San Giuseppe Jato: cosa vedere in una cittadina ricca di fascino

San Giuseppe Jato è senz'altro un luogo fuori dal comune. La cittadina palermitana offre diverse opportunità a chiunque voglia scoprirla.

La gente di questa zona è calorosa e ospitale e gli aspetti storici da approfondire non mancano, in modo da poter vivere un’esperienza interessante presso una località affascinante. Ecco cosa sapere in merito al Comune di San Giuseppe Jato, con storia, attrazioni locali e altri aspetti.

Breve storia di San Giuseppe di Jato

Nell’antichità, San Giuseppe di Jato aveva il nome di San Giuseppe de li Mortilli, dato che sorgeva nel feudo dei Mortilli. Nel corso dei secoli, fu abitata da diverse popolazioni antiche, dal Greci ai Romani, dai Bizantini agli Arabi. Una prima distruzione risale al 1246 in seguito a una cruenta battaglia sotto la guida di Federico II di Svevia, con gli abitanti costretti a spostarsi a Lucera di Puglia.

La storia più recente parte dal Settecento, quando il marchese della Sambuca Don Giuseppe Beccadelli comprò alcuni terreni del Regno delle Due Sicilia. Fece erigere nuovi comuni per ripopolare il territorio palermitano e decise di concedere agevolazioni economiche a vari cittadini confinanti per trasferirsi a San Giuseppe. Una data spartiacque è l’11 marzo del 1838, quando buona parte della cittadina venne distrutta da una frana dovuta a piogge torrenziali. Diversi cittadini decisero di costruire le loro nuove abitazioni presso la contrada Chiancipirreddu, un po’ più giù. San Giuseppe Jato assunse la sua denominazione attuale a partire dal 24 dicembre del 1862.

I punti di interesse di San Giuseppe Jato

Scoprire a San Giuseppe Jato cosa vedere può essere molto interessante. Da queste parti, gli edifici a carattere religioso assumono una notevole importanza. Un chiaro esempio coincide con la Chiesa della Madonna della Provvidenza, comprendente l’omonimo quadro. La Chiesa madre della cittadina è intitolata al Santissimo Redentore e a San Nicolò di Bari e non nasconde alcuni tratti barocchi. La Chiesa Anime Sante veniva adoperata per la sepoltura, mentre quella dedicata alla Madonna del Carmelo è l’antico cimitero locale e si rifà all’architettura rurale siciliana.

Molto importanti sono anche le masserie, altro simbolo di San Giuseppe Jato. Comprendono le abitazioni dei contadini e le stalle, oltre a varie Cappelle. Da non perdere neanche i mulini, simbolo dell’antica industria locale, così come bisogna dare un’occhiata all’iconico abbeveratoio e al museo Giardino della Memoria, costruito dove il piccolo Giuseppe Di Matteo fu tenuto in ostaggio dalla mafia.

Tradizioni e feste locali

La cittadina continua a basarsi sulle attività agricole e pastorali. Un ampio spazio viene riservato ai formaggi, tra i quali spiccano il caciocavallo di Palermo, il latte di mucca Cinisara, la ricotta fresca e salata, i salumi di maiale. Non mancano ulivi, vigneti e ampie distese di grano, dalle quali deriva anche l’olio extravergine di oliva. I vini assumono un ruolo di primo piano grazie a numerose cantine di varie dimensioni.

Chi vuole vivere San Giuseppe Jato può prendere parte ad alcune feste locali di notevole rilevanza. A febbraio, ecco il Carnevale jatino tanto amato dai giovani, con i primi carri pronti a sfilare dal Giovedì Grasso. Si prosegue il 19 marzo con la Festa di San Giuseppe e la scena dei virgineddi, per poi intraprendere un pellegrinaggio alla Madonna della Provvidenza il 21 luglio. Infine, durante le festività natalizie, la Grotta Grande si veste a festa con l’allestimento del celebre presepe.

San Giuseppe Jato, tra agricoltura e tradizione

Nel complesso, scoprire cosa vedere a San Giuseppe Jato consente a ogni visitatore di immergersi in una realtà dove la tradizione è ancora ben radicata. L’economia a carattere contadino è solo uno dei tratti caratteristici di uno scenario diverso rispetto alle grandi città. Non mancano architetture religiose e civili in grado di valorizzare una cittadina storica sotto ogni punto di vista, senza dimenticare il patrimonio enogastronomico.

© Immagine di Domingo, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Condividi

Lascia un commento

 

 / 

Accedi

Invia un messaggio

I miei preferiti