Storia di Santa Elisabetta

Il comune di Santa Elisabetta, nell’agrigentino, vanta una storia molto ricca, risalente già ai tempi degli antichi romani, che abitarono questa località per lungo periodo, facendola diventare uno dei loro punti strategici siciliani più importanti della loro epoca.

Si tratta di un comune che nasce effettivamente nel 1620 grazie all’operato del Conte di Raffadali, che si impegnò a popolare quest’area finanziando personalmente la costruzione degli edifici che ospitarono i primi abitanti del luogo, provenienti dalle cittadine limitrofe. Santa Elisabetta, tuttavia, esisteva già da molto prima, con un passato molto interessante e tutto da scoprire.

Vogliamo illustrarti la storia di Santa Elisabetta proprio per farti conoscere il percorso che ha dovuto affrontare questo comune per arrivare ai giorni nostri, in cui mostra perfettamente tutti gli affascinanti segni del suo passato, un miscuglio di culture diverse capace di dar vita a tradizioni senza tempo.

Le Origini di Santa Elisabetta

Il territorio di Santa Elisabetta è arricchito dalla presenza di numerosi siti archeologici siciliani, che testimoniano un’intensa attività dell’uomo già in antichità. Secondo quanto ricostruito dagli storici, già tra il 200 d.C. e il 300 d.C. l’area venne popolata dai primi villaggi romani.

Dalla stessa epoca derivano anche le necropoli cristiane dei primi fedeli che abitarono Santa Elisabetta, che ci hanno lasciato in eredità un’importante tesoro culturale suddiviso tra tombe ad arcosolio e tombe a forno.

Santa Elisabetta tra Arabi e Bizantini

Santa Elisabetta è passata alla storia anche per essere stata un terreno di battaglia tra Arabi e Bizantini. Il luogo in cui sorge questa cittadina, già in antichità, era particolarmente ambito per la sua posizione strategica, che ne faceva il luogo perfetta per la costruzione di un avamposto.

I Bizantini furono i primi a prenderne il possesso, ma l’arrivo degli Arabi in Sicilia significò l’inizio di continui scontri tra i due eserciti.

Uno dei motivi per cui le lotte furono frequenti era dovuto alla presenza della Fortezza di Monte Guastanella, un ipogeo realizzato sulla cima di una montagna da cui era possibile monitorare tutto il territorio circostante. Gli arabi riuscirono ad impossessarsene per diversi secoli, fino al 1086, quando passò sotto il controllo del Conte Ruggero.

Il Folklore e le Tradizioni di Santa Elisabetta

Le popolazioni che sono passate per Santa Elisabetta hanno lasciato dei segni indelebili in questa città, dando vita a tradizioni che ancora oggi vengono riproposte non solo nelle ricorrenze popolari ma anche nella normale quotidianità.

Il Pastorale di Nardu ne è uno degli esempi più iconici, un evento capace di mostrare tutta l’essenza del luogo, riproponendo usanze e costumi antichi e impersonificando l’anima stessa della città nella figura simbolica del Nardu.

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