Santa Lucia del Mela, la perla dei Colli Peloritani

A due passi da Milazzo e dalle incantevoli Cascate Cataolo sorge il piccolo e grazioso borgo di Santa Lucia del Mela, in provincia di Messina.

Il suo patrimonio storico e artistico è davvero notevole nonostante le sue dimensioni, vantando ad esempio uno dei castelli più belli di tutta la Sicilia.

Santa Lucia del Mela è famoso anche per il divertente Carnevale Storico Luciese “U’ catalettu”, con tanto di goliardico corteo funebre che commemora Carnevale, morto per ingordigia ed eccessiva golosità.

Santa Lucia del Mela: cenni storici

Santa Lucia del Mela è un borgo arroccato alle falde dei Colli Peloritani, in particolare del Colle Mankarruna che nel corso della sua storia è stato scelto come presidio militare, costeggiato ai fianchi dai corsi dei fiumi Floripotema e Mela.

Le origini del borgo, anticamente chiamato Mankarru, risalgono al II a.C. e nella stessa zona sono state rinvenute antiche vestigia greco-romane.
Nel 1094, periodo caratterizzato fortemente dalla fede cristiana, Mankarru fu ribattezzata Santa Lucia, come ex voto del conte Ruggero in seguito alla vittoria riportata sugli arabi (fece anche erigere una chiesa, proprio all’ombra del Castello).

Con l’Unità d’Italia a Santa Lucia si aggiunse il termine Mela, per distinguere la cittadina da altre omonime presenti sul territorio italiano.

Il Castello di Santa Lucia del Mela è il simbolo del borgo, dominandolo dall’alto con la sua mole: è stato eretto con molta probabilità dagli arabi su vestigia bizantine e in seguito divenne una delle riserve di caccia di Federico II, per poi essere ristrutturato da Federico II d’Aragona.
Gli Angioini più volte distrussero il Castello e, con l’arrivo della peste nel 1575 e poi con l’invenzione delle armi da fuoco, cadde lentamente in stato di abbandono. Sarà il prelato Simone Impellizzeri a restaurarlo.
Della fortezza di Santa Lucia del Mela spiccano l’alta Torre Cilindrica e la più bassa Torre Triangolare: da quest’ultima è possibile godere di una vista magnifica che comprende anche il profilo delle Isole Eolie. Merita una visita anche il Santuario della Madonna della Neve, costruito per volere dell’Impellizzeri e custode di una splendida statua in marmo del Gagini raffigurante la Madonna della Neve.

Cosa vedere a Santa Lucia del Mela

Ovviamente Santa Lucia del Mela non si riduce solo al suo Castello, seppure monumentale e importante: si ricordi infatti che ha ospitato la Scuola Poetica Siciliana, voluta da Federico II di Svevia e tanto amata da Dante Alighieri, senza dimenticare la leggenda che narra come Pier delle Vigne si sia suicidato proprio nel Castello di Santa Lucia del Mela.

Allontanandosi dalla fortezza si può raggiungere Piazza Maggiore, sulla quale si affaccia la bellissima Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta: l’edificio risale al 1094 e non si può non notare il bellissimo portale in marmo realizzato nel XV secolo. Entrando in chiesa, si percepisce la ricchezza in essa custodita, a partire dall’Ecce Homo, una scultura realizzata dal Marabitti in marmo rosso e dalla lapide sepolcrale con tanto di preziosa tiara pontificia. Molto belli sono poi il dipinto dell’Immacolata, opera di Filippo Sanelli, l’urna in metallo che custodisce l’incorrotto corpo del beato Antonio Franco e il bellissimo reliquiario della Sacra Spina: l’oggetto è stato evidentemente lavorato con il bulino nel ‘300 dalle sapienti mani di un orafo di Messina.

La Basilica non è l’unica chiesa di Santa Lucia del Mela, visto che se ne contano una ventina, tra le quali spiccano la Chiesa di San Francesco d’Assisi, quella di San Cristoforo e di Sant’Antonio, con annesso monastero.
Tra gli edifici civili degni di nota c’è il seicentesco Palazzo Vescovile, arricchito all’interno da tavole dipinte a tema religioso, pareti damascate e pavimentazione in marmo: il palazzo è sede del Museo Diocesano.

Raggiungete Santa Lucia del Mela e preparatevi a scoprire un angolo di Sicilia autentico, dove ogni angolo racconta un pezzo di storia antica e affascinante. Si trova a due passi dalle Cascate Cataolo, che a tanti ricordano l’antro segreto di un regno fatato.

Immagine di IA300890 at Italian Wikipedia, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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