Melone di Paceco, un’autentica primizia trapanese

Il melone dolce di Paceco è uno dei frutti più succosi situati all'interno dell'ampio territorio trapanese, noto anche con la denominazione di melone cartucciaru di Paceco.

Paceco è un comune di Trapani che offre ai propri visitatori numerosi tratti di interesse. Tra questi, il melone di Paceco viene considerato come un’autentica primizia locale. Ecco cosa bisogna sapere sull’evoluzione di un prodotto capace di rappresentare al meglio il territorio locale.

Che cos’è il melone di Paceco

Il melone dolce di Paceco è uno dei frutti più succosi situati all’interno dell’ampio territorio trapanese. Si tratta di un prodotto reperibile fino quasi al periodo del Santo Natale ed è noto anche con la denominazione di melone cartucciaru di Paceco. Il frutto viene considerato a rischio di estinzione, ma resta un autentico fulcro della tradizione di questa piccola cittadina. Grazie alla sua dolcezza molto pronunciata, il melone viene considerato come uno dei principali ingredienti per la realizzazione di granite e gelati molto gustosi.

La storia del melone di Paceco

Il melone di Paceco può vantare una storia che parte da molto lontano. È probabile che la sua prima piantagione risalga al I secolo a.C. Infatti, in quell’epoca, lo storico Diodoro Siculo lo menzionava nei propri testi come un prodotto tipico dell’isola siciliana. Già a quei tempi, il melone veniva coltivato nei territori che oggi sarebbero riconducibili alle aree del Trapanese e del Palermitano.

Si può dire con una certa sicurezza che la coltivazione del melone di Paceco sia tra le più antiche della tradizione trapanese. In diversi casi, una tipologia di questo melone non può essere più raccolta a causa della comparsa di alcuni ibridi che vengono prodotti con maggiore facilità. Purtroppo, il melone dolce resta spesso incolto e diventa cibo per i greggi.

Le caratteristiche principali del frutto

Il melone di Paceco è noto anche come melone d’inverno, grazie alla proprietà principale di essere conservato a lungo termine. Per tali ragioni, è stato inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, meglio noti con la dicitura di PAT. Il frutto nasce generalmente nei terreni del cuore di Paceco e si lascia riconoscere grazie a una forma allungata.

All’estremità, il melone ostenta una punta leggermente curva, con una buccia liscia e il tipico colore giallo. La polpa interna, invece, è di colore bianco e corrisponde alla parte più succosa. Durante la stagione invernale, assume un sapore davvero inebriante come frutto da tavolo. Come detto in precedenza, il melone di Paceco è perfetto per la preparazione di dolci e granite di vario genere.

Semina e coltivazione del melone di Paceco

La semina del melone di Paceco inizia generalmente tra i mesi di aprile e di maggio. Viene effettuata generalmente in serra, al fine di evitare qualsiasi impollinazione da parte delle api. Il raccolto avviene, invece, tra i mesi di giugno e agosto. La sua produzione è molto ridotta perché gli ibridi hanno soppiantato il frutto.

Per quanto riguarda la coltivazione, servono tempi molto brevi. Il frutto non ha bisogno di particolari irrigazioni e concimazioni. Il melone di Paceco è arrivato fino ai giorni nostri grazie al lavoro della Fondazione Slow Food, che con l’ausilio di un gruppo di volontari è riuscita a recuperare il seme e portare avanti una coltivazione tradizionale.

Melone di Paceco, un frutto da degustare

Nel complesso, il melone di Paceco può essere considerato come un’autentica primizia della tradizione culinaria siciliana. La sua coltivazione viene effettuata anche fino al periodo natalizio, senza alcuna perdita di qualità.

Condividi

Lascia un commento

 

 / 

Accedi

Invia un messaggio

I miei preferiti