Villaggio Preistorico e Centro minerario a Villarosa

Villarosa è un paesino siciliano, situato in provincia di Enna, in cui il tempo sembra essersi fermato.
Tale comune, infatti, è teatro di uno dei più importanti insediamenti preistorici dell’intera isola, risalente al periodo compreso tra il IV millennio e il II millennio a.C.

Un patrimonio storico, dunque, di inestimabile valore e di innegabile fascino gelosamente custodito dai circa 5.000 abitanti di Villarosa.

Anche perché tale piccolo centro agricolo gode di un’ottima posizione dal punto di vista geografico essendo collocato immediatamente alle pendici del monte Giurfo, all’interno di una vera e propria conca. Inoltre, è bagnato dai fiumi Salso e Morello, due corsi d’acqua, rispettivamente salata e dolce, che irradiano in maniera florida queste terre fornendo continua linfa ad una produzione agraria estremamente rigogliosa.

E, molto probabilmente, sarà stata tale invidiabile collocazione ad averla resa nel passato arena di tragici conflitti tra diverse baronie oltre che punto nevralgico di interazione e di scambio tra storiche civiltà (greca e araba su tutte).
L’attuale cittadina nacque grazie alla licentia populandi, una concessione tipica del Regno di Sicilia atta a consentire la popolazione di un feudo, datata 10 Aprile 1762.

E sin da allora, oltre alla già citata intensa attività agricola, ha trovato posto nell’ambito dell’economia locale un altrettanto consistente produzione dal punto di vista minerario, in ragione dell’esistenza di numerose miniere di zolfo.
Pertanto, ancora oggi, nell’immaginario collettivo, il nome di Villarosa viene associato sia alla presenza dei ruderi risalenti all’antico villaggio pastorale che al fervente sviluppo minerario.

Ma addentriamoci nel cuore di questa cittadina dall’innegabile fascino attraverso una descrizione più dettagliata di quelli che, nell’attualità, rappresentano i custodi, gli emblemi delle 2 civiltà che furono: quella agricola e quella mineraria, giustappunto.

Il complesso archeologico

Lungo la valle del fiume Morello e nei pressi dell’odierna SS290, nel mezzo del percorso che collega Villarosa con Calascibetta è situato il villaggio, risalente all’età preistorica, di Case Bestione.

Nello specifico, oltre alle classiche necropoli, in tale insediamento sono visibili anche i resti dell’antico nucleo abitato.
E proprio tale aspetto di natura urbanistica pare rappresenti la vera novità rispetto agli studi del passato. Le precedenti ricerche, infatti, non avevano mai portato alla luce un collegamento così diretto tra le aree abitate e le necropoli nell’ambito di questo territorio. Collegamento che, allo stato attuale, sembra essere piuttosto visibile.

Ma proviamo a descrivere più approfonditamente la meraviglia di questo autentico tesoro preistorico attraverso un viaggio virtuale dell’intero villaggio preistorico a Villarosa.

Procedendo lungo il percorso che costeggia il Morello, da nord verso sud, possiamo scorgere un primo sito, nei pressi di Villapriolo, costituito essenzialmente da frammenti ceramici che emergono dal piano di campagna e che risalgono al periodo antecedente all’età del Bronzo.

Sul versante opposto, invece, spicca un nucleo capannicolo con annessa necropoli di tombe, situate all’interno della struttura rocciosa antistante e risalente alla piena età del Bronzo.
In località Case Bestione, invece, è presente un’ampia area di frammenti ceramici e industria litica, situata lungo il pendio del Monte Gaspa, la cui parete rocciosa è dimora di circa quindici tombe.

Per completezza d’informazione è bene evidenziare come la scoperta in tali località di reperti strettamente collegati al mondo religioso abbia fatto presupporre che la civiltà locale fosse piuttosto evoluta dal punto di vista sociale e non semplicemente dedita alle attività finalizzate alla mera sussistenza.

Ulteriori testimonianze della vita che fu sono presenti anche sulla cima del monte Gaspa (nello specifico trattasi di interventi sicuramente eseguiti dall’uomo a carattere religioso) oltre che nei pressi della contrada San Rocco (in questo caso ci troviamo di fronte a delle grotte che pare siano state utilizzate come stalle o, addirittura, come vere e proprie abitazioni).

Continuando nella nostra escursione del villaggio preistorico a Villarosa, non possiamo non citare la presenza di resti sulla piattaforma arenaria del Monte Giulfo che testimoniano lo sviluppo in quell’area del primo impianto urbanistico, sorto a controllo delle contrade agricole sottostanti. Sviluppo che pare abbia avuto luogo nel VIII secolo a.C., a seguito di un lungo periodo di abbandono.

In particolare, nella zona che sovrasta l’edificio di Rocca Danzese è stata ritrovata una figura antropomorfa, incisa sulla roccia, a rappresentazione del concetto di fertilità assai caro in queste zone e richiamante i tratti distintivi tipici dell’arte greca (quale ulteriore conferma del processo di contaminazione, da parte delle altre civiltà, verificatosi in concomitanza con una sempre più crescente urbanizzazione).

Concludiamo questo nostro excursus con l’area di contrada S.Anna, a sud-ovest di Villarosa, in cui è situato un complesso rupestre formato da due grotte, molto ampie, aventi la forma di tholos e con la zona a nord-est, rispetto alla medesima contrada, in cui è stata rivenuta una necropoli composta da circa un centinaio di tombe.

Una tradizione nel settore minerario

Come anticipato in sede di premessa, villaggio preistorico e tradizione mineraria sono gli elementi distintivi di tale piccolo centro ennese. Il primo, a rappresentanza di una popolosa comunità di agricoltori e pastori che ha abitato per anni queste terre; il secondo, quale immagine di quella che nel tempo è divenuta la principale risorsa economica del paese.

Si diceva, infatti, che sono numerose le risorse minerarie di Villarosa, specialmente in termini di zolfo e salgemma.
Ancora oggi le miniere sono un ricordo vivo nella mente degli abitanti di questo piccolo centro e non a caso ad esse è stato dedicato uno dei più originali musei di arte mineraria della Sicilia (e non solo). Trattasi del Treno Museo di Villarosa, inaugurato nel 1995 grazie all’idea del capostazione Primo David.

L’originalità consiste, essenzialmente, nella location: otto vagoni, risalenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale, allestiti con oggetti dell’epoca con l’obiettivo di immergere l’ospite in una realtà passata vissuta tra la miniera e la famiglia.

Come arrivare a destinazione

Appare evidente, dunque, come una passeggiata ad Enna non possa prescindere da una visita del villaggio preistorico a Villarosa e al suo museo di tradizione mineraria.
Raggiungere Villarosa è molto semplice: in auto, da Palermo e Catania, è necessario imboccare la A19 con direzione Catania e, successivamente uscire ad Enna con direzione Villarosa; sempre in auto, ma da Messina, bisogna proseguire lungo la A18 per Catania, imboccare la A19 per Palermo e, quindi, uscire ad Enna (anche in questo caso con destinazione Villarosa).

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