Misilmeri storia e tradizioni

Misilmeri è un comune di quasi 30 mila abitanti ubicato nella provincia di Palermo, in particolare nella Valle del fiume Eleuterio a un’altitudine di circa 130 metri sul livello del mare.

La storia di Misilmeri è probabilmente iniziata nel corso del periodo romano. Questo è stato possibile stabilirlo grazie ad alcuni sarcofaghi rinvenuti tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento in località di Pizzo Cannita. Questi reperti oggi sono visibili nel Museo archeologico regionale di Palermo e ci raccontano di come già al tempo della dominazione romana era stata costruita una via consolare che partiva da Palermo e permetteva di raggiungere Agrigento passando per la località di Misilmeri.

Tuttavia, non si conosce altro di questo periodo e bisogna fare un salto temporale di oltre un secolo per avere nuovamente delle notizie e in particolar modo quando l’Emiro Giafar II conquistò tutto il territorio siciliano. Il potente sovrano arabo fu affascinato da questa cittadina tant’è che decise di far ricostruire un suo castello poi diventato famoso con il nome del Castello dell’Emiro.

Il nome di Misilmeri arriva proprio dall’arabo perché significa per l’appunto villaggio dell’emiro. Il potente sovrano volle costruire una realtà a sua immagine e somiglianza.

Ironia della sorte fu proprio questa zona a essere caratterizzata da una battaglia che risulta decisiva nel 1068 per la conquista normanna della Sicilia. Ci fu un cambiamento culturale importante con la costruzione di chiese cristiane, in particolare la prima fu nel 1123 e intitolata a Sant’Apollonia, come del resto viene confermato da una bolla di Papa Callisto II.

Dal Rinascimento all’epoca moderna

Il comune di Misilmeri fu fondato praticamente nel 1540 dal famoso Barone Francesco del Bosco il quale fece costruire nuovi importanti edifici come la parrocchia di San Giovanni Battista e quella di Santa Rosalia. Verso la fine del Seicento vengono fatti degli investimenti importanti che permisero di costruire il più grande orto botanico d’Europa di cui oggi non rimane praticamente nulla, anche perché nel 1795 venne realizzato quello di Palermo e tantissime piante presenti a Misilmeri furono trasferite. Tuttavia, l’ortobotanico continua ad affascinare tant’è che Re Vittorio Amedeo II di Savoia arrivò in Sicilia proprio per visitare questa cittadina e scoprire la storia che c’era dietro all’orto botanico, il più grande d’Europa.

Misilmeri ha avuto un importante ruolo anche nella storia dell’unificazione dell’Italia perché nel 1860 alcuni mesi prima che la famosa spedizione dei Mille arrivasse a Palermo, il celebre Giuseppe Garibaldi incontrò segretamente altri importanti personaggi politici e culturali del periodo come Nino Bixio e Giuseppe la Massa per fondare il primo comitato pronto per governare l’Italia.

Le tradizioni di Misilmeri

Misilmeri è un comune ricco di storia e di tradizioni purtroppo andate perdute nel tempo, come quella dei Marauni ossia delle persone che si occupavano del trasporto per passare da una parte all’altra delle sponde dell’Eleuterio in ragione del periodo di piena. Inoltre non sono più presenti nemmeno i cosiddetti Funnachi, degli alberghi di basso livello sociale in cui alloggiavano i cavalli dei viandanti.

Tra le tradizioni che invece ancora oggi sono ben radicate e conservate, c’è la processione della Via Crucis che si tiene nello spiazzale davanti alla chiesa di San Francesco. Sempre durante il periodo pasquale in particolare il giovedì santo, nelle ore notturne avviene l’esposizione dei cosiddetti lavureddi che sono delle infiorescenze dei semi di ceci e lenticchie inseriti in un impasto umido. C’è poi la tradizione della cosiddetta dimostranza di San Giuseppe, un lungo corteo composto da circa 100 figuranti che raccontano i momenti salienti della vita del Santo. Questa è una tradizione iniziata nel 1771 in occasione dei cento anni dalla traslazione delle reliquie di San Giuseppe nel paese di Misilmeri.

Come arrivare a Misilmeri

Per raggiungere Misilmeri arrivando da Messina è necessario coprire circa 220 km di percorso in poco più di 2 ore e mezzo, transitando dall’autostrada A20 e quindi nell’E90. Inoltre per chi arriva da Palermo, c’è da percorrere un tratto molto breve di soli 18 km, circa 20 minuti attraversando la strada statale 113 prima e la strada statale 121 successivamente.

© Immagine di Emirok, Public domain, via Wikimedia Commons

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