Cattedrale Vecchia di Montevago

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Seppur Montevago fu fondata da Don Rutilio Xirotta, il suo territorio precedentemente faceva parte della baronia di Miserendino sin dalla fine del Trecento costituita da tre feudi, che nel XVII secolo divennero di sua proprietà. Uno di questi, Gipponeri, venne autorizzato dal sovrano per essere popolato e fu così che iniziò la storia di Montevago, caratterizzata dalla monumentale Chiesa Madre voluta dal Cardinal Gravina.

Storia della Cattedrale vecchia di Montevago

Iniziata la costruzione alla fine del Settecento, la Chiesa Madre, fu benedetta nel 1820 dal Cardinale Gravina, figlio del principe Giovanni Gravina Moncada e di Eleonora Napoli.

La storia della Cattedrale di Montevago è strettamente connessa con questo religioso che, alla fine del Settecento fu nominato Arcivescovo di Nicea dall’allora papa Pio VI per poi proseguire come Nunzio Apostolico sia in Svizzera che in Spagna e terminando come Arcivescovo di Palermo.

La sua eredità fu rappresentata dalla costruzione della Chiesa Madre di Montevago e dal lascito di preziosi ed opere d’arte.

L’architettura della Cattedrale vecchia di Montevago

Purtroppo, la Cattedrale di Montevago fu totalmente distrutta dal tremendo terremoto che scosse il Belice nel 1968 e della Chiesa Madre restano solamente delle rovine.

Tuttavia possiamo dire che originariamente la sua facciata in tufo, presentava uno stile neoclassico e si componeva di due sovrapposti ordini divisi da una significativa trabeazione.

Quello inferiore era suddiviso da lesene doppie e singole poste in modo verticale e, dentro a questi spazi si apriva al centro del corpo, una significativa porta dominata da un timpano dalla forma triangolare che si trovava dentro ad un arco a tutto sesto. Ai lati si trovavano doppie porte sormontate da finestre anch’esse presentando timpani dalla forma triangolare.

L’ordine superiore si evidenziava grazie ad un sopraelevato corpo centrale dove centralmente, si apriva una finestra dominata da un timpano curvilineo.

Ai lati c’erano due campanili terminanti con cuspidi. Quello di destra aveva un orologio alimentato da un sistema di ingranaggi meccanici.

La Cattedrale di Montevago aveva una pianta a croce latina ed era suddivisa in tre navate aventi ai lati delle cappelle. La navata centrale era imponente ed era caratterizzata da grandi pilastri che sostenevano archi a tutto sesto e nel posto dove la stessa incrociava il transetto, s’innalzava una cupola emisferica.

Delimitato davanti da balaustre con colonnine, il presbiterio includeva un monumentale altare maggiore con annesso coro ligneo e con scanni episcopali.

Belli erano anche gli affreschi che ornavano le pareti degli absidi che narravano storie bibliche ad opera di Francesco La Farina.

Sul pilastro del transetto si trovava il pulpito ligneo riccamente ornato da bassorilievi mentre le cappelle laterali che si aprivano in corrispondenza delle campate ospitavano una fonte battesimale di marmo, un altare con la statua di Santa Lucia, una statua lignea raffigurante Gesù Bambino, un Crocifisso ligneo di epoca ottocentesca, una statua della Madonna Addolorata, una vara del Crocifisso e diversi busti marmorei.

La Cattedrale di Montevago ospitava anche una statua della Madonna di Fatima, diverse opere pittoriche di scuola siciliana del Settecento oggi ospitate nella Nuova Chiesa Madre.

Cosa è possibile fare nei dintorni della Cattedrale vecchia di Montevago

Il territorio di Montevago regala incontaminati paesaggi rurali di scenografica bellezza ma non solo. Ad esempio la Contrada Caliata ospita i resti di una costruzione di origine musulmana e nella Contrada Mastroagostino quelli di un villa romana di campagna.

Montevago è anche famoso per via del complesso termale Terme di Acqua Pia, dove si può sfruttare la qualità di una sorgente sotterranea che produce un’acqua che detiene diverse proprietà curative.

Anche il Bosco del Magaggiaro è un’alternativa alla visita della Cattedrale di Montevago, trattandosi di un’attrezzata area ricreativa dove godere dei piaceri di un territorio incontaminato e ricco di vegetazione. Per gli amanti della storia invece, il Comune di Montevago ha voluto riqualificare il vecchio borgo distrutto dal terremoto, con un museo a cielo aperto, il Museo dei percorsi visivi di Montevago, altra tappa da non perdere.

Come è possibile arrivare alla Cattedrale vecchia di Montevago

In auto, da Palermo si prende la superstrada Palermo-Sciacca con ingresso a Pagliarelli e uscita a Sambuca Sicilia – Santa Margherita di Belice. In alternativa si può scegliere l’autostrada Palermo – Mazara del Vallo e uscire a Castelvetrano per prendere la superstrada Castelvetrano – Sciacca uscendo a Menfi – Montevago. Da Agrigento si prende la superstrada Agrigento – Sciacca con uscita a Santa Margherita di Belice.

 

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37°42'22. 12°58'26, 92010 Montevago AG, Italia

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