Il Castello di Milazzo
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Con i suoi oltre sette ettari di superficie, la città fortificata conosciuta come Castello di Milazzo, è la più grande che si trova in Sicilia. Sono oltre dodicimila metri quadrati quelli che si trovano in cima dell’antico borgo e questo monumentale complesso nasce proprio per via della sua strategica posizione in grado di proteggere uno dei porti più importanti dell’isola.
Si tratta di uno dei rari esempi di architettura militare in cui sono tuttora esistenti gli originari sistemi difensivi. Il Castello, però, non ha solamente avuto un indirizzo militare in quanto è stato anche un borgo abitato durante il Medioevo che era collocato tra la Cinta Spagnola e la Cinta Aragonese.
Storia del Castello di Milazzo
Il Castello di Milazzo è stato costruito sull’area dove si trovavano i primi insediamenti greci e romani poi utilizzati anche da bizantini e arabi.
Tuttavia le prime fonti documentate storicamente risalgono all’anno Mille quando, durante l’epoca dei normanni, venne costruito il Castello. Nel Duecento, Federico II di Svevia fece ampliare la fortificazione tutto intorno al mastio principale che venne ristrutturata durante il XV secolo da re Ferdinando il Cattolico dopo che gli Aragonesi subentrarono agli Angioini.
Fu allora che venne innalzata la Cinta Aragonese includente la preesistente struttura che, durante la prima metà del Cinquecento, vide l’edificazione della Cinta Spagnola con la quale si andò a proteggere anche tutto il borgo che durante il Medioevo e prima ancora, si era venuto a formare.
Molti sono stati gli edifici adibiti a scopi civili tra il XVII ed il XVIII secolo, come il Palazzo dei Giurati che si trova di fronte al Duomo Vecchio di Santo Stefano.
Il Castello venne abbandonato dai soldati borbonici che lo presidiavano, dopo l’arrivo di Garibaldi nel 1860.
Dalla fine del XIX secolo e fino agli anni Sessanta del secolo scorso, la struttura fu utilizzata come carcere per poi essere abbandonata a se stessa.
Nell’ultimo decennio del XX secolo e tra il 2008 e 2010 il complesso ha visto significative opere di restauro.
Architettura e opere d'arte presenti nel Castello di Milazzo
Il Castello di Milazzo presenta una pianta trapezoidale, passaggio obbligato per seguire l’irregolarità dell’orografia del terreno. Ci sono otto torri a struttura quadrangolare inclusa la Mastro Normanna che presenta dei cantonali in pietra lavica. Quattro sono le torri angolari che sono poste su ogni punto cardinale.
La poderosa cinta muraria originaria è risalente all’epoca normanna ma fu rimaneggiata durante la dominazione Sveva per volere di Federico II che incaricò Riccardo da Lentini per la progettazione dei lavori. Questa presenta al lato settentrionale una porta in pietra calcarea ad arco ogivale che ha una cornice in pietra lavica dove in alto è apposto uno stemma in marmo spagnolo che sicuramente prese il posto di uno precedente di epoca sveva.
Il lato meridionale vede solo un arco ogivale – sempre in pietra lavica – a testimonianza che esisteva un’altra porta forse utilizzata come via di fuga.
La Corte è costituita da un esteso cortile a forma quadrangolare che presenta testimonianze di epoche diverse al cui centro evidenzia una cisterna coperta con pozzo.
La parte occidentale del Castello è caratterizzata dalle Torre Normanna, il Complesso Aragonese e la Sala del Camino, realizzate tutte in epoche differenti.
La Torre Normanna è quella che si trova nel versante ovest ed è sia la più alta – 17 metri – che la più antica del Castello. È di forma quadrangolare con una base a scarpa non più alta di dieci metri che la incornicia in tutti e quattro i lati. Inserita nella cinta federiciana, la Torre Normanna è caratterizzata dagli spigoli smussati alle aperture, dall’uso della pietra lavica in conci per fare i cantoni e per dalla decorazione a spina di pesce in laterizi.
La Sala del Camino, risale al periodo Svevo e pare che verso la fine del XIII secolo fu sede di una importante assemblea.
Si entrava nella Sala del Camino percorrendo un selciato di mattoni posti a spina di pesce, ad un certo numero di gradini e guadagnando un atrio.
Questo ambiente prende l’illuminazione da finestre monofore e presenta una suddivisione in tre campate da archi a sesto acuto di pietra lavica. Dentro, una porticina di forma ogivale sempre abbellita da una cornice in pietra lavica, permette l’accesso in un altra sala più raccolta caratterizzata da un grande arco anch’esso a sesto acuto.
Il Complesso Aragonese circonda l’intero cortile. Originariamente la parte inferiore, probabilmente ospitava le immancabili zone di servizio e al cosiddetto piano nobile che si raggiungeva utilizzando una scala situata sul lato sud, oppure sfruttando le scale interne.
Tutti questi ambienti vennero inclusi nella Sala del Camino e modificati in modo di essere tra loro comunicanti.
Una volta che la struttura si trasformò in carcere, questa venne significativamente rimaneggiata. Nel versante settentrionale si trova la cappella carceraria dove quasi certamente esisteva in passato una cappella dedicata a Santa Barbara.
Cosa è possibile fare nei dintorni del Castello di Milazzo
Dopo aver conosciuto il Castello a Milazzo è possibile organizzare delle escursioni interessanti come quella che prevede come destinazione, una delle più belle città greche esistenti sull’isola: Taormina. Qui si miscelano in maniera omogenea le testimonianze di un ricco passato, dal Teatro Greco e l’Odeon al Palazzo Corvaja e alla Badia Vecchia.
In alternativa si può programmare una visita al Parco dei Nebrodi dove ben duecentomila ettari di vera natura sono a disposizione di tutti gli amanti del trekking e non solo.
Come è possibile arrivare al Castello di Milazzo
In auto:
Milazzo è collegata con Messina, Catania e Palermo – dalle quali dista rispettivamente 40 e 225 Km – sia dalla Strada Statale 113 che dall’autostrada Messina - Palermo A20 (uscita al casello di Milazzo).