I Miracoli di Sant’Alfio

Sant’alfio è un santo molto che risiede in molti dei cuori del popolo etneo per i miracoli ha compiuto. Tra i più famosi ricordiamo: “miracolo della trave” “de I Miracoli di Sant’Alfio”.

Quando si parla di Sant’Alfio si fa riferimento al Santo Patrono della omonima cittadina etnea in provincia di Catania, anche se in realtà sono effettivamente tre i Santi Patroni delle stessa, cioè i tre fratelli Alfio, Cirino e Filadelfio, la cui festa patronale viene celebrata ogni anno durante la prima domenica di maggio.

Da queste parti l’aspetto religioso è molto evidente e sentito da parte della cittadinanza poiché grande fu il senso di fede che si provò in tanti drammatici momenti del passato di questo territorio, quando le calamità naturali furono talmente gravi e ingestibili che non rimaneva altro che affidarsi alla fede per sperare nella salvezza.

Il Miracolo prima de I Miracoli di Sant’Alfio

Gli stessi fratelli Alfio, Cirino e Filadelfio, originari di Vaste, in Puglia, furono proclamati Santi a seguito di un evento alquanto miracoloso avvenuto nei loro confronti nel 253. d.C. quando essi furono trasportati dalla Puglia fino alla Sicilia per essere martirizzati, dovevano recarsi precisamente a Lentini, compiendo il loro pesante tragitto con tanto di trave alle spalle.

Fu proprio nel territorio dell’odierno Sant’Alfio che arrivò un forte vento che sbalzò a terra la trave dalle loro spalle, liberandoli da quell’enorme peso; questo fu il famoso ‘miracolo della trave’, e da quel momento in poi quel territorio prese il nome di Sant’Alfio e si tramandò un forte senso di fede nella cittadinanza, fino ai giorni nostri.

I Miracoli di Sant’Alfio continuano nel 1900

Nel corso dei secoli non sono mancati i momenti tragici vissuti dalla popolazione locale che ha tanto invocato i loro tre santi protettori al punto che nel preciso momento del pericolo scampato si è immediatamente pensato a un altro de I miracoli di Sant’Alfio, eccone uno:

Era la notte del 3 novembre 1928 quando sul vulcano Etna si aprì una frattura a 2100 metri a causa della prepotenza della lava che cominciava a rovesciarsi di fuori e giù verso sotto il vulcano, in un lungo percorso come fosse un fiume di devastazione incurante di ciò che incontrasse nel suo cammino, dunque arrivando a inoltrarsi nei boschi locali cosiddetti della Cerrita e della Cubania, e a incanalarsi nel torrente Magazzeni, finché gli abitanti, e in particolare gli anziani, si organizzarono così: una parte di essi rimase radunata nella Chiesa Madre pregando e invocando l’aiuto dei tre Santi, mentre un altro gruppo di fedeli decise di avanzare in processione verso la contrada Magazzeni che si trova a 6 km da Sant’Alfio.

Tutti portavano con sé un Rosario e recitavano continuamente preghiere confidando nell’aiuto e nella protezione dall’alto dei tre Santi. Da considerare che era una giornata uggiosa ma il tempo atmosferico non è riuscito a scongiurare la fede di quelle persone! Una volta giunti davanti al fiume di lava che man mano avanzava, i fedeli si inginocchiarono a mò di preghiera e improvvisamente si udì un boato che segnò l’arresto della corsa del fiume di lava… era avvenuto un miracolo! Questo fu appunto l’emblema de I miracoli di Sant’Alfio.

Trent’anni dopo questo episodio, nel 1958, a Magazzeni fu edificata una chiesetta proprio in ricordo di questo miracolo, all’interno di essa vi si trovano le statue che raffigurano i tre Santi, mentre all’esterno vi è quella della Madonna della Pietà. La pietra lavica solidificata che si trova nel territorio di Magazzeni è il residuo della colata lavica del 1928.

Di recente, ovvero nel 2018, si è qui celebrato il 90° anniversario del tragico ma infine ‘felice’ episodio del 1928 e naturalmente non sono mancati i momenti rituali opportuni come messe e processioni con reliquie fin dalla prima mattina, sia nella chiesetta di Magazzeni, sia nella Chiesa Madre di Sant’Alfio, con grande partecipazione del popolo.

I Miracoli di Sant’Alfio e non solo

La narrazione de I miracoli di Sant’Alfio può sicuramente essere un pretesto interessante per decidere di visitare questa cittadina che prende il nome da uno dei suoi tre Santi fratelli martiri e dove appunto l’aspetto religioso è molto ricorrente anche nei monumenti come le chiese cittadine, a cominciare dalla Chiesa Madre prima citata e che si caratterizza esteticamente, fra l’altro, per una splendida facciata realizzata tutta in pietra lavica.

Ma il forte sentimento spirituale non è il solo aspetto interessante qui visto che si tratta di una territorio che ha anche altri aspetti e luoghi sicuramente da conoscere: si ricordi per esempio che dal punto di vista naturalistico, Sant’Alfio è il comune che ospita il monumentale albero di Castagno dei Cento Cavalli, quello che nel 2008 è stato riconosciuto dall’UNESCO come “Monumento Messaggero di Pace”, visto il suo alto valore paesaggistico e culturale che lo vede legato a una leggenda affascinante (da cui ne deriva la denominazione ‘dei Cento Cavalli’) ma anche l’oggetto di un dipinto da parte di uno dei viaggiatori del Grand Tour di fine ‘700, Jean Houel.

Le E ancora, oltre all’aspetto storico, paesaggistico e monumentale della cittadina di Sant’Alfio, molto interessante è anche il settore degli eventi fieristici ed enogastronomici come la Sagra della Ciliegia DOP dell’Etna, che si svolge l’ultimo fine settimana di giugno. Insomma, la cittadina di Sant’Alfio presenta alcuni spunti imperdibili qualora si faccia una vacanza da queste parti, alla scoperta del vulcano Etna, della pietra lavica e di tutte le quasi incredibili storie che sono ‘nate’ nei territori sotto di esso.

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