Ponte di Calatrasi a Roccamena

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Situato su di un’altura dominante la sottostante vallata dove si insinua la parte destra del Belice, il Castello di Calatrasi e il ponte omonimo conosciuto anche come Ponte del Diavolo, si trovano a poca distanza dal paesino di Roccamena. Come per tutte le costruzioni di questa tipologia, il maniero aveva il compito di proteggere le vie commerciali del territorio e per questo si innalzava tra rocciose ripide pareti che lo riparavano da eventuali attacchi nemici lasciando solo una via di accesso. Ovviamente i secoli trascorsi hanno decretato varie distruzioni e ricostruzioni fino ad essere definitivamente abbandonato durante il Quattrocento che ha lasciato solamente i ruderi dell’originaria costruzione.

Storia del Ponte di Calatrasi a Roccamena

Incluso nel Parco Archeologico del Monte Maranfusa, il territorio fu abitato da una popolazione autoctona sin dalla preistoria e ciò è dimostrato da testimonianze di quel periodo databili alla fine del VII secolo che si sono protratte fino al 480 a.C. allorquando il sito fu abbandonato sicuramente per via di qualche evento naturale distruttivo.

Tuttavia il territorio venne ripopolato in epoca normanna anche se non è stabilita con certezza se l’origine del Castello è opera degli stessi oppure degli arabi. Quello che è certo è che il Castello venne menzionato alla fine dell’anno Mille con il nome di Calataczarut in un documento dove lo stesso venne donato dal Conte Ruggero al vescovo della diocesi di Mazara.

Altra testimonianza la si deve ad un viaggiatore arabo che nel 1150 lo descrive come un appariscente castello che risulta valido per farvi affidamento. Alla fine del XII secolo la zona di Calatrasi fu parte di una donazione che Guglielmo II fece alla diocesi di Santa Maria la Nuova di Monreale.

Ulteriore prova della sua esistenza la si deve all’epoca nella quale Federico II lo liberò dai ribelli musulmani prima della loro definitiva cacciata dall’isola. Oltre queste notizie, quanto documentato in seguito è frammentario e confuso ma si sa che la costruzione passò varie volte di proprietà provocandone il progressivo stato di abbandono.

Architettura del Ponte di Calatrasi a Roccamena

Ridotto ad un cumulo di pietre che rende ardua l’impresa di ricostruire l’originaria planimetria, si deduce che il complesso occupava un’area di circa mille metri quadrati con un perimetro di centoventi metri più o meno. Sicuramente la parte più alta era riservata alla residenza certamente disposta intorno ad un cortile posizionato al centro. Tutto intorno a questa costruzione principale doveva estendersi il resto del complesso costituito da un paio di torri e un lungo camminamento di ronda. Si riconosce una delle torri e delle altre si intuisce la sola pianta rettangolare.

Il Ponte di Calatrasi, appartiene alla contrada del Castello e s’innalza nella valle sottostante il Monte Maranfusa guadagnando la parte destra del Belice e certamente edificato per collegare un mulino - ancor oggi riconoscibile - e il Castello. Si ipotizza che la costruzione del Ponte di Calatrasi risalga alla seconda metà del XII secolo e ciò si evince dallo stile architettonico che riconduce ai saraceni. Infatti è un ponte avente un unico arco a sesto acuto con un assetto cosiddetto a schiena d’asino, proprio come si usava in quell’epoca.

Il Ponte di Calatrasi non può non avere le sue leggende anche perché mancante di parapetti di sicurezza e, per questa ragione, fu soprannominato ponte del diavolo. Anche Pitrè riporta una singolare diceria che attesta che la costruzione del ponte fu eseguita in una sola notte da spiriti chiamati “fati” che non avrebbero completato l’opera con i dovuti parapetti forse per mancanza di tempo.

Cosa è possibile fare nei dintorni del Ponte di Calatrasi a Roccamena

Da non mancare la visita del settecentesco borgo arroccato sulla collina che mantiene l’originario impianto urbanistico avente pianta a scacchiera. Da visitare l’Ottocentesca Chiesa Madre del Santissimo Salvatore con interessanti affreschi che ornano la navata centrale e i vari dipinti al suo interno custoditi. Molto stimolante risulta essere la visita dell’Antiquarium a piazza Indipendenza, dove sono raccolti molti reperti archeologici ritrovati nell’area di Monte Maranfusa.

Come è possibile arrivare al Ponte di Calatrasi a Roccamena

In auto, da Palermo prendere la SS624 Palermo-Sciacca e uscire allo svincolo La Montagnola e proseguire sulla SP107 e dopo circa 500 mt imboccare la stradina sulla sinistra che porta fino al Ponte di Calatresi. Per arrivare al Castello, invece, proseguire sulla SP133 per Roccamena e prendere lo svincolo che porta al Castello.

 

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