Tortorici e l’antica fonderia delle campane Trusso

Nel comune di Tortorici, in provincia di Messina, ci sono tante location che vale la pena visitare tra cui l’antica fonderia delle campane Trusso.

Un luogo importante dal punto di vista sociale per lo sviluppo del territorio che oggi è diventato museo intitolato al professor Rosario Parasiliti che è tra i più importanti e conosciuti studiosi della storia di Tortorici.

L’antica Fonderia delle Campane a Tortorici

Sul territorio di Tortorici ci sono luoghi che raccontano di tante vicende che hanno riguardato lo sviluppo sociale ed economico del territorio come L’antica Fonderia delle campane conosciuta come Fonderia campane Trusso. Oggi è un vero museo intitolato al professore Rosario Parasiliti che, oltre a essere scomparso recentemente, è anche uno dei più importanti studiosi siciliani che tra le altre cose si è occupato della storia della comunità. La particolarità di questa fonderia è innanzitutto di essere tra le più antiche rimasta in Sicilia, costruita nell’ultimo decennio del XIX secolo. Presenta una struttura estremamente compatta realizzata in muratura con la superficie di circa 4×3 metri. L’impianto di tutta la fonderia era stato previsto per poter ottenere delle campane che avessero una forma tronco conica e una base quasi ellittica. Visitando questa location si possono scoprire antiche tecniche per realizzare manufatti importanti nonostante non ci fossero strumentazioni come quelle odierne.

Le varie parti della fonderia Trusso

La Fonderia delle Campane Trusso a Tortorici è suddivisa in varie parti che consentono al visitatore di scoprire quest’antica arte e di apprezzare anche alcune informazioni sullo sviluppo sociale ed economico che ha caratterizzato questa parte di Sicilia.

Innanzitutto è presente una camera di combustione con base a forma di semicerchio e una volta leggermente schiacciata con relativa camera diffusione che invece si presenta in una forma semisferica, anch’essa con volta schiacciata. Queste due camere sono suddivise da una parete di mattoni poco spessa e comunicano attraverso un orifizio di forma triangolare con la base pari a circa 60 cm.

Dalla parte opposta della camera di funzione è stata realizzata un’altra struttura molto importante per l’attività ossia lo sfiatatoio e il colatoio che permetteva al metallo fuso di poter essere portato nella cavità per prendere forma. Queste cavità sono state realizzate in parte in argilla, ma anche in terracotta o in pietra e sono presenti all’esterno nella costruzione. Il meccanismo era molto semplice e permetteva di far defluire il metallo fuso verso queste forme per completare l’amalgama. Tra l’altro questo sistema molto ingegnoso consentiva anche di eliminare eventuali scorie.

Alcune caratteristiche dell’antica Fonderia

La Fonderia è unica tra tutte quelle rimaste sul territorio siciliano perché ha elementi che la distinguono come ad esempio la costruzione realizzata esclusivamente in mattoni di argilla cotti in una fornace. Questi mattoni sono stati solitamente murati tra di loro con l’utilizzo di argilla rossa preparata con grande maestria senza la presenza di impurità e scorie di vario genere che potevano inficiare sulla solidità e la resistenza nel tempo.

Da sottolineare che quando si componevano le campane queste venivano praticamente interrate ed erano presenti sotto la circonferenza di base di questa struttura ricevendo così il metallo fuso attraverso i vari canali che erano stati realizzati e che in gergo venivano definiti come maniche del re che componevano la corona di ciascuna campana.

Nei pressi della struttura ci sono poi tutti gli attrezzi un tempo utilizzati per completare la realizzazione delle campane o magari per rifinire il lavoro. Ancora oggi è presente nel giardino un’antica campana realizzata nel lontano 1676 mentre altre ancora più antiche, ossia risalenti al 1498 e oggi sono visionabili presso il museo etno-antropologico.

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