Noto Antica: storia di Noto

Quando pensiamo a Noto, nella Sicilia Sud-orientale, pensiamo a Vincenzo Sinatra e alla città barocca, alla Cattedrale di San Nicolò e alla maestosa Chiesa di San Domenico, ma troppo spesso dimentichiamo che esiste anche un’altra Noto, la Noto antica, quella che viveva prima del terremoto che minò la Valle nel 1693.

Quest’anno divenne lo spartiacque nella storia della città, consegnando per sempre al “prima” la parte antica di Noto. Questa parte antica, però, sebbene distrutta, non è andata persa e oggi per i visitatori che arrivano a Noto è possibile ripercorrere le strade del centro, ammirando quel che resta degli antichi fasti della città.

La storia di Noto

L’area di Noto antica, era abitata già nella preistoria e al tempo dei Romani (nel V secolo d.C.) vi si trovava il Municipium, che poi divenne Civitas ai tempi di Ferdinando il Cattolico.
Non mancano in questa parte antica della città esempi di architetture medievali, come l’Eremo di Santa Maria della Provvidenza, che risale al 1091, anche se fu poi ristrutturato nel XV secolo.
Già a partire dal XIV secolo, il centro era un importante avamposto militare, che nel corso dei due secoli successivi aumentò progressivamente la sua influenza, conquistandosi anche un posto nel mondo culturale dell’epoca e raggiungendo importanti traguardi economici. A interrompere questo andamento positivo, arrivò il terremoto del Gennaio 1693, che sconvolse tutta la Val di Noto e il centro di Noto antica. La parte più antica di Noto, presso il Monte Alveria, si trova a circa 8 km dalla Noto moderna.

Cosa vedere a Noto antica

Dividendo idealmente la storia di Noto antica, possiamo indicare le testimonianze di ciascun periodo nei resti della città.

Dell’età preistorica sono testimoni i reperti archeologici ritrovati sul Monte Alveria, mentre del periodo romano rimangono evidenti tracce nei mosaici della Villa del Tellaro; la Cripta di San Lorenzo Vecchio, la Trigona di Cittadella e la Basilica di Eloro risalgono invece all’epoca bizantina, mentre gli arabi dominarono la città nel IX secolo, colonizzando le campagne.

Il Castello Reale di Noto e il Monastero di Santa Maria dell’Arco furono tra le prime costruzioni realizzate dai Normanni nell’XI secolo e testimoniano l’uno la vita politica della città, passata nel XIII secolo dagli Aragonesi agli Angioini e l’altro la vita spirituale di Noto, con uno dei primi edifici cristiani della città. La Torre Maestra del Castello, invece, simboleggia il ritrovato potere degli Aragonesi a Noto antica.

Nel corso del XVI secolo, esplose la vena culturale del centro, che diede i natali a personaggi del calibro di Giovanni Aurispa, mercante e poeta o Matteo Carnalivari, architetto.

La storia di Noto antica, avviata verso un futuro di successi culturali, artistici ed economici, si interrompe tragicamente alle ore 21:00 del 9 Gennaio 1693.

Cosa vedere a Noto

Dopo il terremoto, il Duca di Camastra ricevette subito l’incarico di ricostruire la città e decise di spostare il centro di circa 8 km verso valle, sulla china del Monte Meti. Matematici e ingegneri, architetti e scalpellini collaborarono insieme per ricostruire completamente dal nulla la città di Noto: Carlos de Grunenbergh, Giovanni Battista Landolina, Giuseppe Formenti sono alcuni dei nomi a cui rimane legata la memoria di Noto.

Nel “nuovo centro storico” settecentesco è oggi possibile ammirare edifici come la Basilica di San Nicolò, costruita nel 1776 e divenuta Patrimonio dell’Umanità Unesco, la Chiesa del Santissimo Crocifisso con la sua facciata incompiuta e la magnifica Chiesa di San Carlo al Corso; sono decine gli edifici sacri di Noto nuova, nei quali vi consigliamo di entrare, per ammirare lo splendore della ricostruzione.

Non sono da meno i palazzi dell’architettura civile, come Palazzo Ducezio, progettato da Vincenzo Sinatra e sede del Municipio, il teatro Comunale Tina di Lorenzo, costruito nella seconda metà dell’Ottocento e la Porta Reale costruita nel 1838, in onore di Ferdinando II di Borbone.

Cosa fare a Noto e dintorni

Sapori di Noto

Se le bellezze dell’arte saziano lo spirito dei visitatori, a Noto potranno essere soddisfatti anche i palati più esigenti, con una semplice tappa al ristorante: dal menù, scegliete busiate al ragù di maiale o cous cous di pesce, provate l’insalata di arance o le olive fritte e non rinunciate al dolce, che può essere il classico cannolo siciliano, oppure un delizioso vassoio di biscottini alla pasta di mandorle.

Come raggiungere Noto e Noto antica

Noto, in provincia di Siracusa, si raggiunge in macchina, dall’A18 Messina-Catania, svoltando all’uscita per Noto, oppure in treno, scendendo alla Stazione di Siracusa.

Da Noto, potrete raggiungere Noto antica in macchina, tramite la SP 64 e la SS287.

© Immagine di Gianluca Pirro, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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