Miniera Floristella a Valguarnera Caropepe
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Il parco minerario Floristella-Grottacalda comprende una vasta estensione di terreno (circa 400 ettari) dove, per molti anni, è stata effettuata l'estrazione dello zolfo.
La zona, che si trova sulla confluenza di importanti superstrade tra Enna, Piazza Armerina, Valguanera Caropepe e Adone, viene considerata uno dei più interessanti esempi di archeologia industriale del Mezzogiorno.
Sottoposta attualmente a rigidi vincoli di tutela ambientale, la miniera Floristella è stata uno dei più importanti poli nazionali ed Europei per l'estrazione dello zolfo, un'attività estremamente diffusa in Sicilia a partire dalla fine del '700.
La singolare bellezza sia paesaggistica sia architettonica di questo suggestivo luogo non deve tuttavia far dimenticare la triste storia dei minatori (adulti e perfino bambini a partire da 6 anni d'età), che spesso persero la vita sottoterra.
Infatti fino alla prima metà dell'800, l'estrazione dello zolfo era soltanto manuale ed effettuata da migliaia di scavatori costretti a sopportare le terribili condizioni di lavoro in cambio di un salario misero e inadeguato.
Soltanto in seguito, con l'impiego delle mine ad esplosione controllata, i processi estrattivi subirono una svolta e, a partire dal '900, la miniera divenne un luogo meno pericoloso per i minatori.
Nel 1986 l'attività cessò del tutto e la struttura venne progressivamente abbandonata al suo declino, fino a quando, alcuni anni dopo, il Corpo Forestale della Regione Siciliana non ha curato la sistemazione del Parco Minerario Floristella.
Caratteristiche e attrattive della miniera Floristella
Classificata come il più grande e operoso Parco Minerario della Sicilia, l'area di Floristella conserva tutte le strutture e le apparecchiature utilizzate dai minatori durante gli anni di estrazione dello zolfo, un metallo denominato anche "oro giallo dei poveri".
Le antiche discenderie, attraverso cui i minatori entravano sottoterra, consentono l'accesso a circa 180 gallerie sotterranee e ai 3 pozzi estrattivi ancora ben conservati. Una delle principali attrattive della miniera è rappresentata dagli argani, il più antico dei quali risalente al 1868, e utilizzato per oltre due secoli durante l'attività estrattiva. L'area comprende anche gli antichi alloggi dei minatori, un raro esempio di architettura industrial-popolare presente in Italia. Dei complessivi 400 ettari di estensione, 200 sono demaniali, mentre gli altri 200 costituiscono il nucleo privato di Grottacalda. Sull'area è possibile ammirare anche i suggestivi vulcanelli di fango (maccalube) dai quali spesso sgorga acqua sulfurea miscelata ad emissioni di metano.
A circa 650 metri di altitudine, nella zona compresa tra Grottacalda e Valguanera, è presente un'ampia area boschiva di quasi 2 chilometri, che contribuisce a rendere ancora più suggestivo il paesaggio.
In posizione più defilata si erge il bellissimo Palazzo Pennisi, residenza estiva dell'omonima famiglia nobiliare che era proprietaria della miniera.
Che cosa visitare nella Miniera Floristella
I visitatori della miniera Floristella possono addentrarsi nelle numerose gallerie per ammirare non soltanto i cunicoli ancora perfettamente conservati e ricchi di incrostazioni sulfuree, ma anche i suggestivi pozzi semiverticali. Percorrendo questi itinerari ipogei si può immaginare l'incredibile fatica che i minatori erano costretti a sopportare per staccare, a colpi di piccone, lo zolfo dalle pareti. Il fascino di luoghi del genere è strettamente collegato anche agli incredibili riflessi luminosi dei soffitti, dove sono ancora incastonati numerosi cristalli sulfurei.
La miniera di Grottacalda è senza dubbio un'altra interessante attrattiva del Parco Minerario in quanto offre l'opportunità di visitare i resti delle abitazioni degli operai, oltre ai magazzini contenenti gli attrezzi utilizzati.
Nella sezione ipogea invece sono visibili i primitivi ascensori che permettevano di trasportare all'esterno la masse più voluminose di zolfo, impossibili da sollevare a mano.
Cosa visitare oltre la miniera Floristella a Valguarnera Caropepe
Valguarnera Caropepe, un insediamento abitativo risalente al 4000 a.C,, merita una visita innanzi tutto per la secentesca Chiesa Madre, edificata su modello della Cattedrale di Catania e dedicata al patrono san Cristoforo.
Piazza della Repubblica, il Palazzo Comunale, la chiesa di Sant'Anna e quella di San Francesco di Paola (situata nella zona alta del paese) sono altre mete interessanti per i turisti.
Come raggiungere Valguarnera Caropepe
In auto, per raggiungere la miniera Floristella si può percorrere l'autostrada Palermo-Catania uscendo allo svincolo di Mulinello per poi proseguire verso Valguarnera Caropepe, dove sono visibili le indicazioni per arrivare al Parco Minerario.
Da Enna si può utilizzare la Strada Provinciale Turistica verso Valguarnera, mentre da Piazza Armerina si deve percorrere la Strada Provinciale numero 4.