Mazzarino il paese dei Castelli e Barocco

La Sicilia che non t'aspetti la puoi trovare nei posti più impensati: negli entroterra più nascosti, sui tratti costieri meno praticati dal turismo, nei paesini dai profumi d'antico.

È il caso di Mazzarino, piccolo centro appartenente alla provincia di Caltanissetta, ricco di storia e di leggenda, nominato “Città d’Arte” dall’Unesco. Questo piccolo paese si trova nel cuore dell’Isola e si presenta con un centro storico dalle evidenti origini medievali, edificato tutto intorno ad un castello dalle suggestive origini arabe.

Il famoso barocco, che caratterizza molti dei centri abitati siciliani, arricchisce anche la parte più interna di Mazzarino, con diverse chiese e alcuni palazzi dall’architettura davvero preziosa. Tra le chiese spiccano la Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo (nella piazza principale del paese), e la Chiesa di sant’Ignazio, con il suo storico Collegio dei Gesuiti.

Altri edifici religiosi degni di nota sono sicuramente la Chiesa dei Padri Cappuccini, la Chiesa di Santa Maria della Neve e la Chiesa della Madonna del Mazzaro, cioè la patrona della città, i cui festeggiamenti cadono nel mese di settembre.

Un discorso a parte merita la Chiesa Santissimo Crocifisso dell’Olmo che fu quasi totalmente distrutta dal terremoto del 1693 (per essere, poi, ricostruita dal marchese Filippo Bivona).


Ne parliamo perché ancora oggi, a Mazzarino, si venera il SS. Crocifisso che si trova al suo interno, montato su una barra di ferro (molto pesante) che, durante i suoi festeggiamenti, viene portata a spalla per le strade di tutto il paese da uomini scalzi e quasi completamente nudi (in pratica, indossano soltanto un piccolo saio bianco). Il rito ha luogo ogni anno, la seconda domenica di maggio.

Ma Mazzarino è teatro anche di un altro evento estremamente suggestivo. Si tratta di una parata storica in costumi seicenteschi che viene organizzata annualmente, nel mese di giugno. Il suo nome è “Il Seicento alla corte del Carafa” e consiste nella rappresentazione fedele del matrimonio, realmente avvenuto in quell’epoca, tra Isabella d’Avalos e il principe Carlo Maria Carafa.

Un vero e proprio spettacolo che coinvolge l’intero paese e al quale si abbinano varie iniziative gastronomico-culturali dedicate a prodotti tipici della zona circostante.

Infine, altri siti da non perdere, se si visita Mazzarino, sono sicuramente il Palazzo Alberti (prestigiosa costruzione del XIX secolo) e l’ Ex Convento dei Padri Carmelitani
risalente al 1470 e ora diventato Palazzo Comunale.

Mazzarino e “U Cannuni”, il suo antico castello

Ma, di certo, il luogo che caratterizza maggiormente questo piccolo paese siciliano è il Castello, antico edificio di origine romano – bizantina che viene considerato a tutti gli effetti il suo simbolo più rappresentativo.

Maestoso e inconfondibile, seppur quasi completamente diroccato, il Castello di Mazzarino viene detto dagli abitanti del luogo “U Cannuni” (il Cannone), probabilmente perché la sua torre, dalla forma perfettamente cilindrica, somiglia tantissimo ad un cannone. Inizialmente aveva, come tutti i castelli dell’epoca, finalità difensive; lo suggerisce la sua collocazione, sopraelevata rispetto alle zone circostanti, e la sua solida struttura.

Successivamente, quando le guerre feudali finirono, il suo ruolo cambiò; divenne, infatti, ricca dimora delle famiglie nobili del luogo. Adesso, purtroppo, dell’antica costruzione rimane in piedi soltanto una delle torri ed alcune mura esterne, ma il suo fascino rimane inalterato e, per questo, ancora oggi è meta di un gran numero di turisti, sia italiani che stranieri.

Infatti, nonostante non ci siano stanze da poter visitare, i visitatori possono, grazie alla ricostruzione di una scala interna all’unica torre rimasta in piedi, salire in cima all’antica costruzione e godere di un panorama unico; quello dell’intero paese di Mazzarino visto dall’alto, insieme alle morbide colline nissene che lo circondano.

L’aspetto della torre, infine, è talmente suggestivo che gli autori de “La Piovra” lo scelsero come set per la realizzazione di una significativa puntata dell’indimenticabile serie televisiva ambientata in Sicilia.

Mazzarino e il suo torrone da record


Ma Mazzarino è conosciuta non solo per la sua storia e per il suo barocco; questo piccolo paese dell’entroterra siciliano, infatti, è rinomato in tutto il mondo perché nel 2019 è riuscito a riportare nell’Isola un titolo mondiale che gli era stato strappato qualche anno prima (nel 2016, per l’esattezza), da professionisti di Mazara del Vallo.

Stiamo parlando di un vero e proprio record planetario: quello del “Torrone più lungo del mondo“. L’eccezionale realizzazione dolciaria è stata convalidata dai giudici dalla sezione europea della Guinnes World Record di Londra che, dopo un accurata e scientifica misurazione, hanno ratificato la misura totale: 1004 metri.

L’impresa è stata compiuta da poco più di un centinaio di artigiani del settore (chef, panettieri, torronari, cuochi e pasticcieri), coadiuvati da circa 60 tra docenti e studenti appartenenti a due scuole professionali ad indirizzo “ristorazione e alberghiero”.

Il supporto tecnico è stato garantito dalla Bongiovanni srl, industria locale altamente specializzata nella lavorazione delle mandorle, frutto tipico di questa zona della Sicilia che vanta addirittura l’80% dell’intera produzione nazionale.

Per la realizzazione della lunghissima striscia di torrone, che si è snodata sopra una sorta di “serpentina” di assi di legno, lungo tutto il centralissimo corso Vittorio Emanuele, sono stati impiegati ben 4000 chili di mandorle sgusciate e 1800 chili di zucchero.

Al traguardo finale, posto nei pressi della Basilica della Madonna del Mazzaro, era presente una moltitudine di persone provenienti da ogni parte dell’Isola (e non solo). Quando i giudici hanno concluso la misurazione ufficiale, il torrone da record è stato festosamente distribuito tra i presenti che ne hanno, così, potuto apprezzare il gusto e la qualità.

© Michele Leonardi, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

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