Museo Vincenzo Florio di Cerda
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A Cerda, un vero appassionato della Targo Florio, ha avuto l'idea di istituire un museo esclusivamente dedicato a questa mitica corsa che ha appassionato tanti amanti delle corse automobilistiche.
Il Museo Vincenzo Florio è aperto durante i giorni festivi oltre che il sabato e la domenica.
Storia del Museo Vincenzo Florio di Cerda
Con sede a Cerda, negli spazi un tempo occupati dall'ex motel Aurium che allora erano disponibili come garage dell'Alfa Romeo, è nato nel luglio del 1999 un museo dedicato alla Targa Florio. L'idea, la realizzazione e la gestione è opera di un vero appassionato di questa competizione, Antonino Catanzaro e testimonia l'importanza l'impatto che questa corsa ha prodotto nei confronti del territorio.
Il Museo Vincenzo Florio venne inaugurato inizialmente come location dove fosse possibile dare spazio ad una permanente mostra fotografica dedicata alla Targa Florio in occasione di una kermesse che vedeva, come tema della manifestazione, un raduno di auto d'epoca.
Sarà nel 2000 che il Museo implementerà i suoi contenuti fino allora limitati alla sola mostra fotografica con l'innesto di vari cimeli originali, tanto che i media dell'epoca classificarono il Museo Vincenzo Florio come Museo della Targa Florio.
Cosa vedere al Museo Vincenzo Florio di Cerda
Nel piccolo museo che ha preso posto dov'era ubicato il quartier generale della Squadra Corse dell'Alfa Romeo, è possibile vedere una significativa collezione di foto d'epoca tutte inerenti alle varie edizioni della Targa Florio oltre a vari trofei. Ci sono anche depliant, libri, giornali, cataloghi, automobilia, registri e tute utilizzate da alcuni piloti interpreti di questa competizione.
L'oggettistica pazientemente raccolta dall'ideatore del Museo Vincenzo Florio è implementata da plastici colorati realizzati da degli artigiani che hanno riprodotto le scene più famose di alcune corse della Targa Florio come, ad esempio, la famosa toccata agli alti marciapiedi di Collesano da parte della Ferrari P4 del pilota Vaccarella che gli fece perdere la vittoria nell'edizione del 1967.
Al Museo Vincenzo Florio è possibile anche vedere la Targa della corsa del 1926 che fu l'unica ad essere stata consegnata proprio da Florio ad una casa di vetture: la Bugatti che in quell'edizione acquisì le prime tre posizioni della corsa.
Sono altresì presenti alcuni modellini di automobili in scala 1:43 e dei cimeli che furono di proprietà della famiglia Florio.
Interessante anche la tuta e il casco utilizzati dal barone Pucci in occasione della sua vittoria nella 48a edizione della corsa.
Il museo è curato con passione e competenza da Antonino Catanzaro e realizzato con il significativo aiuto del Dr. Calogero Romano, presidente dell’associazione.
Cosa è possibile fare nei dintorni del Museo Vincenzo Florio di Cerda
Il territorio di Cerda, ai margini delle Madonie si inserisce in un contesto in un paesaggio suggestivo abitato sin da tempi antichissimi.
Ciò è testimoniato da un fortificato insediamento che si trova alla base di Cozzo Rasocollo oltre al borgo rurale di Villaurea dove si trovano i resti dell'abbazia benedettina dedicata a Santa Maria di Burgitabis costruita durante il periodo normanno.
Da visitare tuttavia è la Riserva Naturale Orientata della Favara e di Bosco Granza.
Per coloro che non volessero vivere delle ore immerse nella natura potrebbe raggiungere la piccola chiesa dedicata alla Madonna della Catena di epoca ottocentesca da sempre molto conosciuta da parte dei fedeli o la Chiesa Madre presente nel centro storico di Cerda.
Come è possibile arrivare al Museo Vincenzo Florio di Cerda
In auto da Palermo prendere Autostrada A19 Palermo-Catania uscendo al casello Agglomerato Industriale (Termini Imerese) e proseguire su Strada Statale 113 seguendo indicazioni per Cerda continuando su Strada Statale 120.