Castello degli Schiavi a Fiumefreddo di Sicilia
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Castello degli schiavi a Fiumefreddo
Gioiello in stile barocco rurale siciliano settecentesco, il Castello degli Schiavi si trova su via Marina che un tempo si chiamava via Mulinelli, la strada che dalla cittadina di Fiumefreddo di Sicilia raggiunge Marina di Cottone.
Oggi viene utilizzato come splendida location per ospitare matrimoni ed eventi, ma è famoso nel mondo perché è stato frequentemente usato come set cinematografico come in alcune scene principali de Il Padrino.
Storia del Castello degli Schiavi a Fiumefreddo
La denominazione attuale pare provenga da un’antica leggenda che risale ad un paio di secoli fa quando un medico, tale Palmieri, salvò il figlio del Principe di Palagonia da morte certa e che questi, per riconoscenza, gli regalò una parte del suo feudo a Fiumefreddo.
Il medico fece edificare una villa fortificata per abitarla dal momento che la moglie amava quel luogo. Ma la moglie Rosalia, aveva anche un motivo in più per apprezzare la sua nuova abitazione: amoreggiava con un tizio di Taormina, Nello Corvaja.
Un giorno arrivarono le navi dei pirati turchi che misero a soqquadro la zona arrivando fino al Castello dove rapirono il medico e la moglie ma furono raggiunti da alcuni uomini capeggiati proprio da Corvaja il quale fece fuggire i pirati, liberando i due ostaggi.
Per ringraziare il Signore dello scampato pericolo, Palmieri fece costruire una piccola chiesa affianco del castello, in onore della Madonna della Sacra Lettera e fu edificata anche una loggia dove fece collocare due statue raffiguranti i turchi che paiono guardare il mare in attesa di essere liberati dai propri compagni. Per questa ragione il Castello fu soprannominato degli Schiavi.
Architettura ed eventuali opere d'arte presenti nel Castello degli Schiavi a Fiumefreddo
Il Castello si erge circondato dai folti agrumeti che caratterizzano la Riviera di Taormina e si trova vicino alla riserva naturale di Fiumefreddo e di Taormina.
Alla vista il Castello appare leggermente inclinato e si ipotizza che questo gioco prospettico sia stato scelto per risaltare le sue belle decorazioni. Dispone di un curato giardino munito di un proprio pozzo e la scenografia che si può ammirare è decisamente suggestiva.
L’edificio principale consta di due livelli di cui, l’inferiore, era dedito alla conservazione dei prodotti agricoli mentre quello superiore era riservato ai proprietari come abitazione.
Al piano terra si trova un’alta porta al centro che è incorniciata da ornamenti in pietra lavica con una luce al suo vertice. Il portale è abbellito da un ornamento che raffigura il viso di un saraceno sormontato da una tipica conchiglia come si usava nello stile barocco del periodo. La caratteristica dell’arco è che poggia su due finte mensole che pare stiano a sostenere le parti laterali e l’insieme alterna rettangoli spianati con altri aventi una piramide dal vertice atipico rialzato.
Il piano superiore invece, è caratterizzato da un balcone centrale con ringhiera bombata, illuminato da tre eleganti lampade che illuminano la porta anch’essa avente un bordo di pietra lavica dove sono apposte varie maschere e ai suoi lati si aprono due grandi finestre.
Negli angoli presenti al piano superiore si trovano delle torrette sfaccettate chiuse in basso e in alto con delle feritoie su ogni lato, per le quali la costruzione ha preso la denominazione di Castello.
La loggia che si eleva sulla cima della costruzione è davvero imponente e posta in una zona di congiunzione delle parti spioventi del tetto. La loggia presenta tre ampi passaggi fatti ad arco sia nel versante orientale che in quello occidentale e di altre due aperture da dove si possono vedere le statue dei due mori.
Come ovvio ci sono delle sostanziali differenze tra il piano terra e quello superiore dove si trovano otto grandi stanze tutt’ora arredate con oggetti e mobili d’epoca che fanno evincere la qualità del tenore di vita dei suoi abitanti come lo stemma in toson d’oro di Spagna dei Gravina, la bandiera dei Savoia, preziosi ed introvabili libri di pregio, eleganti mobili ottocenteschi e diversi quadri.
Cosa è possibile fare nei dintorni o all'interno del Castello degli Schiavi a Fiumefreddo
Gli amanti della natura non possono proprio perdersi l’esplorazione della riserva naturale di Fiumefreddo di Sicilia, mentre gli amanti della cultura, storia ed architettura possono rivolgere la loro attenzione alla vicina Taormina, antica cittadina di origine greca, densa di importanti testimonianze archeologiche.
La vicina Giardini Naxos, le Gole dell’Alcantara e lo stupendo mare, sono altri elementi che sono motivo di stimolanti escursioni nel territorio.
Come è possibile arrivare al Castello degli Schiavi a Fiumefreddo
In auto
Autostrada Messina-Catania (A18) uscita Fiumefreddo di Sicilia. Seguire le indicazioni verso il mare sulla SP71i. Il Castello si trova a due chilometri da Marina di Cottone.
In treno
da Catania treno per Messina fermata Fiumefreddo
È possibile visitare il castello tramite prenotazione o tour organizzati. Il castello è una proprietà privata.
© Andrej Antipin, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons