Riserva Naturale Integrale Grotta di Entella

Istituita nel 1995 dalla Regione Siciliana, la Riserva Naturale Integrale Grotte di Entella fa parte del Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve Naturali.

La sua gestione è stata concessa al Club Alpino Italiano per via dell'interesse speleologico che la grotta riscuote.

Storia della Riserva Naturale Integrale Grotta di Entella

Molte sono le leggende che si riferiscono alla Rocca di Entella e che sono inerenti alla grotta.

In un remoto passato la cavità era nota con la denominazione Grotta dei Dinari, per indicare che era stata scelta per custodire un ricchissimo tesoro anche se la grotta - narra la leggenda - è protetta da un incantesimo per il quale nessun essere umano potrà mai possederla.

Un'altra narrazione recita che la grotta sia il rifugio di un serpente con 14 teste e che per placare la sua crudeltà è necessario dargli quotidianamente una ragazza in pasto.

Si dice che una volta alcuni contadini scesero all'interno della grotta per cercare un tesoro ma furono incuriositi da un rumore proveniente da dietro una roccia da dove comparve una donna affascinante vestita di bianco che disse di essere una regina araba che viveva lì da diverso tempo prima di scomparire alla loro vista. I contadini, accecati da quella visione non furono più in grado di trovare l'uscita fino a quando la donna ritornò per accompagnarli fuori.

Descrizione della Riserva naturale integrale Grotta di Entella

Si tratta di una formazione carsica sviluppata all'interno della Rocca di Entella, un rilievo di origine gessosa, che si trova vicino alla confluenza del fiume Belice Sinistro con il Belice Destro.
La Grotta si snoda per circa 400 metri e nuove esplorazioni hanno permesso la scoperta di un nuovo ramo superiore di significativo interesse geologico.

Presente un'entrata di forma quasi ellittica che si trova sulla base occidentale della parete della Rocca dove, in epoche remote, le acque emergevano dopo il loro sotterraneo percorso nel cuore della montagna.

La parte iniziale è formata da una galleria di una decina di metri di lunghezza per un metro di larghezza all'interno della quale si trovano dei meandri. Da questa galleria si accede alla parte più interna della formazione di origine carsiche costituita da pozzi, scivoli, grandi saloni e piccoli salti che conducono nella parte più elevate della grotta.

Infatti questa è costituita da ben quattro livelli differenti di gallerie che testimoniano i lunghi tempi di permanenza dell'acqua sotto la Rocca di Entella.

Questo ha formato delle pareti di cristallo di gesso decorate da stalattiti e stalagmiti e scenografici infiorescenze di cristalli di gesso.

Sono evidenti sulle pareti, i segni provocati dallo scorrere dell'acqua verso il basso attraverso importanti depositi alluvionali portati dal fiume che scorreva a quei tempi.

La scoperta recente di nuovi rami ha permesso di trovare diversi reperti che hanno una certa importanza a livello archeologico come frammenti di cocci e ossa.

Cosa è possibile fare nei dintorni della Riserva naturale integrale Grotta di Entella

Essendo questa Riserva un luogo significativamente bio-ecologico, non si può non visitare il territorio composto da una prateria steppica ricca di vegetazione naturale.

Gli appassionati di bird watching e del naturalismo troveranno molto stimolante poter vedere molte specie di uccelli stanziali come il falco pellegrino, la poiana e il greppio ma anche altre specie animali come istrici, volpi e conigli selvatici.

Interessanti anche i resti della città di Entella, una delle tre città siciliane di origine elima insieme a Segesta ed Erice che fu molto importante durante i conflitti che ci furono all'epoca di Dionisio il Vecchio tra Siracusani e Cartaginesi.

Come è possibile arrivare a Contessa Entellina

In auto, da Palermo occorre prendere la SS624 Palermo-Sciacca uscendo allo svincolo Alcamo e proseguire sulla Strada Provinciale che porta a Contessa Entellina seguendo i cartelli che indicano Diga Garcia.