Chiesa di San Domenico a Noto
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La Chiesa di San Domenico a Noto è realizzata su progetto dell’architetto Rosario Gagliardi, uno dei tecnici più apprezzati del barocco netino. La struttura ricca ed imponente contiene diverse opere di pregio del ‘700 ed inoltre stupisce il visitatore per la sua insolita facciata convessa.
La storia di Noto e della Chiesa di San Domenico
Noto, città resa ricca e fiorente da greci, romani e arabi, nel ‘400 si distingue nel campo dell'arte, delle lettere e della scienza, ma nel 1693 viene rasa al suolo da un terremoto. Dopo il tragico evento Giuseppe Lanza, vicario generale per la ricostruzione, decide di abbandonare il sito ed edificare la città otto chilometri più a valle. Il nobile siciliano incarica alcuni noti architetti di realizzare edifici civili e religiosi per la rinascita di Noto. Tra il 1703 e il 1727 l’architetto Rosario Gagliardi, uno dei progettisti più innovativi del suo tempo, lavora alla Chiesa di San Domenico, chiesa conventuale per i padri domenicani che avevano una propria struttura anche nella Noto vecchia.
L’architettura e le opere presenti nella Chiesa di San Domenico a Noto
La Chiesa, ricca ed elaborata, è circondata dai giardini della Villetta Ercole ed è raggiungibile attraverso una scala in pietra che crea un effetto scenico suggestivo.
Il prospetto è convesso perciò ha un interessante gioco di luci ed ombre e la facciata presenta due ordini sovrapposti di colonne il primo dorico e il secondo ionico, intervallati da nicchie. All’interno la pianta a croce greca con tre navate, presenta cinque cupole decorate con stucchi e altari realizzati in marmi policromi arricchiti da pregevoli dipinti come la tela di San Domenico che riceve lo Spirito Santo del XVIII secolo, San Corrado di Antonio Mazza e due opere di Vito D’Anna la Madonna del Rosario e San Vincenzo Ferreri. Sull’altare maggiore all’interno di un tabernacolo in legno dorato di Antonio Basile è collocata la statua della Madonna del Rosario, mentre il terzo altare della navata sinistra è arricchita un crocifisso e quattro stazioni in marmo della Via Crucis.
Cosa fare a Noto e nei dintorni
La Chiesa di San Domenico a Noto e il borgo in stile barocco dal 2002 sono dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO perciò una visita all’edificio è imperdibile.
La Chiesa sorge in piazza XVI maggio annessa all’antico convento e non è distante da corso Vittorio Emanuele, l’arteria principale della città attorno alla quale ci sono gli edifici storici.
Dopo la Porta Reale d’ingresso, intitolata a Ferdinando II di Borbone si trova la Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata, di Rosario Gagliardi e Antonio Sinatra a cui segue dopo pochi passi il Monastero con l’annessa Chiesa del SS. Salvatore che per secoli ospita le suore provenienti dalle famiglie più nobili della Sicilia.
Sempre lungo il corso si trova la Chiesa di Santa Chiara con la tela la Madonna con il Bambino, attribuita ad Antonello Gagini. Di fronte si staglia Palazzo Ducezio, oggi sede del municipio, che custodisce nella "Sala degli specchi" mobili in stile Luigi XV. Tra i più celebri palazzi storici ci sono anche Palazzo Landolina di Sant’Alfano dove soggiornano anche re Ferdinando II di Borbone e la regina Maria Teresa d’Austria, Palazzo Nicolaci di Villadorata conosciuto per i suoi balconi antropomorfi e zoomorfi e Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio con camere decorate con affreschi.
A 10km dal borgo c’è villa del Tellaro, una residenza romana del IV secolo d.C. abbellita da mosaici che ritraggono episodi dell’Iliade e una scena di caccia con animali selvatici. Qualche chilometro a sud l’Oasi di Vendicari è un luogo di osservazione privilegiato per avvistare gru e cicogne e per trascorrere una giornata nelle meravigliose spiagge della Riserva.
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Come arrivare alla Chiesa di San Domenico a Noto
In auto, da Siracusa imboccare viale Orsi in direzione di viale Ermocrate sulla SS124 e proseguire fino all’uscita per Avola. Sulla SS115 seguire la strada verso via La Rosa a Noto dove ci sono le indicazioni per la Chiesa di San Domenico in piazza XVI maggio.
Da Messina prendere la A20 da viale Boccetta e dopo 171km proseguire sulla E45. Imboccare l’uscita verso Avola e seguire la SS115 in direzione di piazza XVI maggio.
Da Palermo imboccare la E90 da via Roma e proseguire per Catania sulla A19. Dopo 50km uscire a Resuttano e proseguire per Avola. All’uscita di Avola immettersi sulla SS115 e proseguire fino a destinazione.
© Immagine di poudou99, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons