di approfondirla. La nascita della cittadina risalirebbe al XVII secolo con il nome iniziale di Belvedere, grazie ai paesaggi che affacciavano sull’Etna. Fu la famiglia dei Gravina Cruyllas a detenere il territorio nei suoi albori. Il nome attuale fu scelto nel 1863, con l’aggiunta del termine Etneo a Piedimonte per differenziare la città rispetto ad altre.

Ferdinando Francesco rese il paese molto più ampio e importante grazie ad un’accurata opera urbanistica. Il Re fece erigere il Carcere locale, il Convento dei Cappuccini, la chiesa intitolata a San Michele Arcangelo e ovviamente la Porta San Fratello. Il Settecento fu un secolo di ulteriore crescita grazie alla realizzazione di nuovi palazzi, mentre nel 1812 la cittadina divenne un Comune guidato dal sindaco Domenico Voces Todaro.

Non sono mancate situazioni politiche poco piacevoli, con il nepotismo imperante e l’avvento, nel 1896, del commissario Nicola Finelli per opera del re Umberto I. Oggi la cittadina conta poco meno di 4 mila abitanti e l’economia locale si basa molto sul turismo e sulla pubblica amministrazione.

Cosa fare sull’Etna e dintorni

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Porta San Fratello, un luogo intriso di fascino

Nel complesso, la Porta San Fratello è un punto di interesse che va sicuramente visitato da parte di ogni appassionato della pura essenza della Sicilia. Racchiude un fascino notevole ed è situata nel cuore di una cittadina altrettanto suggestiva come Piedimonte Etneo.

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