Sagra del Pesce a Calatabiano
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Sagre
La Sagra del Pesce a Calatabiano è un appuntamento che si volge tradizionalmente in estate, che viene organizzata dall’Associazione Circolo Nautilus.
Descrizione della Sagra del pesce a Calatabiano
Ubicato a destra del fiume Alcantara, proprio sulla Piana, Calatabiano offre un paesaggio rurale composto da una ricca vegetazione costituita da coltivazione di nespole e agrumi che arrivano fino all’accogliente spiaggia molto ampia e dotata un un sabbioso arenile orlato dal mare.
La Sagra del Pesce a Calatabiano viene organizzata per attirare turisti che amano la cucina tipica del territorio e i piatti di pesce che, in un centro come Calatabiano, non possono certamente mancare.
Si tratta di una manifestazione di piazza che vede banchetti e chioschi di ogni tipo esibire le proprie mercanzie a favore di migliaia di turisti che, attirati dal richiamo del pesce fritto e non solo, raggiunge il paese in provincia di Catania per curiosare e degustare uno street food appartenente alla tradizione.
Dove e quando si svolge la Sagra del pesce a Calatabiano
Solitamente si tiene nel centro storico verso la metà di luglio ma ogni anno, cambia la data della manifestazione.
Cosa fare durante la Sagra del pesce a Calatabiano
Visitare sicuramente il Castello, la Chiesa del SS. Crocifisso e la chiesa di Maria SS. Annunziata, sono tre appuntamenti suggeriti per impreziosire la visita a Calatabiano in occasione della kermesse della Sagra del Pesce.
Il Castello, eretto nel 900, si pensa che abbia un’origine araba e che fu innalzato per volere di un kakim che si chiamava al-Bian. Alcuni studiosi, invece, ipotizzano che il nucleo originario del castello esisteva già ed era noto come Fortezza di Bidio, edificata addirittura dai Greci nel 735 a.C. a difesa della vicina Naxos.
Monete e mattoni dell’epoca imperiale romana, testimonierebbero a favore della Fortezza di Bidio anche se, le prime documentazioni relative al nucleo abitato chiamato Calataboniacensis, risalgono solamente al XII secolo.
Il Castello, durante l’epoca normanna, fu elevato a Baronia e concesso ai conti Pagano e Gualtieri di Avellino, successivamente passato di mano in mano fino a verso la fine del XIII secolo allorquando compare tra i castelli angioini fino a dopo i famosi Vespri Siciliani quando fu donata a Ruggero di Lauria come compenso per la vittoria sui Francesi.
La visita permetterà di ammirare il bel portale con arco sesto acuto realizzato con pietra arenaria e conci lavici, da dove si elevano beccatelli reggenti.
Oltrepassata la porta si apre un cortile a pianta rettangolare da dove si aprono vari edifici costruiti in epoche diverse di cui, il più antico, è facilmente riconoscibile in quanto quello più alto. In questa parte c’era l’antico mastio dove si trovava anche una cisterna scavata nella roccia.
L’edificio che si trova dentro la seconda cinta di mura risale al XV secolo ed è caratterizzato da un ampio salone diviso simmetricamente da un arco a pietra lavica dove sono scolpite le insegne della famiglia allora proprietaria del Castello. Dalle finestre di questa sala è possibile godere della vista panoramica della Valle dell’Alcantara.
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La Chiesa del SS. Crocifisso risale alla fine del XV secolo ed è in stile tardo-gotico. Nota anche come Chiesa di San Filippo è il luogo di partenza di un altro importante evento cittadino che è la tradizionale Calata.
Interessante il suo interno dove, in una cappelletta, si può vedere un affresco rappresentante della Madonna della Catena mentre, in una nicchia riccamente decorata, si trova la statua di S. Filippo Siriaco che ha sostituito quella di Santa Caterina d’Alessandria che oggi è visibile nella centrale piazza Vittorio Emanuele dove fu spostata nel 1875. Bello anche il campanile a pianta quadrata costruito con conci di pietra lavica e di calcare.
L’ultima meta suggerita è la Chiesa Maria SS. Annunziata che si trova su di una singolare piazza triangolare adiacente al torrente Santa Beatrice.
L’edificio, per l’allora mancanza di risorse, non fu costruito come l’iniziale progetto che voleva una navata centrale e due laterali unite tra loro da archi e colonnati, bensì rimase solo quella centrale e senza essere contraddistinta da nessun stile architettonica, tuttavia l’ingresso è in marmo colorato che subentra da una scalinata in pietra lavica.
Belli gli altarini di marmo che sono dominate da alcune interessanti tele di un anonimo pittore. Il ligneo pulpito e della fine del XIX secolo e la cosa più preziosa è rappresentata da una pala del Crocifisso dipinta da un nipote di Antonello da Messina, Salvo D’Antonio risalente al XVI secolo.
Come arrivare a Calatabiano
In auto:
Da Catania (A18), uscita Fiumefreddo SS. 120 Piedimonte Etneo - Fiumefreddo - SS. 114 (direzione Messina), da cui per mezzo di una qualsiasi delle bretelle di collegamento; da Messina (A18), uscita Giardini Naxos, SS. 114 (direzione Catania).
In treno:
Fermata stazione Ferroviaria di Calatabiano e/o Taormina.
In aereo:
Aeroporto Fontanarossa di Catania
Distante circa 56 Km, raggiungibile con l'auto in 45 minuti.