Roccapalumba vi aspetta per farvi visitare le sue meraviglie sulla terra e nello spazio!
Per tutti gli appassionati di astronomia e viaggi, è impossibile non aggiungere alla propria lista una visita a Roccapalumba.
Posizionata fra Palermo e Agrigento, si trova ai piedi di una imponente roccia, La Rocca appunto, che è casa di piccioni selvatici, i caratteristici Columba livia. Già con questi volatili comincia il viaggio culturale che Roccapalumba è in grado di offrire ai suoi ospiti: la presenza dei columba livia fa pensare che nell’antichità si praticasse nella cittadina il culto dedicato a Demetra, a cui erano sacri. Questa ipotesi viene rinforzata anche dalla presenza delle rovine dell’antica chiesa di Santa Maria Caluci, nella fenditura della Rocca. Questa chiesa probabilmente andò a sostituire il culto più arcaico. Verso la fine degli anni Cinquanta una nuova chiesa venne eretta: la chiesa dedicata alla Madonna della Luce, situata alla base della Rocca.
Roccapalumba è la città delle stelle
Astrofili, astronomi e scienziati di fama internazionale, come l’astrofisica Margherita Hack, non hanno mancato di presenziare e considerare come uno dei punti di riferimento Roccapalumba per il suo Centro Studi Astronomico e per il Planetario.
Ma non finisce qui: negli ultimi anni l’intero paese si è impegnato nella divulgazione astronomica. Oltre al Planetario presente in città, nel vicino borgo di Regalgioffoli in contrada Pizzo Suaro, è presente un osservatorio astronomico. Il suo telescopio è stato addirittura annoverato nella Rete degli Osservatori Popolari d’Italia.
Sempre a Regalgioffoli, nella ex scuola elementare del paese, è stato inaugurato un centro astronomico che conserva un elioplanetografo, un vecchio parente meccanico dell’odierno planetario. Questo antico strumento è in grado di riprodurre il moto reale dei pianeti, del Sole e della Luna rispetto alle costellazioni della nostra galassia, riproduce il giorno e la notte, il susseguirsi delle stagioni, le eclissi, le fasi lunari e addirittura la processione degli equinozi.
Se volete passare una serata sotto le stelle a osservare la volta celeste e lasciarvi trasportare in un grande sogno, non potete perdervi Roccapalumba.
Il ficodindia è il vero frutto dell’amor
Roccapalumba è pronta ad ospitarvi in qualsiasi periodo dell’anno, ma durante l’autunno, e in particolare ottobre, riserva molte più sorprese!
La città è uno dei più rinomati centri di produzione del ficodindia, le quali piantagioni vanno ad aggiungersi ai suggestivi colori del paesaggio autoctono del territorio.
La cultura gastronomica intorno al ficodindia ha reso questo frutto il protagonista non solo come portata di fine pasto, ma anche come ingrediente speciale per primi, secondi, confetture, dolci e liquori. Degna di nota è la sagra annuale che si svolge nei primi dieci giorni di ottobre: la Opuntia ficus-indica, di grande importanza nazionale.
Cosa visitare a Roccapalumba
Roccapalumba è stata ammessa nel Circuito Turistico Bella Sicilia grazie ai molti punti di interesse storico e culturale. Alcune da citare sono: il Museo del Territorio, la Mostra di Origami 3D, il Museo sulla Civiltà del Ferroviere in Sicilia e il Museo Archeologico che è in fase di allestimento. Continua la lista con il già citato Santuario della Madonna della Luce, il Mulino idraulico Fiaccati (in funzione ancora oggi), la borgata e Regalgioffoli, con i suoi verdi panorami.
Il Venerdì Santo viene esposta nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo la Tila, raffigurante la deposizione del Cristo.
Sono davvero molteplici le attività e gli eventi che si possono svolgere a Roccapalumba, sia di carattere culturale che artistico. Segnatevi sul calendario la Solennità del Santissimo Crocifisso, la festività di San Giuseppe, La Settimana Santa, l’Ottobrata sicana, dalla durata record di un mese, all’interno della quale troviamo la Sagra del Ficodindia e della Mandorla e soprattutto il Natale nel Paese delle Stelle.
Se Roccapalumba è riuscita ad affascinarvi, non perdetevi i prossimi articoli alla scoperta della Sicilia!
© Immagine di S.cirrincione, CC0, via Wikimedia Commons
