Caravaggio a Cassaro: Leggenda o Realtà?

Il Martirio di Sant’Ippolito è uno dei quadri più suggestivi presenti in Sicilia. Sembra che l’autore sia Caravaggio, che lo realizzò durante la sua permanenza a Cassaro.

Il comune di Cassaro, oltre ad essere un’affascinante località ricca di storia e tradizioni, è anche un luogo che cela misteri di vario genere, che si nascondono tra le bellezze naturali del territorio, dal Sentiero Naturalistico Frassati e gli edifici più belli della città, come la Chiesa Madre di San Pietro.

Tra i dubbi ancora oggi irrisolti, vi è una particolare suggestione che vedrebbe la cittadina di Cassaro direttamente legata a Caravaggio, il cui vero nome è Michelangelo Merisi, tra i pittori italiani più illustri di sempre.

Sembra che non sia solo Cassaro a vantare questo legame, bensì l’intera provincia di Siracusa, che conserverebbe diverse opere su cui, si presume, sia presente l’inconfondibile stile caravaggesco.

Martirio di Sant’Ippolito a Cassaro

Più nel dettaglio, l’opera di Caravaggio che pare essere legata alla storia di Cassaro è il Martirio di Sant’Ippolito. Si tratta di un dipinto di pregevole fattura, il cui protagonista ricopre un ruolo insolito per la Sicilia.

Sant’Ippolito, infatti, non vanta nessuna cerchia di fedeli sull’isola siciliana, né tantomeno godeva una comunità in suo onore al tempo in cui risale questo dipinto, che è stimato ai primi anni del Seicento.

Proprio questa datazione darebbe ulteriori conferme. Secondo le ricostruzioni storiche, lo stesso Caravaggio fuggì dal carcere di Malta nel 1608 per recarsi a Siracusa, in cui incontrò l’amico pittore Mario Minniti.

Il Martirio di Sant’Ippolito potrebbe essere stato realizzato proprio durante questa sua permanenza in Sicilia, insieme ad altre opere sparse nel territorio siracusano che sono attribuite allo stesso Caravaggio.

La famiglia Gaetani di Cassaro

Addentrandoci ancor di più con la storia del Martirio di Sant’Ippolito e Cassaro, vi sarebbero ulteriori dettagli legati alla famiglia Gaetani.

I Gaetani furono tra i più influenti nella storia di Cassaro e non solo, tanto che nel loro albero genealogico è possibile evidenziare due papi e altre figure di spicco sul piano politico. Tra le figure più autorevoli dell’epoca vi era Don Cesare Gaetani, che fu il Barone di Cassaro dal 1590 fino al 1631, per poi ricoprire il ruolo di Principe di Cassaro fino al 1632.

Don Cesare Gaetani era un grande appassionato d’arte, tanto che alcuni lo definivano come un mecenate. Potrebbe essere stato proprio lui, quindi, a offrire l’opportunità a Caravaggio di realizzare alcune opere in Sicilia, così da donarci un tesoro di inestimabile valore culturale e artistico.

Un’ultima conferma di questa tesi, ricadrebbe nella figlia dello stesso Cesare Gaetani. La ragazza si chiamava Ippolita, una coincidenza che potrebbe avvalorare ancor di più queste teorie.

Dove vedere il Martirio di Sant’Ippolito?

Il dipinto raffigurante il Martirio di Sant’Ippolito, si trova oggi presso la Chiesa Madre di Palazzolo Acreide, forse spostato qui dopo il terremoto del 1693 che distrusse gran parte del Val di Noto, portando via con se splendidi edifici, tra i quali l’antica chiesa di Cassaro che ospitava questo dipinto.

Si pensa che fu proprio durante gli scavi post sisma che fu rinvenuto il dipinto, che venne spostato a Palazzolo Acreide per restarci fino ai giorni nostri.

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