La vita e la storia della Duchessa di Floridia, la donna più bella del mondo

Si dice che non è bello ciò che è bello bensì solo ciò che piace. Una massima inoppugnabile se non ci fossero delle eccezioni. La Duchessa di Floridia fu una di queste. Vediamo di conoscerne la storia.

Qualche secolo fa un poeta siciliano, ammaliato dalla beltà delle donne della sua isola, narrò che tra queste la più bella era una donna di Floridia ed era la Duchessa Lucia Migliaccio.

Nata a Siracusa verso la fine del Settecento, Lucia era figlia dei Duchi di Floridia che fu promessa sposa già all’età di undici anni al Principe di Partanna, Benedetto Grifeo. Così si usava fare a quel tempo per assicurare un matrimonio tra pari anche se ancora in divenire. Infatti qualche anno più tardi, quando lo si ritenne più opportuno, si celebrarono le promesse nozze che, a differenza di altri sposalizi concordati per forza, diedero vita ad una felice unione.

Lucia fu madre di ben nove figli dei quali tre morirono, ma accudì amorevolmente le tre femmine e i quattro maschi che rappresentavano la sua prole.

Nonostante avesse avuto così tante gravidanze, queste non incisero più di tanto sull’aspetto fisico della Duchessa di Floridia che mantenne una leggendaria bellezza.

Quando la donna toccò i quarantadue anni di età, il fato la volle vedova e quindi libera di rifarsi una nuova vita.

Re Ferdinando e la Duchessa di Floridia sposi

La fama di una bellezza senza tempo, arrivò anche al re Ferdinando di Borbone, rimasto a sua volta vedovo della sua sposa Maria Carolina. Anche se avanti con l’età, il re prese la decisione di sposare la bella Duchessa solo ottanta giorni dopo essere rimasto vedovo, suscitando la disapprovazione del popolo che riteneva ingiusto il non aver rispettato il fresco lutto.

Re Ferdinando, di contro, era sereno e fermo nella sua decisione e non solo per la sua posizione preminente di re ma in quanto la vecchia moglie era da tempo esiliata per volontà degli inglesi che erano presenti sull’isola.

Tuttavia il clamore che uscì il 27 novembre del 1814, giorno dello sposalizio, accomunò nobili e popolino e originò sonetti e ironie che mettevano alla berlina la bella Duchessa di Floridia.

D’altronde, anche il figlio del re ebbe a che ridire a proposito della nuova moglie di suo padre, ipotizzando che una donna così libertina poteva tramare qualcosa di losco nei suoi confronti. Il re, affatto colpito dagli avvertimenti del figlio, gli rispose semplicemente invitandolo a pensare a quante cose aveva fatto sua madre, lasciandogli intendere che a proposito di tradimenti non era stata da meno.

La legge dell’epoca consentì alla Duchessa di Floridia di essere la moglie del re ma non poteva divenire regina per via del fatto che quanto regolamentava le nozze era il matrimonio morganatico per il quale il coniuge di lignaggio inferiore non aveva alcun diritto all’eredità patrimoniale e alla successione dinastica.

Contrariamente a quanto erroneamente ipotizzato da molti, Lucia Migliaccio non era una donna licenziosa e superficiale, tutt’altro. Infatti ebbe un importante ascendente sul consorte ma senza usarla per fini politici e personali, in aperto contrasto con quanto fatto dalla prima moglie di re Ferdinando che lo aveva convinto a sistemare tutti i suoi amanti facendoli ricoprire importanti ruoli politici.

Anche se la Duchessa di Floridia fu una donna liberale, fu sempre al fianco del re addirittura aiutandolo affinché fosse esente da cattiverie e gaffes.

Agli occhi di chi la conobbe, era una donna bellissima e risparmiatrice che stava molto attenta a non oltrepassare il senso della misura e fu una perfetta padrona di casa sia nella residenza che il re si fece costruire al Vomero che nella villa di Capodimonte dove si dimostrò all’altezza della situazione accogliendo diversi regnanti d’Europa con un fare gentile tanto da conquistarsi le simpatie della nobiltà partenopea che iniziò ad apprezzarla. Ad amarla per la sua bellezza furono pittori e poeti che rimasero estasiati dal suo sguardo profondo.

La Duchessa di Floridia morì qualche mese dopo la morte del re suo sposo, nel 1826 a Firenze ma il fascino della sua bellezza continuò fino a diventare leggendario.

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