Il Castello di Caltabellotta

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Chi decide di organizzare una vacanza in Sicilia, non può non inserire un tour al Castello di Caltabellotta, un piccolo gioiello medievale che si trova ad oltre mille metri di altezza e che serviva come postazione fortificata per riuscire a proteggere la popolazione dalle incursioni saracene. Oggi purtroppo non è ben conservato ma quello che resta è ancora in grado di affascinare il visitatore.
Ecco, allora, tutto quello che si deve sapere per organizzare una visita al Castello di Caltabellotta, citato anche nel Decamerone di Boccaccio.

La storia del Castello di Caltabellotta

Il Castello di Caltabellotta fu costruito dai Normanni nel 1090 circa, su una precedente fortezza di origine araba. La sua posizione, posta a quasi mille metri di altezza, permetteva agli occupanti della struttura di poter vedere direttamente i castelli delle zone circostanti, come quello di Gristia o di Poggiodiana, così da comunicare tempestivamente la presenza di truppe ostili.

La fortezza è anche nota con il nome di Castello della Regina Sibilla. Il nome deriva da un evento risalente al 1194 quando la morte del re Tancredi costrinse la donna a rifugiarsi qui con i suoi figli, per proteggere l'erede al trono Guglielmo III dall'arrivo di Enrico VI, intenzionato ad eliminarlo per impossessarsi del Regno di Sicilia.

Nel 1302, invece, proprio nelle stanze del castello fu firmata la pace di Caltabellotta fra Federico II di Aragona e il suo contendente Carlo di Valois, dopo la lunga e sanguinosa Guerra dei Vespri. Nell'anno 1337 il castello passò nelle mani di Raimondo Peralta per volere del re Pietro II.
Da quel momento in poi il Castello di Caltabellotta fu trasferito di mano in mano, diventando parte dei possedimenti prima della famiglia Luna e poi di Antonio Alvares Toledo, duca di Bivona.

L'architettura ed eventuali opere d'arte presenti nel Castello di Caltabellotta

Oggi non è rimasto molto del Castello di Caltabellotta, tuttavia disegni dell'epoca e ricostruzioni storiche permettono di avere un'idea precisa della sua architettura. Innanzitutto per accedere al castello era necessario percorrere uno scalone scavato nella pietra, ancora oggi visibile.
La planimetria del castello si snodava in senso circolare intorno alla collina sulla quale la struttura era posta, per una posizione tipicamente difensiva. Oggi, purtroppo, tutto ciò che resta del castello sono le fondamenta di alcuni ambienti, un muro intatto e il portale di ingresso, sormontato da un arco ogivale.

Trattandosi di una dimora che nel corso dei tempo ha ospitato anche regnanti, non stupisce che alcune testimonianze dell'epoca parlassero degli interni del castello come di stanze riccamente decorate e degne della migliore nobiltà.

Cosa è possibile fare nei dintorni o all'interno del Castello di Caltabellotta

Un viaggio a Caltabellotta per visitare il castello può essere un'ottima scusa per visitare altri luoghi di grande interesse che si trovano nei dintorni di questo borgo in provincia di Agrigento. Ad esempio, è imperdibile una visita alla Chiesa Madre, la cui costruzione fu voluta da Ruggero D’Altavilla per ringraziare Dio per averlo aiutato a vincere un'importante battaglia contro i musulmani: la sua posizione decentrata è legata proprio al fatto che fu fondata sul luogo in cui infuriò la battaglia.

Un'attrazione che saprà conquistare sia grandi che piccini è il Museo Civico che ospita opere di artisti che sono nati a Caltabellotta oppure che qui sono stati di passaggio o per lungo tempo, fra le quali quelle dello scultore Salvatore Rizzuti che in questo borgo è proprio nato e ancora vive. È possibile anche visitare il suo laboratorio, che custodisce opere concluse e quelle in lavorazione.

Come è possibile arrivare a Caltabellotta

Per arrivare a Caltabellotta e visitare il castello, è necessario da Palermo e da Trapani prendere la A29 e poi proseguire sulla SS386 oppure sulla SS115. Chi proviene da Catania, invece, utilizzerà l'A19 per poi proseguire con le precedenti strade statali.

Caltabellotta è interessata anche da un servizio di bus locali, fornito dall'azienda ATS mentre per quanto riguarda i treni, non ha una propria stazione ma si può raggiungere quella più vicina di Castelvetrano e poi da lì proseguire con il servizio di bus.

 

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