Raddusa, cosa sapere sulla celebre Città del Grano

La cittadina di Raddusa offre ai suoi visitatori un insieme di elementi davvero suggestivi.

Questo piccolo centro posto nell’entroterra della città metropolitana di Catania ha ben radicata la cultura del grano in tutte le sue forme. Ecco cosa sapere su un luogo meraviglioso, con tanti elementi da scoprire assolutamente.

Breve storia della località di Raddusa

La cittadina di Raddusa si chiamerebbe così perché derivante da un termine arabo. Le origini dovrebbero risalire agli inizi del Trecento, con il controllo da parte di Pietro Fessima di Aidone. Circa due secoli dopo, se ne impossessò la famiglia Paternò in seguito a un matrimonio. Quindi, a partire dal 1806, gli esponenti della dinastia ricevettero il titolo di marchesi. Tre anni dopo, Francesco Paternò conseguì la licenza da parte del re di popolare i feudi di Raddusa e Destra. La cittadina ottenne lo status di Comune dal 1859. Quindi, dal Novecento in poi, le miniere locali persero importanza e furono soppiantate dalla produzione dei cereali.

Raddusa, ecco perché viene considerata la città del grano

Molti considerano Raddusa come la piccola città del grano e non per ragioni casuali. Il grano duro locale garantisce proprietà nutritive sorprendenti ed è protagonista di un’apposita Festa, che si tiene ogni anno a settembre. Nell’occasione, i contadini locali mietono i loro campi con falci aguzze e danno nuova vita alla mietitura storica. Viene rievocata anche la trebbiatura con il calpestio, per opera di una coppia di cavalli guidata dai contadini.

L’importanza della Festa del Grano a Raddusa

Nel corso dei decenni, la Festa del Grano a Raddusa ha acquisito una notevole importanza. L’evento viene caratterizzato da balli e canti a metà strada fra tradizione e innovazione. La manifestazione dura tre giorni e raffigura la vita quotidiana contadina degli anni Cinquanta, con cortei, degustazioni di piatti tipici, mostre culturali, sfilate di ogni genere. Da non perdere neanche le varie fasi della lavorazione del pane, con la chance di immergersi in un’atmosfera molto suggestiva.

Chi prende parte all’iniziativa può dare un’occhiata alla sfilata delle bande musicali e dei complessi folk, con sullo sfondo vari contadini con vestiti tradizionali. Allo stesso tempo, la cittadina comprende vari punti di interesse come l’altare di San Giuseppe, la pinacoteca e il museo del grano.

La grande evoluzione della coltivazione del grano di Raddusa

Nel corso dei secoli, la coltivazione del grano di Raddusa è stata adeguata ai tempi. E’ grazie a questa autentica primizia che la cittadina catanese ha acquisito rilevanza anche a livello internazionale.

Le tradizioni si sono evolute e ogni evento produttivo viene portato avanti seguendo nuove regole, con macchine agricole di ultima generazione e tecnologie sempre più avanzate. La vita agreste ha vissuto una notevole evoluzione e solo le persone più anziane sono ancorate a una tradizione millenaria. Nonostante ciò, l’agricoltura resta la base portante del territorio.

Cosa altro sapere sulla cittadina di Raddusa

Attualmente, la località di Raddusa conta poco meno di 3 mila abitanti, che però erano più di 5 mila a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta. Non è molto lontana da Enna, Caltagirone e Catania e continua a puntare sul grano duro e sulle sue proprietà fuori dal comune. Il santo patrono locale è San Giuseppe, che oltre al 19 marzo viene celebrato anche il 19 settembre in occasione della festa patronale. Interessante è la tradizione di realizzare altari votivi per la gente povera del paese.

Raddusa, la città del grano non perde mai il suo fascino

Con tali premesse, la cittadina di Raddusa continua a portare avanti una tradizione senza confini. La città del grano cattura l’attenzione di un pubblico trasversale e il prodotto resta un’autentica primizia della zona. Magari, è possibile distribuire il grano nell’altrettanto iconica cuadara, la grande pentola dalla quale ne viene tratta un’elevata quantità con l’aiuto dei mestoli.

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