Il Castello dei Conti di Modica ad Alcamo

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I Conti di Modica e il Castello di Alcamo

Ogni anno Alcamo attira un gran numero di turisti, che hanno come meta principale le spiagge della costa siciliana, con un mare cristallino e un contesto paesaggistico davvero inimitabile. Coloro che vengono a visitare Alcamo, tuttavia, non possono perdersi le rilevanti testimonianze culturali, con monumenti che appartengono a età diverse e che racchiudono un patrimonio architettonico impareggiabile.

Il Castello di Alcamo è indubbiamente un punto di interesse che merita l'attenzione degli appassionati di storia ma anche dei curiosi che vogliono andare alla scoperta dei tesori dell'isola, ripercorrendo le tappe di una gloriosa tradizione. La particolarità della zona l'ha resa importante come snodo commerciale conteso fin dall'antichità, per il mix di tradizioni che ha contribuito a creare una miscela incredibile di testimonianze artistiche, espressione diretta o indiretta dell'influenza delle varie dominazioni susseguite nel corso dei secoli.

Alcamo e il suo castello, dal passato ai giorni nostri

Il Comune di Alcamo oggi conta oltre 40 mila abitanti e si trova nei pressi del Monte Bonifato in provincia di Trapani a 829 metri di altitudine, nelle vicinanze del bellissimo golfo di Castellammare. Le origini del nome sono incerte ma c'è addirittura chi collega la parola alla definizione araba di terra fertile, a dimostrazione del fatto che, comunque, in questo ambito le culture si sono mischiate da sempre.

Altri studiosi, invece, riferiscono la somiglianza etimologica con caccamu, che in dialetto indica una specie vegetale presente in zona. Le prime testimonianze narrano di un paese in prevalenza musulmano, con gli abitanti che professavano in larga maggioranza questa religione e si ritrovavano nei mercati o nelle moschee. La cittadina è stata oggetto di diverse dominazioni, tra cui si possono menzionare Ostrogoti, Vandali, Bizantini, Arabi, Normanni e Svevi.

Il centro abitato era diviso in borghi feudali e successivamente vi furono significative rivolte avvenute intorno alle metà del 1200, che portarono come conseguenza la deportazione dei saraceni in direzione di Foggia. I feudatari presero il comando e venne eretto il castello dei Ventimiglia sulla vetta del Monte Bonifato, i cui resti sono ancora visibili.

Fu edificato anche il Castello di Alcamo, che oggi si presenta in condizioni eccellenti, con un'opera di conservazione che ha portato anche alla completa ristrutturazione. La struttura è ormai diventata una tappa apprezzata da un gran numero di turisti che arrivano sull'isola ogni anno.

Il Castello di Alcamo: la funzione difensiva

Collocare storicamente con esattezza la costruzione del castello non è semplice poiché Pietro II concesse la terra di Alcamo con un documento del 1340, che però non riporta alcuna indicazione sulla struttura ed è difficile pensare che si tratti di una semplice dimenticanza.

La prima testimonianza ufficiale dunque risale all'anno 1391, quando Re Martino I scrisse ad Enrico Ventimiglia che svolgeva il ruolo di Conte di Alcamo, confermando la cessione della terra e del castello, segnalando dunque in maniera inequivocabile l'esistenza dell'edificio. Indicativamente si può datare la costruzione del castello tra il 1340 e il 1350 per opera della famiglia Peralta, con il termine dei lavori affidato ai feudatari Chiaramonte.

Il castello ha avuto uno scopo puramente difensivo fino al 1500, con uno spazio adeguato per accogliere molte compagnie di soldati nonché le rispettive provviste di munizionamenti e viveri. Alla fine del 1300 Re Martino venne ospitato con la sposa nell'edificio a seguito della capitolazione dei Chiaramonte. Nel XVI secolo vi fu accolto inoltre Carlo V con tutta la sua corte.

Tra i primi anni del 1400 e il 1800 i proprietari furono i Cabrera, che erano i Conti di Modica, elemento che ne fece assumere il nome attuale. La storia della struttura è legata anche all'attacco subito da parte di Barbarossa, noto pirata islamico. Il XIV secolo fu caratterizzato da almeno 3 restauri, finalizzati a riportare l'aspetto originale e assicurarne la stabilità. Nel 1800 venne poi acquisito dalla famiglia Stuart.

Ben presto il Tribunale trapanese sancì il passaggio al Comune di Alcamo, che nel 1870 si occupò di un ulteriore intervento di ristrutturazione, rendendolo anche sede degli uffici dell'ente, carcere e perfino stalla.

Il castello al giorno d'oggi

Oggi il Castello di Alcamo è un luogo apprezzato da moltissimi turisti. Le operazioni di restauro più recenti risalgono al periodo dal 2000 al 2010, destinando la struttura anche per l'allestimento dell'enoteca storica siciliana, del museo etnografico, del museo del vino.

Sono presenti l'esposizione dei pupi siciliani e quella delle sculture dell'autore Nicola Rubino. Salendo al primo piano del castello si può accedere all'ampia sala dove vengono celebrati i riti civili di matrimonio, in una location davvero particolare ed elegante.

La pianta dell'edificio è a forma di rombo e al centro si può ammirare un cortile rettangolare. Le torri servivano originariamente per i prigionieri, per le sentinelle e per gli ospiti: Le finestre bifore e trifore ai lati sono in stile gotico catalano.

Come raggiungere il castello

Il castello si trova in Piazza della Repubblica e arrivarci è molto semplice perché è collegato alle principali arterie stradali dell'isola.
L'uscita di riferimento è Alcamo Est ma la cittadina è servita anche dai mezzi di trasporto pubblico come bus o taxi.

© Daniele Pugliesi (WMIT), CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons; Clemensfranz, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons; Esculapio, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons; Ludvig14, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

 

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