L’Area Archeologica Santa Venera Al Pozzo ad Aci Catena

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Area Archeologica Santa Venera Al Pozzo

In provincia di Catania, vicino alla cittadina di Aci Catena, si trova l’Area Archeologica Santa Venera al Pozzo. L’area si estende per nove ettari in gran parte collocati su di una verde altura a pochi chilometri dal mare.

Sicuramente i primi insediamenti risalgono alla tarda età del rame e furono originati dalla presenza di varie sorgenti d’acqua termale aventi benefiche proprietà terapeutiche.

Storia del luogo

Le prime testimonianze legate al recupero di diverse statuette dedicate al culto delle dee greche della natura e della fertilità Kore e Demetra risalenti al V secolo a.C. ci fanno capire che questo luogo era un centro culturale e religioso.
Infatti i reperti più sostanziosi databili all’età ellenica sono quelli della Casa del Pithos, una costruzione con finalità sacre del IV secolo a.C. edificata vicino ad un antico corso d’acqua oggi scomparso.

All’interno della costruzione è stato ritrovato un pithos dalla forma ovoidale entro il quale veniva raccolta l’acqua del torrente tramite una tubazione di terracotta costruita a tale scopo.

I greci vennero soppiantati dai romani che denominarono questo insediamento con il nome di Acium, come citato nell’Itinerarium Antonini tra le strutture presenti sulla strada che univa Catania a Messina.

Proprio nel centro dell’abitato c’era un significativo edificio termale che veniva utilizzato dai viaggiatori che, durante l’età imperiali, si trovavano a transitare in quella zone e che volevano sfruttare i benefici terapeutici delle acque.

Il centro termale che si estendeva su di uno spazio di 240 mq, sono tutt’ora presenti alcuni ambienti. Analizzando le tecniche costruttive è possibile decifrare in tre fasi, le edificazioni che caratterizzano l’impianto termale e che partono dall’età tardo-ellenistica e quella repubblicana del I secolo a.C. fino ad arrivare al IV secolo d.C.

Architettura ed eventuali opere d'arte presenti

Nell’Area Archeologica Santa Venera al Pozzo è presente solo il podio di un piccolo tempio di epoca romana, la cui edificazione fu fatta vicino alla sorgente e denota la sacralità che veniva attribuita a queste terme.

Com’è ovvio aspettarsi, durante i secoli, l’impianto vide molti rifacimenti a seconda di quello che poteva essere il suo riutilizzo come sito di cura con incluso un lazzaretto.

Della vitta rustica che sorgeva vicino alle terme e alla strada, rimangono solamente pochi resti murari risalenti all’età greco-ellenistica.
Questa costruzione, verso la fine del III secolo d.C. venne riutilizzata come una sorta di stabilimento e lo si evince per la presenza di tre fornaci che implementano ben 37 ambienti ed era destinata come fabbrica di laterizi e di vasellame e restò in funzione fino al V secolo d.C.

Durante il periodo medioevale, in quest’area venne costruita la chiesa di Santa Venera, per omaggiare il culto di questa santa ed il ricordo delle sue guarigioni miracolose certamente legate alle acque termali tanto che fu anche edificato l'Opedale di S. Venera per ospitare infermi bisognosi di queste acque terapeutiche.

Anche se la chiesa era in essere sin dal XII secolo è solo due secoli più tardi che venne dedicato a Santa Venera, come si evince in un documento del 1397 firmato da Re Martino.

Il centro termale sarà utilizzato fino alla fine dell’Ottocento in quanto le sue vasche furono considerate dannose perché poco igieniche e nel 1895 addirittura demolite mentre le acque furono indirizzate nell’impianto termale di Acireale.

Cosa è possibile fare nei dintorni o all'interno del luogo

Grazie a dei finanziamenti elargiti dalla CEE, tra la fine del Novecento e i primi anni del Duemila, sono stati fatti interventi specifici per rendere l’Area Archeologica Santa Venera al Pozzo, un vero e proprio museo.
Il turista può visitare l’Antiquarium realizzato all’interno dell’ex casa dei Baroni Pennisi di Floristella, dov’è presente una serie di reperti archeologici che partono dall’epoca preistorica fino ad arrivare a quella moderna, recuperati proprio all’interno di questo territorio. Il percorso museale è progettato seguendo una precisa cronologia e tenendo conto dei vari scavi archeologici effettuati nelle varie parti dell’area.

Come è possibile arrivare a destinazione

In Treno
Da Catania: tratta ferroviaria Catania-Acireale. Arrivati ad Aci Catena seguire le indicazioni per 1,7 km
Da Palermo: tratte Palermo-Catania, Catania-Acireale. Arrivati ad Aci Catena seguire le indicazioni per 1,7 km.
Da Messina: tratta Messina-Acireale. Arrivati ad Aci Catena seguire le indicazioni per 1,7 km.

In Auto
Da Catania prendere la SS 114 o l'autostrada A18 (uscita casello Acireale). Arrivati ad Aci Catena seguire le indicazioni per 1,7 km.
Da Messina prendere l’autostrada A18 (uscita casello Acireale). Arrivati ad Aci Catena seguire le indicazioni per 1,7 km.
Da Palermo prendere l'autostrada A19 e proseguire sulla A18. Arrivati ad Aci Catena seguire le indicazioni per 1,7 km.

In Aereo
Aeroporto Fontanarossa di Catania.

 

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