My Way Museum: il museo intitolato a Frank Sinatra a Lercara Friddi

Musica, cinema e spettacolo nel My way museum di Lercara Friddi dedicato a Frank Sinatra.

Il borgo siciliano in provincia di Palermo rende omaggio al suo figlio più illustre, con dischi, locandine dei suoi film e molto altro. Il paese di origine dei nonni di Frank Sinatra ricorda con orgoglio l’artista italo americano, testimone illustre dei molti migranti che agli inizi del novecento lasciano il paese per andare in America in cerca di fortuna.

Il My way museum e la storia degli italiani d’America

Il My way museum a Lercara Friddi è un’esposizione permanente dedicata a Frank Sinatra con dischi autografati, locandine, fotografie e molti cimeli personali appartenuti a The Voice.

È il primo museo in Europa che racconta il percorso professionale, i successi dell’artista e anche la storia della sua famiglia. Un’iniziativa dell’associazione Life & Art Promotion che ogni anno organizza il “My Way Festival“, una kermesse non solo musicale che promuove le ricchezze culturali del territorio. Nel 2011 infatti la mostra fotografica “Siciliani d’America” all’interno della manifestazione, apre uno squarcio sulla miseria e le speranze dei migranti siciliani in ricerca di fortuna. È la storia anche di Francesco Sinatra e Rosa Saglimbeni, nonni paterni di Sinatra, che partono da Lercara Friddi nei primi anni del novecento e si imbarcano da Napoli sulla nave Spartan Prince con destinazione New York. Il viaggio in mare dura 40 giorni e in America lavorano senza tregua per costruire il grande sogno. Il nonno e il padre di Frank Sinatra fanno i mestieri più duri, come molti compaesani. Le prime sale del museo raccontano la storia siciliana della famiglia Sinatra. L’esposizione dei certificati di battesimo di Francesco e Rosa e del loro matrimonio mettono fine ad eventuali dubbi circa il luogo d’origine della famiglia.

Da Lercara Friddi alle luci del Madison Square Garden di New York City

In America Antonino Martino Sinatra, terzo figlio di Francesco e Rosa, sposa Natalina Maria Vittoria Garaventa, ligure di Lumarzo e The Voice nasce a Hoboken in New Jersey.

Già a scuola diventa famoso tra i compagni per le sue imitazioni, anche se è il canto ad appassionarlo. Da sempre grande ammiratore di Bing Crosby inizia ad esibirsi nel bar del padre per poi proseguire con piccole orchestre. Il successo arriva con il singolo “I’ll Never Smile Again” che resta nella prima posizione della classifica della musica leggera per 12 settimane. Qualche anno dopo nel 1969 la canzone “My way” scritta da Paul Anka fa conoscere Sinatra in tutto il mondo e viene interpretata anche da altri grandi artisti come Aretha Franklin, Tom Jones, Celine Dion e Elvis Presley. Sinatra ha una carriera luminosa, vincitore del premio Oscar nel 1954 nella categoria “Miglior attore non protagonista”, 11 volte vincitore del Grammy Award e vincitore del Peabody Award 1966. Duemiladuecento canzoni raccolte in 166 album consacrano The Voice come uno degli artisti più influenti del XX secolo.

Il sogno americano si realizza dopo 2 generazioni e diventa realtà. Il museo My way ne ripercorre le tappe più importanti e accompagna il visitatore in un viaggio artistico che inizia con un piccolo pubblico di amici e conduce sui palchi dei teatri più grandi del mondo.

Il My way museum, un legame tra passato e presente

Frank Sinatra conosce poche parole in italiano, ma il legame con l’Italia è forte, l’artista non disconosce le sue origini. È italo americano ed è fiero di esserlo. Le difficoltà di integrazione che affronta da bambino diventano importanti per comprendere e sostenere le minoranze che combattono per avere pari dignità. Da sempre amico del cantante e attore Sammy Davies Jr si schiera a favore dei neri d’America. Il museo contiene alcune immagini che ritraggono Sinatra con l’amico Sammy, un simbolo di integrazione che rompe gli schemi in un’America ancora poco pronta a riconoscere uguali diritti ai neri.

La carriera dell’artista intanto prosegue, gli oltre 300 dischi di Sinatra donati al museo da Irene Soggia raccontano gli anni più luminosi della sua vita professionale e incoraggiano i fan a sostenere il My way museum con la donazione di fotografie autografate, articoli e cimeli di diversa natura. In pochi anni arrivano a Lercara Friddi oggetti da ogni parte del mondo.

Il Comune perciò decide di donare all’associazione Life & Art Promotion alcuni locali in piazza Giulio Cesare, nel cuore del paese, una sede adatta ad ospitare la collezione. Per l’inaugurazione del museo Giuliano Fournier, giornalista e amico di Sinatra dona al museo una giacca da sera appartenuta all’artista che accoglie i visitatori all’ingresso con il luccichio degno di una serata di gala. Le sale del My way museum sono perciò un percorso, la magia di un sogno che si realizza attraverso la musica e il cinema, una visita da non perdere.

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