Museo dell’Opera dei Pupi a Randazzo

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  • Culturali

Il museo dell'opera dei pupi a Randazzo è stato realizzato dall’allora sindaco che, nel 1984, acquistò per opera del Comune, ventidue Pupi siciliani realizzati nei primi anni del Novecento, utilizzando un finanziamento ottenuto dalla Regione Sicilia con l’approvazione dell’Assessorato dei Beni Culturali.

Il museo, entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO , vede in essere quel primo blocco di Pupi siciliani appartenenti al famoso puparo messinese Ninì Calabrese che possedeva una collezione di sessantasette elementi originali e altri quindici Pupi di grandi dimensioni acquistati successivamente dopo l’ottenimento di un altro contributo proveniente sempre dalla Regione Sicilia.

Occorre ricordare che l’Opera dei Pupi è uno spettacolo teatrale fatto con marionette che vide la sua nascita ed il suo successo soprattutto in Sicilia tra il XIX e il XX secolo. Per via della loro particolare conformazione meccanica di manovra e per le tematiche affrontate dai pupari, lo spettacolo è sempre incentrato su racconti cavallereschi tratto da poemi e romanzi che narrano il periodo carolingio.

Normalmente le marionette sono animate da un’asta metallica collegata con un particolare snodo alla testa dalla quale si irradiano fili che uniscono gambe e braccia. I Pupi, dei quali si ignora l’artefice della trasformazione delle marionette , si differenziano in quanto l’asta di metallo non è più collegata con la testa bensì l’attraversa e al posto del filo usato per l’animazione del braccio, c’è una seconda asta metallica. In questo modo, i movimenti hanno acquistato rapidità ed incisività rispetto alle normali marionette e ciò è indicato per rappresentare scene di duelli cavallereschi.

Museo dell’Opera dei Pupi a Randazzo: architettura e opere d'arte

Il Museo dell’Opera dei Pupi a Randazzo, inaugurato nel 1986 , si trova all’interno del Castello che risulta visibile da Piazza San Martino.

Si tratta dell’ultima torre rimasta sulle otto esistenti e situata su uno strapiombo di roccia lavica e che esiste sin dall’epoca di Federico II di Svevia.

Anticamente era un luogo lugubre e buio che vedeva in essere cellette a forno, un pozzo dove i prigionieri erano praticamente sepolti, una camera della tortura e una galleria dove sono collocati dei teschi.

Restaurato è stato trasformato in un centro culturale dove si tengono mostre ed eventi artistici oltre alla già citata collezione di Pupi siciliani e il Museo archeologico Paolo Vagliasindi.
I Pupi siciliani che fanno parte dell’Opera dei Pupi a Randazzo sono di scuola catanese e furono utilizzati per rappresentare le cosiddette chansons de geste del tempo di Carlo Magno e dei suoi paladini.

Gli esemplari in mostra hanno un importante interesse etno-antropologico in quanto, come da tradizione, presentano abiti guerreschi con preziose armature realizzate tra gli anni 1912 e 1925 da un artigiano molto famoso di Riposto, Emilio Musumeci appartenente alla scuola del costruttore Puddu Maglia.

I Pupi che si trovano in mostra incarnano questi personaggi: Orlando, Rinaldo, Bradamante, Goffredo di Buglione, Morgante, Guidone Selvaggio, Carlo Martello, Dudone della Mazza, Ginamo di Bajona, Ruggero dell’Aquila Bianca, Sacripante, Rodomonte di Algeri, re Lubrica, Ferraù di Spagna, Erminio, Gano di Maganza e tanti altri ancora.

Museo dell’Opera dei Pupi a Randazzo: cosa fare

Il borgo di Randazzo si trova al centro di tre parchi naturali che sono il Parco dell’Etna, il Parco dell’Alcantara e il Parco dei Nebrodi.

Questo permette di arricchire la visita al centro storico cittadino, con escursioni per esplorare la natura circostante. Tuttavia il consiglio è quello di conoscere la cittadina ad iniziare da una delle più belle ed interessanti chiese della regione , la Chiesa di Santa Maria. A questa potete aggiungere la visita anche della Chiesa di San Nicola e non solo perché è la più grande di tutta Randazzo ma per via delle opere d’arte in essa conservate. Da non perdere neppure il Palazzo Reale e il passeggiare per il centro storico per ammirare via degli Archi, via dei Lanza e la Chiesa di San Martino con il suo poderoso campanile considerato uno tra i più belli di tutta la Sicilia.

Dopo una breve visita alla Casa della Musica , si suggerisce di raggiungere Parco Sciarone oppure il Lago Gurrida che si trovano nelle vicinanze del centro abitato.

Per esplorare la natura, si suggerisce di effettuare un'escursione che abbia come meta uno dei tanti rifugi che si trovano sui Monti Nebrodi come il Rifugio Tre Arie, a poca distanza dell’omonimo lago oppure del Rifugio di Santa Maria del Bosco . Per i più esperti in fatto di trekking la meta giusta può riguardare il Parco dell’Etna ed esattamente quella che prevede il percorso che da Case Pirao conduce al Monte Spagnolo e che è la Grotta dei Lamponi oppure la Grotta del Gelo.

Come è possibile arrivare a Randazzo

Randazzo si trova nella parte Nord della zona etnea, a 700 metri di altitudine, in un contesto facilmente raggiungibile da Catania, Enna o Messina. Verso la costa jonica il collegamento è la strada di Fiumefreddo di Sicilia.
Per quanto riguarda le autostrade, è possibile percorrere la Messina-Catania (A18) oppure la Messina-Buonfornello (A20).
Coloro che invece arrivano in treno possono fermarsi alla stazione ferroviaria di Giarre o a quella di Taormina. Ovviamente bisogna poi dirigersi verso Randazzo sulla Strada Statale n° 120.

 

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